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Grecia e ora Cipro: chi è il prossimo che fallirà?

Scritto il alle 18:13 da carloscalzotto@finanza

 L’Eurogruppo si compiace dell’accordo politico raggiunto con le autorità cipriote sulla definizione della condizionalità politica alla base del futuro programma di aggiustamento macroeconomico.

Il programma sarà basato su misure ambiziose per garantire la stabilità del settore finanziario, determinato a portare avanti il necessario aggiustamento fiscale e le riforme strutturali necessarie a sostenere la competitività ed una crescita sostenibile equilibrata, consentendo lo svolgimento degli aggiustamenti macroeconomici. L’Eurogruppo accoglie le Condizioni per una valutazione indipendente dell’attuazione del piano anti-riciclaggio di denaro nelle istituzioni finanziarie cipriote, coinvolgendo Moneyval al fianco di una società privata di revisione internazionale. In caso di problemi nella realizzazione del piano, tali problemi saranno corretti come parte del programma di condizionalità. L’Eurogruppo si congratula con le autorità cipriote sulle misure già adottate per attuare le misure fiscali concordate con la Commissione di concerto con la Banca Centrale Europea (BCE) ed il Fondo Monetario Internazionale (FMI). Ciò riguarda in particolare l’adozione di misure di risanamento pari al 4½ % del PIL. L’Eurogruppo accoglie con favore l’impegno delle autorità cipriote di intensificare gli sforzi nel settore della privatizzazione. L’Eurogruppo si compiace inoltre dell’impegno delle autorità cipriote nell’adottare ulteriori misure per la mobilitazione di risorse interne, al fine di limitare le dimensioni del contributo finanziario legato al programma di aggiustamento. Queste misure comprendono l’introduzione di un prelievo forzato applicabile ai depositi  dei residenti e non residenti. Ulteriori misure riguardano l’aumento della ritenuta alla fonte sui redditi da capitale, una ristrutturazione e relativa ricapitalizzazione delle banche, un aumento dell’aliquota fiscale delle società e di un bail-in degli azionisti junior. L’Eurogruppo auspica inoltre un accordo tra Cipro e la Federazione russa relativo ad un contributo finanziario. L’Eurogruppo è convinto che queste iniziative oltre ad una rigorosa applicazione della condizionalità politica concordata permetterà al debito pubblico di Cipro, che dovrebbe raggiungere il 100% del PIL nel 2020, di rimanere entro un percorso sostenibile e di rafforzare la potenziale crescita dell’economia. La situazione di attuale fragilità del settore finanziario cipriota relativa alla proporzione del PIL nazionale sarà affrontata attraverso un ridimensionamento, permettendo così al settore bancario nazionale di raggiungere la media UE entro il 2018, in modo da garantire la sua sostenibilità a lungo termine e tutelare i depositi. Inoltre, l’Eurogruppo si compiace che un accordo potrebbe essere raggiunto con le succursali greche delle banche cipriote senza sovraccaricare il debito greco in rapporto al PIL. In questo contesto, l’Eurogruppo ritiene che –in linea di principio- l’assistenza finanziaria a Cipro è orientato a salvaguardare la stabilità finanziaria di Cipro e dell’area euro nel suo insieme, fornendo un’assistenza finanziaria ridotta ad un massimo di 10 miliardi di euro. L’Eurogruppo auspica un contributo del Fondo Monetario Internazionale (FMI) al finanziamento del programma. L’Eurogruppo invita le autorità e la Commissione, di concerto con la Banca Centrale Europea (BCE) ed il Fondo Monetario Internazionale (FMI) a mettere a punto rapidamente il protocollo d’intesa (MoU). L’Eurogruppo esaminerà la documentazione del programma elaborato dalla Commissione di concerto con la Banca Centrale Europea (BCE), il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ed il Meccanismo Europeo di Stabilità (MES) appena possibile. Le procedure nazionali necessarie per l’approvazione del contratto di assistenza finanziaria del Meccanismo Europeo di Stabilità (MES) saranno avviate. L’Eurogruppo si attende che il Consiglio dei governatori del Meccanismo Europeo di Stabilità (MES) sia in grado di approvare formalmente la proposta di un accordo per uno strumento finanziario di assistenza entro la seconda metà del mese di aprile 2013, subordinato dal compimento delle procedure nazionali.source Insomma tante sigle per annegarci nei debiti…

