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MONTEPASCHI … cosa succede dietro le polemiche?
La sortita di Grillo, che voleva riaccendere l’attenzione sul “caso
Montepaschi” nelle sue implicazioni politiche, ha avuto un effetto stravolgente con il richiamo alla tragica fine di David Rossi.
Subito l’arma della disinformazione di massa ha raggiunto l’opinione pubblica che è stata costretta a guardare il dito, anziché la luna con sortite ad effetto come quella del presidente della Provincia di…
Siena in una ansimante intervista in bicicletta che gira sul web. Invece di annunciare e affilare le armi per difendere i diritti dell’ente pubblico nella vicenda della banca dissestata, si preoccupa di dare dello sciacallo a Grillo. Peraltro il leader del M5S si era detto preoccupato dell’eventualità di altre “morti eccellenti” nella città del Palio e non si era peritato di dare giudizi sul responsabile della comunicazione di Rocca Salimbeni.
Il Corriere della Sera ha sentenziato riguardo alla tragica fine di Rossi che “dopo aver interrogato parenti, amici e colleghi, ma soprattutto dopo aver esaminato i contatti e gli incontri avuti dal manager nelle ultime settimane, gli inquirenti sembrano convinti che la sua morte non sia collegata all’inchiesta su Mps, piuttosto a vicende personali e ad uno stato di depressione che lo aveva colpito negli ultimi mesi”. Così fosse, le preoccupazioni di Grillo risulterebbero eccessive, come le preoccupazioni di Bezzini su quanto siano scossi i senesi. Il sentimento principe che aleggia in città piuttosto è la rassegnazione dei vinti, come per un nuovo ingresso nelle mura delle truppe del Marignano.
Ieri 9 aprile il giornalista Alberto Brambilla ha scritto nel suo blog: “David Rossi aveva le vene tagliate quando giaceva supino sul selciato di un vicolo senza nome all’interno del comprensorio di Rocca Salimbeni, con i piedi rivolti verso il muro. Se ne sono accorti i paramedici, arrivati per soccorrerlo, quando hanno provato a sistemare gli elettrodi sui polsi per sentire il battito cardiaco, ormai assente (“era già ghiaccio”). Le due ambulanze sono arrivate sul posto circa un’ora dopo la morte del direttore della comunicazione e del marketing del Monte dei paschi di Siena, una banca sotto inchiesta. E’ caduto alle 19.49 del 6 marzo scorso da circa dieci metri d’altezza, dall’ultimo piano della sede di Mps, dalla finestra del suo ufficio. source
Dal momento che è stato trovato di schiena – posizione all’apparenza anomala per un suicida – ai soccorritori è bastato vedere le vene recise per escludere l’ipotesi di un omicidio (velenosa illazione che circolava anche quattro settimane fa per le strade di Siena, nei giorni subito successivi ai funerali di Rossi, e riperticata dai media con il megafono di Beppe Grillo domenica scorsa). Le due ambulanze si sono allontanate dal vicolo, nei pressi di via dei Rossi, per tornare in ospedale. Un’ambulanza però è stata subito richiamata per un’emergenza in via Garibaldi, alle porte della città toscana. Era per la madre di Rossi che si è sentita male. In quel momento nella casa della famiglia del manager di Mps, l’ultimo senese al vertice della banca, era in corso una perquisizione della polizia. Fuori, nel parcheggio, quattro utilitarie dei poliziotti in borghese (per non attirare l’attenzione). Dentro, gli agenti che hanno vinto la resistenza e la diffidenza del cognato di Rossi. Hanno sequestrato delle chiavette Usb e una macchina fotografica, dicono dei testimoni oculari”.
I Pm senesi non hanno l’abitudine di andare al bar e di parlare fra di sé ad alta voce per far involontariamente udire ai giornalisti presenti lo stato dell’arte delle loro indagini. La mancanza di novità a getto continuo può far pensare a un immobilismo della macchina della giustizia locale: da Roma rinforzi non ne sono arrivati, e l’inchiesta è veramente grossa, tanto che il filone principale delle indagini è curato dalla Guardia di Finanza romana piuttosto che da quella locale. Magari la buona politica potrebbe intervenire sul Ministro della Giustizia Paola Severino e farle mandare qualche aiuto temporaneo in Procura. L’avvocato Severino è in corsa per diventare Presidente della Repubblica? Non se ne parla molto, e questo è già un buon motivo per metterla nei candidati. Si tratta di una professionista stimatissima bipartisanamente, di grande spessore culturale, sufficientemente “tecnico” del governo Monti. Nel suo studio sono passati clienti del calibro di Romano Prodi, Francesco Gaetano Caltagirone, Giovanni Acampora (legale Fininvest), Cesare Geronzi, Gaetano Gifuni. Ha rappresentato nel processo Priebke l’Unione delle comunità ebraiche, ha difeso società come Eni e Telecom. In più è donna, il che non guasta di questi tempi.
Se Antonio Ingroia rilascia una dichiarazione come “Ritengo sia più utile la mia presenza in Sicilia alla guida di un ente pubblico rispetto all’incarico di giudice, tra l’altro in sovranumero, ad Aosta”, vuol dire che, pur con tutti i problemi del funzionamento della macchina della giustizia in Italia, ci sono magistrati da poter spostare per qualche tempo a Siena per cercare di portare a termine indagini così numerose, come non si era mai visto da queste parti. Qualcuno ha fatto i conti e le prescrizioni, sia che si parli di Università o di Ampugnano, che si parli di derivati o di banda del 5%, sono sempre più vicine. Davvero il Movimento 5 Stelle e tutti i parlamentari che abbiano a cuore la ricerca della verità in tempi giusti si potrebbero adoperare per far muovere il Ministro della Giustizia in favore delle indagini senesi. Una mossa imprevista e spiazzante nello scacchiere della partita della corsa al Quirinale, col Guardasigilli costretto a dare una risposta che potrebbe non piacere ad altri partiti, a cui lo stesso leader dei grillini muove accuse pesanti sulla gestione politica passata e presente del Monte dei Paschi di Siena.