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Meccanismo Salva-banche, Dijsselbloem…Accordo entro marzo per ridare fiducia ai mercati
Per il presidente dell’Eurogruppo “sono stati fatti progressi” nei negoziati
tra Consiglio e Parlamento. Il punto principale di scontro resta la tempistica per l’entrata in vigore del fondo unico, gli Stati vorrebbero 10 anni, i deputati e il governatore della Bce Draghi soltanto 5.
Il punto di scontro principale però resta sempre quello sulla mutualizzazione dei fondi per il salvataggio. Al momento la proposta prevede che ci sia un periodo di transizione in cui ogni Stato avrà un suo fondo e solo tra dieci anni si avrà un fondo Ue, punto su cui spinge molto la Germania. Un’idea criticata da più parti, anche dal governatore della Bce Mario Draghi che giorni fa ha affermato che il periodo di transizione dovrebbe limitarsi ai 5 anni. Per Draghi “raddoppiare il passo della mutualizzazione e avere un genuino fondo europeo in cinque anni” non significherebbe “che le banche debbano pagare tasse più elevate, perché il fondo raggiungerà sempre il suo target in dieci anni”, la differenza sarebbe “che sarà unico per tutti dopo cinque anni”.
Per il commissario europeo al Mercato interno, Michel Barnier, una delle possibilità in campo è quella “di puntare ai 5 anni con delle soluzioni intermedie di 7 anni per mutualizzazione e accumulazione dei fondi”. Anche per Barnier un accordo “nei prossimi due mesi è possibile” ma bisogna “trovare un compromesso” anche su un altro punto su cui l’Aula di Strasburgo si è detta contraria, ovvero il fatto che questa parte del provvedimento sia stata approvata tramite un accordo-intergovernativo, escludendo di fatto così i deputati dal processo decisionale. “Se il Parlamento accettasse l’accordo intergovernativo – ha concluso il commissario – dovrebbero esserci concessioni su altri punti”. source