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Crude Oil, l’India e l’Iran hanno di recente concordato il loro commercio annuale di petrolio in rupie.
Venerdì scorso, una fonte governativa ha detto che ricorrerà alla valuta ristretta dopo più di un anno di problemi per i pagamenti, a causa dell’inasprimento delle sanzioni verso il paese degli Ayatollah, da parte degli Stati Uniti. L’India assieme alla Cina sono i due paesi pricipali nell’import dell’oro nero dall’Iran ed è il quarto paese come consumi di petrolio nel mondo, acquistandone dall’Iran circa il 12% del suo fabbisogno. Anche la Turchia sembra intenzionata ad avere un’occhio di riguardo verso
l’interscambio commerciale con l’Iran, il che la dice lunga sulla difficoltà statunitense in quell’area mediorientale.
La Banca Centrale Indiana ha fermato il meccanismo di compensazione nel dicembre 2010 per i pagamenti in Iran e gli imprenditori delle raffinerie sono finalmente riusciti ad ottenere un percorso alternativo attraverso Halkbank (una banca turca) nello scorso mese di luglio, che però potrebbe risultare vulnerabile alla luce delle nuove misure imposte dagli Stati Uniti.
Oltre ai pagamenti in rupie, le raffinerie indiane continueranno ad effettuare pagamenti attraverso il meccanismo corrente utilizzando Halkbank, “fintanto che si potrà”, ha detto la fonte della news.
Come controparte l’Iran ha accettato di aumentare le importazioni di farina di semi oleosi, riso e the dal paese di Ghandi.
C’è da dire però che la rupia è convertibile solo in parte e la sua accettabilità a livello internazionale è molto limitata. Infatti la sua performance annuale, è la peggiore tra tutte le valute asiatiche. Il future è comunque sempre in trend rialzista e sempre long da ottobre in questo momento ci troviamo in fase di lateralita ed è importante la tenuta della dinamica che fa da forte supporto, tra area 95 e 97 abbiamo una forta zona di volume e sino a quando manteniamo i livelli indicati il ribasso non avverrà.