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Legge anti corruzione oggi è stata approvata e slitta la fine del segreto bancario
Roma, 31 ott. – (Adnkronos/Ign) – La Camera ha approvato il ddl anti-corruzione. Il provvedimento contenente misure di contrasto alla corruzione diventa legge. Contro il ddl ha votato l’Idv, mentre la Lega, che ieri ha votato no alla fiducia, ha detto si al provvedimento. Astenuti i radicali e Alfredo Mantovano (Pdl), in dissenso dal proprio gruoppo.
“Piuttosto che niente e’ meglio il piuttosto”, ha detto, intervenendo in Aula, la deputata del Carroccio, Carolina Lussana, annunciando il sì della Lega Nord.
Ma vediamo insieme le grandi lacune:
Avevamo qualche certezza sui limiti della legge anti-corruzione in discussione in Parlamento: poco incisiva, non tocca il nodo chiave della prescrizione, né interviene sul falso in bilancio, vera fabbrica di provviste occulte.
Ma ci restava il dubbio di quanto la materia fosse sfuggente, le forme della corruzione pubblica capaci di adattarsi alle nuove normative e ai nuovi protagonisti, la platea dei potenziali corrotti tanto vasta e variegata.
A ricordarcelo, la cronaca di questi giorni e le vicende delle mazzette brasiliane di Finmeccanica.
Dove troviamo una costante del settore degli armamenti, nel quale le commesse pubbliche viaggiano assieme agli appetiti dei burocrati e dei politici di ogni paese, fedeli seguaci della religione del 10 per cento come condizione per aggiudicare una commessa. Ma anche qui, in un caso di scuola della corruzione pubblica, spunta una mutazione che ci spiazza, quella del corrotto a sua insaputa, nella figura dell’on. Scajola, che dichiara candidamente di aver aiutato un’azienda italiana all’estero, mentre le mazzette sarebbero girate a sua insaputa.
Che questo non sia un mero incidente di percorso ma un vero character delle vicende corrotte ce lo segnala un senso di déjà vu: quell’idea della corruzione a sua insaputa l’on. Scajola ce l’aveva già regalata tempo fa, nell’incredibile vicenda dell’appartamento con vista sul Colosseo pagato, a sua insaputa, da Anemone e dalla cricca delle grandi opere addomesticate. Il corrotto insaputo sfida i principi del diritto, pone un problema di sfuggente responsabilità, di vertiginoso onere della prova, di labilità dei confini tra corruttore e mecenate.
Ma se il corrotto insaputo ci può apparire una sfida impossibile nel disegno di norme più efficaci, vogliamo sperare che nel giudizio forse più grossolano dell’elettore ponga pochi dubbi.
Comunque il tutto è stato approvato dal Senato e deve ora essere esaminato dai deputati (ricordo che in mezzo a loro ci sono anche indagati o condannati… FANTASTICO).
L’ aspetto della legge, non convenientemente messo in luce, riguarda l’azione di prevenzione della corruzione. Il testo della legge contiene una serie notevole di disposizioni, che vanno dalla istituzione dell’Autorità nazionale anticorruzione per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministrazioni pubbliche (Civit), con il compito di approvare il Piano nazionale anticorruzione predisposto dal Dipartimento della funzione pubblica, di esprimere pareri agli organi dello Stato e a tutte le amministrazioni pubbliche, di esercitare la vigilanza e il controllo sull’effettiva applicazione e sull’efficacia delle misure adottate. Inoltre, molto significativa e importante è la nomina presso tutte le pubbliche amministrazioni, anche locali, di un responsabile della prevenzione della corruzione all’interno dell’ente pubblico. In sostanza, le numerose disposizioni dedicate alla prevenzione tendono ad assicurare la vigilanza sull’operato dei pubblici dipendenti (dirigenti e impiegati pubblici) per il rispetto della legalità nei loro atti e la tutela dei cittadini.
Si diceva prima della incandidabilità a cariche elettive pubbliche (Parlamento, Consigli regionali e comunali, ecc.) dei condannati per reati contro la pubblica amministrazione. La nuova legge prevede la incandidabilità solo a seguito di condanna definitiva, che può intervenire dopo tempi lunghi. Molti hanno auspicato che la predetta sanzione intervenga già durante il processo, ma viene opposto il principio della presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva.
Forse, in sede di regolamentazione dei partiti, si potrebbe prevedere il dovere degli stessi di non candidare persone sottoposte a processo penale per fatti di corruzione.
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Ora vi riporto un articolo interessante di Paolo Cardenà
Questa è l’Italia dei Fiorito, dei Seggese, dei Belsito e di tutti gli altri malfattori.
E’ l’Italia dei figli di Bossi e degli i incapaci che siedono nei luoghi di responsabilità.
E’ l’Italia degli incarichi di stato, di governo e dei compensi faraonici a favore degli amici degli amici.
E’ l’Italia dell’arroganza e della prepotenza dei forti sui più deboli.
E’ l’Italia della corruzione, dell’evasione, della concussione, dei favoritismi, delle lobby, delle caste,delle banche e dei banchieri.
E’ l’Italia dell’impunità, della criminalità, della malavita e del malaffare.
E’ l’Italia dei politici cialtroni, delle loro incapacità e del
loro fallimento.
E’ l’Italia dell’oppressione fiscale, della disoccupazione e dello sterminio di massa di migliaia di imprese.
E’ l’Italia dei salvataggi bancari. L’Italia in cui se fai fallire una banca, puoi anche aspirare ad un incarico ancor più di prestigio e di responsabilità.
Questa è l’Italia dove il merito è sostituito dal demerito.
E’ l’Italia della scuola Diaz e delle scuole dove i genitori fanno la colletta per comprar e la carta igienica.
E’ l’Italia dove in una scuola, tempio naturale per l’educazione e la protezione dei bambini e del loro futuro, si può prelevare forzatamente un bambino di dieci anni e trascinarlo via come lo si facesse con un animale, o forse peggio.
E’ Italia dei politici falliti che, non contenti della catastrofe che sono stati capaci di commettere, stanno continuando ad ordire giochi di palazzo per garantirsi i privilegi faraonici per loro e per i loro amici.
Mutuando una celebre frase di un film, dico che “questa è l’Italia da distruggere”, da lasciare e da abbandonare a se stessa.
Chi sente la davvero forte la responsabilità genitoriale, dovrebbe far crescere i propri figli educandoli e trasmettendo loro una mentalità cosmopolita e universale, tale da permettere loro di cercare fortuna ovunque e in ogni parte del mondo.
Il vostro miglior investimento per il futuro, è investite nella formazione dei vostri figli, mandandoli a studiare nelle migliori scuole e università del mondo, ove possibile.
Solo così avranno la certezza di essere veramente ricchi e liberi.
Uno stato, qualsiasi esso sia, non riuscirà mai a dominare un individuo che ha conquistato la libertà con il sacrificio, l’impegno, la determinazione, la preparazione e la cultura.
Aggiungo… quando il cambiamento?
non basta rottamare la politica, che in realtà si impasta e i poteri sono sempre gli stessi… bisogna effettuare riforme SERIE e soprattutto ridurre gli sperperi…