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Biotech: sarà la fine del mondo a fermare Blinatumomab?

Scritto il alle 15:03 da cerealkiller

 

Non lo dico io, lo dicono i Maya. Lo so che parlo spesso delle solite aziende, ma che ci posso fare?Questa è anche europea, un po’ di campanilismo ci vuole. Micromet (MITI) presenterà ad ASH 2011 qualche aggiornamento su Blinatumomab, fiore all’occhiello della tecnologia BiTE in pazienti con leucemia linfoblastica acuta da precursori delle cellule B (B-ALL) in recidiva o refrattari ai trattamenti esistenti. Bene, dovreste ormai sapere cosa significa BiTE…

Per chi invece non lo sapesse, sta per Bispecific T-cell engager, detto in lingua italica Blinatumomab è un anticorpo bispecifico.

Endpoint dello studio di fase 2 open label ad un unico braccio del quale parleranno ad ASH è il numero di CR/CRi, nella tabella che vi mostro ci sono i pazienti suddivisi per dosaggio e trattamento ed il numero delle risposte.

Cohort

Pts

Treated

Initial Dose Week 1, Cycle 1

µg/m²/day

Dose

Week 2,

Cycle 1

µg/m²/day

Dose Weeks 3‑4, Cycle 1

µg/m²/day

Maint. Dose,

Sub. Cycles

µg/m²/day

CR or CRh

SAE

n

Pts

1

7

15

15

15

15

5

15

6

2a

5

5

15

15

15

4

2

2

2b

6

5

15

30

30

3

5

4

3

10 planned

5

15

15

15

n.a.

n.a.

n.a

Dpop la prima fase di trattamento con Blinatumomab e una fase di riposo, i pazienti rispondenti vengono trattati con l’anticorpo di Micromet (fino a 5 cicli di trattamento). Al 30 giugno 2011, 43 cicli di trattamento sono stati somministrati a 18 pazienti, in media circa due cicli a paziente ma ci sono stati casi di un solo trattamento come anche di tutti e cinque. 12 su 18 di questi pazienti hanno ottenuto una remissione completa (67%).  Tutti i 12 pazienti con MRD (malattia minima residua) negativa, tre di questi con traslocazione t(4;11), che normalmente richiede terapie più intensive e mirate ed uno con Ph- B-ALL.

Dei 12 pazienti:

4 sono stati sottoposti a trapianto autologo di cellule staminali (HSCT) ed uno di questi ha recidivato dopo il trapianto.

2 hanno recidivato durante il trattamento.

6 erano ancora in remissione completa.

La riduzione del dosaggio iniziale (vedi tabella) a 5µg/m²/giorno ha migliorato le condizioni generali dei pazienti arruolati. Quattro pazienti ha sperimentato disturbi a carico del sistema nervoso centrale, uno di loro ha lasciato il trattamento, gli altri 3 hanno interrotto per un breve periodo per poi continuare ad un dosaggio inferiore e senza ulteriori soste (sarebbe interessante sapere il dosaggio e dove sono stati collocati nella tabella però). Tutti e 4 gli eventi però paiono essere gestibili e, soprattutto, reversibili. Nessun morto legato a Blinatumomab.

Quello che emerge è Blinatumomab in monoterapia e per questa indicazione sembra essere un gioiello, che il dosaggio del gruppo 2a (sempre dalla tabella) è quello che garantisce il miglior livello di tollerabilità del farmaco e che dosaggi superiori comunque non producono un maggior numero di risposte.

Come dicevo un mesetto fa, MITI ha incontrato FDA per un meeting dal quale è emersa la volontà di condurre una fase 2 che possa essere la base per una approvazione accelerata. MITI ha in corso anche una fade 2 molto interessante in pazienti con MDR positiva dopo iniziale trattamento.

Intanto aspettiamo i dati aggiornati ma la strategia è chiara, arrivare prima della concorrenza ad un mercato che vale centinaia di milioni e che vedrà una concorrenza spietata per poi allargare il giro delle prescrizioni con indicazioni più ampie.

Maya permettendo, visto che se ne parlerà nel 2013. Per vedere gli altri articoli di oggi sui future e titoli italiani andare QUI

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