MPS: Deutsche Bank al contrattacco

Scritto il alle 09:19 da carloscalzotto@finanza

Ancora non si capisce se il vecchio CdA sapesse di Santorini.

Il derivato di Deutsche Bank (Santorini Project) aiutò Monte dei Paschi di Siena a mascherare le perdite” : con questo titolo e con l’accesso alla documentazione che il gigante bancario tedesco dovette consegnare alla Sec statunitense Bloomberg News sparò una notizia che costrinse il Tandem a uscire allo scoperto e ad agire giudizialmente contro la banca tedesca
presso il tribunale di Firenze, parallelamente alla denuncia contro Nomura per il derivato Alexandria. La Sec è un ente di controllo che evidentemente fa il suo dovere, tanto da prendere sul serio le denunce di tre ex dipendenti della banca di Francoforte in relazione a un buco finanziario da 12 miliardi di euro che in Germania ha costretto le autorità a verificare l’ipotesi della nazionalizzazione di Deutsche Bank. Un’onta, un danno di immagine simile a quello che si è voluto evitare a MPS. source
Da Francoforte arrivano bellicose notizie contro MPS per la richiesta di risarcimento danni da 700 milioni. Il gruppo tedesco afferma che “si difenderà vigorosamente contro la richiesta di risarcimento danni relativa a questa operazione, depositata dal cliente presso il Tribunale di Firenze, ritenendo assolutamente infondata tale richiesta”. Ricorda l’istituto di credito di aver realizzato nel 2008 un’operazione finanziaria con il cliente Monte dei Paschi: “L’operazione è stata soggetta ai rigorosi processi interni di approvazione di Deutsche Bank e ha ricevuto la necessaria autorizzazione di Banca MPS, a sua volta supportata da consulenti indipendenti”. Ma questa affermazione (“necessaria autorizzazione”) è possibile solo in presenza di deliberazione del Consiglio di Amministrazione di Rocca Salimbeni: per cui dal vicepresidente Caltagirone ai singoli consiglieri come Campaini, Gorgoni, De Courtois, Borghi, Alfredo Monaci, Pisaneschi e C., compresi i sindaci revisori Di Tanno, Serpi e Turchi e così via, tutti dovrebbero essere stati al corrente di quello che facevano l’area finanza di Baldassarri e il DG Antonio Vigni.
Sarebbe utile, per fare chiarezza, rendere pubblici alcuni documenti interni al CdA. Nell’attesa sarebbe meglio, prima di essere costretti dall’autorità giudiziaria, dimettersi. A Milano Deutsche Bank, assieme ad altri istituti, è già stata condannata per i derivati offerti al comune lombardo. Il Tandem non riesce a fare “moral suasion” per un rimpasto doloroso quanto necessario?
Per ora l’unica cosa sicura è che le banche estere hanno guadagnato molti soldi dalle spericolate operazioni finanziarie realizzate da un pugno di persone all’interno di Rocca Salimbeni, mentre gli altri 31mila colleghi cercavano di tenere in piedi la baracca. Gli algoritmi che regolano i derivati li definiscono “i soggetti che prestano” ed è ovvio che li facciano a proprio vantaggio. La banca come la Fondazione erano dirette da persone talmente sprovvedute da farsi consigliare da chi gli prestava i soldi realizzando utili al limite dell’usura, come dovrà dimostrare l’azione giudiziaria avviata da Profumo e Viola? Non ci si può stupire adesso per tutto quello che è successo, ma si deve verificare che questo andazzo non continui ancora.

Qui le istruzioni per fare causa a monte dei paschi

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