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In 10 anni aumenti stellari delle tariffe pubbliche, si salva la telefonia: acqua +69,8%, gas +56,7%
Nel periodo che va dal 2002 al 2012 le tariffe pubbliche hanno subito degli aumenti vertiginosi. Ad esempio l’ acqua con un aumento che sfiora il 70%, attestandosi a 69,8 punti percentuali, il gas che aumenta del 56,7%, la raccolta rifiuti del 54,5%, i biglietti ferroviari del 49,8%, i pedaggi autostradali del 47,5%, l’energia elettrica del 38,2% e i servizi postali del 28,7%. Soltanto la telefonia è in calo del -7,7%. I dati sono di uno studio della CGIA di Mestre che con la voce di Giuseppe Bortulussi ci spiega un pò che è successo:
“A nostro avviso l’introduzione dell’euro centra relativamente poco. Questa impennata dei prezzi, almeno per alcune delle voci analizzate, va ricondotta al costo sempre più crescente registrato dalle materie prime, in particolar modo dal gas e dal petrolio, dall’incidenza delle tasse e dei cosiddetti oneri impropri, che gonfiano enormemente le nostre bollette, e ai modestissimi risultati ottenuti con le liberalizzazioni”.
Le liberalizzazioni non hanno portato nessun vantaggio nei trasporti: dal 2000 (anno di liberalizzazione del settore) al 2011, i biglietti dei trasporti ferroviari sono aumentati del 53,2%, contro un aumento del costo della vita pari al 27,1%. Se tra il 1999 (anno di apertura del mercato) ed il 2011, il costo delle tariffe dei servizi postali è aumentato del 30,6%, pressoché pari all’incremento dell’inflazione avvenuto sempre nello stesso periodo (+30,3%), per l’energia elettrica la variazione delle tariffe, avvenuta tra il 2007 ed il 2011, è stata sempre positiva (+1,8%), anche se piu’ contenuta rispetto alla crescita dell’inflazione (+8,4%).
Solo nei servizi telefonici le liberalizzazioni hanno abbattuto i costi. Tra il 1998 (anno di liberalizzazione) ed il 2011, le tariffe sono diminuite del 15,7%, mentre l’inflazione è aumentata del 32,5%.