A Cipro riaprono le banche con guardie armate fuori da ogni filiale, per strada c’è un enorme assembramento di polizia. Mai visto negli ultimi anni. Le banche oggi autorizzano prelievi di 300 euro e negli aeroporti ci sono controlli a tappeto per tutti (indipendentemente dalla nazionalità) per accertare chi si sposta con somme in contanti superiori ai 3.000 euro. Mentre i correntisti rischiano di pagare quello che è di fatto un fallimento ristretto con un prelievo forzoso che potrebbe arrivare sino al 40%, c’è già chi è al lavoro per replicare il modello Cipro su scala più ampia.. Il portavoce del Commissario Europeo in carica per la regolamentazione finanziaria, ha parlato all’agenzia di stampa Reuters di una bozza di legge della Commissione Europea che prevede la possibilità di istituire il prelievo forzoso sui conti correnti con depositi superiori ai 100 mila euro, in tutti i paesi europei. Per cosa? Per salvare le banche, o per pagare il debito: la grande finanza internazionale non è sazia. Questo avviene a pochi giorni di distanza dall’intervento di Christine Lagarde del Fondo Monetario Internazionale sul Settore della Finanza Globale. La Lagarde ha concluso sostenendo che “ci stiamo muovendo verso un’era Illuminata della finanza globale e della regolamentazione, basata sull’esperienza e sulla ragione.” Se per lei stiamo andando verso un’era illuminata della grande finanza…mi sa che ci attendono tempi molto bui. Infatti, secondo il FMI, una delle priorità per l’Unione Europea è trovare modalità e disposizioni governative al più presto possibile per ricapitalizzare il MES! C’è però un’altra cosa che rende entusiasta la Lagarde e il Fondo Monetario Internazionale: l’SSM. Si tratta del Single Supervisory Mechanism, di cui si legge nella proposta elaborata a Brusselles dalla Commissione Europea il 12 settembre dell’anno scorso. Il progetto di questo Meccanismo di Supervisione era nato alcuni mesi prima, all’euro vertice di giugno, nello stesso appuntamento in cui si decise che il MES avrebbe potuto essere, oltre che salva stati, anche salva banche. Per andare al cuore della proposta, è sufficiente una frase riportata nell’introduzione del documento ufficiale, che spiega senza alcun’ombra di dubbio a cosa serve.

Quando un meccanismo di questo tipo andrà a regime per le banche dell’area euro, il MES potrà – seguendo una decisione regolare – avere la possibilità di ricapitalizzare direttamente le banche.” Non c’è molto da aggiungere, no? source Il Meccanismo di Supervisione nel febbraio di quest’anno ha cominciato a prendere corpo con la bozza per il Single Resolution Mechanism, cioè l’SRM. A quanto pare, in Europa adorano le sigle; probabilmente servono per non far capire un tubo ai cittadini e per rendere ancora apparentemente più illuminata la grande finanza internazionale. Nella bozza si legge che dovrebbe essere creata una nuova entità indipendente per l’ SRM, ovvero la European Resolution Authority, con poteri sovra-ordinati a quelli delle autorità statali. ERA…un’altra sigla con la quale forse dovremmo imparare a familiarizzare. ERA come la mitologica moglie di Zeus, spesso raffigurata con il melograno in mano. E qui si potrebbe dire del significato simbolico del melograno, ma andrei ad alloggerei lontano dai contenuti della bozza che prevede la creazione dell’ERA. Fra l’altro, anche in questo caso come nel MES, spulciando fra i documenti, si trovano indicazioni relative alla copertura con segreto professionale per chi vi lavora e vi collabora. Al cittadino non far sapere quanto le banche vogliono avere… Il Meccanismo Unico di Supervisione ci fu venduto a suo tempo dai media e dai politici come un ulteriore passo verso una maggiore integrazione: una vera e propria unione bancaria europea. Alla faccia degli euroscettici, qui si viaggia dunque verso un’unione ancora più stretta. Peccato che i sostenitori di questa Europa non riescano proprio a rendersi conto che la mostruosità nella quale ci hanno trascinato non ha nulla a che vedere con l’Europa dei popoli, ma è solamente una trappola delle banche e della grande finanza internazionale, che stanno massacrando i popoli dei paesi europei. Ci vogliamo dunque rendere liberi dalla manipolazione e dalla dittatura finanziaria? Se non troviamo il coraggio di farlo e pensiamo che si debba restare in questa Europa delle banche, non avremo mai e poi un’Europa dei popoli. A noi la scelta.

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