in caricamento ...
Borse con il fiato sospeso: Obama è sotto scacco dei Repubblicani e c’è rischio DEFAULT
Borse trattengono il fiato e la causa sono le sorti incerte dei mercati USA.
A pesare sui mercato oggi l’incertezza legata all’allarme lanciato ieri dal presidente Usa, Barack Obama, sulla necessità di alzare il tetto sul debito, pena i rischi di una nuova crisi sui mercati finanziari.
Avevamo già parlato di questo argomento in una precedente analisi dell’economia reale, visto che quella borsistica è altro argomento e si distacca nettamente dalla prima ( quando molti lo capiranno magari i loro guadagni in borsa saranno diversi ;-))
Qui una parte del mio articolo
Dopo l’approvazione fiscal cliff con purtroppo una serie di compromessi che spostano i problemi a febbraio marzo, visto che non risolvono i grandi quesiti su debito e deficit. Analizziamo la politica di Obama che accusa i repubblicani di un ”gioco pericoloso” infatti il presidente li accusa di sottovalutare le conseguenze “catastrofiche” per l’economia globale delle loro politiche e ricatti… è si cari amici non sono solo i nostri politici a farlo succede anche in america. Obama fa delle accuse precise ai repubblicani usando parole come “ gioco pericoloso”…..Continua a leggere
Ma da come siamo messi il Default Usa potrebbe arrivare prima del previsto … già a metà febbraio e qui inserisco l’articolo di Carlo il nostro bravissimo cacciatore di news source
Senza un accordo sull’innalzamento del tetto del debito, dice Bipartisan Policy Center.
Scongiurato il rischio di fiscal cliff, il Governo americano va incontro a un altro enorme rischio: senza un’azione sull’innalzamento del tetto del debito, il Paese potrebbe finire in default già il 15 febbraio, ovvero due settimane prima di quanto ipotizzato in precedenza. I numeri contenuti in un’analisi di Bipartisan Policy Center Washington non sarà più in grado di pagare i propri conti tra metà febbraio e l’1 marzo…
Gli Stati Uniti hanno raggiunto lo scorso 31 dicembre il tetto del debito, fissato per legge a 16.400 miliardi di dollari, ma il dipartimento al Tesoro ha messo in atto una serie di misure contabili temporanee e straordinarie che consentono di guadagnare tempo.
Secondo il think tank bipartisan il tempo è meno del previsto: “I nostri numeri mostrano che c’è meno margine per risolvere il problema rispetto a quanto previsto da altri, sarà difficile che il Tesoro riesca ad andare oltre l’1 marzo”, ha detto Steve Bell, direttore generale di Bipartisan Policy Center.
Il braccio di ferro tra la Casa Bianca e i repubblicani al Congresso è destinato a essere duro, come lo è stato quello sul fiscal cliff e, prima ancora, quello del 2011 sul tetto del debito. All’epoca un accordo era stato trovato in extremis, ma l’agenzia di rating Standard & Poor’s aveva comunque tolto agli Stati Uniti la “Aaa”, la valutazione massima. Il presidente della Camera John Boehner, da poco riconfermato, intende chiedere drastici tagli della spesa (un dollaro tagliato per ogni dollaro di aumento del limite del debito), ma la Casa Bianca ha fatto sapere che non è disposto a trattare su questo punto.
Dati macro per oggi
Nel pomeriggio negli USA:
.Alle 14:30 verrà reso noto:
– Il MM-AI “US Core Retail Sales m/m” (Vendite USA al dettaglio escluse automobili mese/mese).
E’ previsto un leggero miglioramento con un incremento delle vendite da 0,0% del mese precedente a +0,2%.
– Il MM-AI “US Producer Price Index (PPI) m/m” (Indice dei Prezzi alla Produzione negli USA mese/mese).
E’ previsto un miglioramento dell’indice dei prezzi da -0,8% del mese precedente a -0,1%.
– Il MM-MI “US Empire State Manufacturing Index” (Indice del settore manifatturiero dello Stato di New York).
E’ previsto un miglioramento dell’indice da -8,1 del mese precedente a +1,9.
L’indice sopra 0.0 indica il miglioramento delle condizioni, sotto indica peggioramento.
.Alle 16:00 verrà reso noto:
– Il MM-MI “US Business Inventories m/m” (Rimanenze di magazzino negli USA, mese/mese).
E’ previsto un leggero miglioramento del Market Mover con un decremento delle rimanenze di magazzino da +0,4% del mese precedente a +0,3%.