Con Aastrom Biosciences REVIVE l’ottimismo per le cellule staminali

Scritto il alle 07:45 da cerealkiller

 Ci sono campi della ricerca medica che con la borsa proprio non riescono a convivere pur essendo estremamente interessanti e ad elevato potenziale. Uno di questi è quello della ricerca sulle cellule staminali.Tutti ne parlano, la indicano come la via maestra da seguire nel futuro, ma se andiamo a guardare quello che accade alle compagnie quotate ci accorgiamo che di gloria se ne vede poca, il che si riflette in capitalizzazioni piuttosto magre. Alcune compagnie mollano il colpo, altre si dividono in due unità lasciando la patata bollente in un angolo, altre continuano per la loro strada perdendo visibilità e fascino agli occhi degli investitori ad ogni emissione azionaria. Poi c’è Aastrom Biosciences (ASTM) che, pur capitalizzando poco, mantiene alto l’interesse sia dal punto di vista scientifico che da quello pecuniario. Una compagnia che riesce in un impresa che raramente si riesce ad osservare, anziché scendere di quotazione per un’emissione di nuove azioni, guadagnare il 20%.

Un accordo che piace al mercato.

Aastrom (ASTM) lo scorso marzo ha messo in vendita 12308 azioni senza diritto di voto che le hanno fruttato quasi 40 milioni di dollari. Avete letto bene, tuttavia lo scrivo senza usare cifre: dodicimilatrecentootto azioni. Tolte le tasse dovute, ogni azione privilegiata vale 3250$ e da diritto ad un dividendo dell’11,5% annuo per un periodo di 5 anni. Il possessore di tali azioni potrà anche convertirle ad azioni ordinarie con un rapporto 1:1000, ottenendo quindi un’azione a 3,25$ mantenendo un tetto massimo di azioni fissato al 19,9%.

Aastrom nel magico mondo delle staminali.

Se date uno sguardo al grafico qui sotto vedrete le performance di tre titoli piuttosto interessanti, per motivi differenti, tutti impegnati nella ricerca e nell’impiego di sellule staminali per curare le più disparate malattie.

Pluristem (PSTI) rispetto ad Aastrom offre il vantaggio di puntare su prodotti allogenici e di non dover partire per forza di cose dal prelievo di cellule dal paziente. Pluristem propone quindi trattamenti applicabili istantaneamente e lo fa partendo da cellule ricavate dalla placenta umana. Aastrom punta invece su un prelievo dal paziente da trattare. Le poche cellule ottenute vengono poi moltiplicate e modificate attraverso l’impiego di una tecnica proprietaria, per poi essere reintrodotte dove più vi è bisogno di loro, attraverso delle iniezioni. Risulta evidente che in termini di praticità il sistema di Pluristem sia notevolmente vantaggioso, ma quello che rende interessante Aastrom (ASTM) è la bassa capitalizzazione (la metà rispetto a PSTI) e la notevole efficacia mostrata finora.

 Ischemia critica degli arti.

Meglio conosciuta (da me) come CLI, l’ischemia critica degli arti è una condizione per la quale il blocco di afflusso di sangue alle estremità causa ferite aperte, dolore, cancrena. Si può giungere anche all’amputazione e spesso, purtroppo, alla morte. Aastrom ha messo a punto un trattamento chiamato (purtroppo) Ixmyelocel-T che viene applicato, come detto in precedenza, partendo dal prelievo di alcune cellule dal midollo. La tecnica che impiegano punta a moltiplicare le cellule staminali potenzialmente curative e macrofagi per poi reintrodurre il tutto attraverso un unica somministrazione di 20 iniezioni nella zona da trattare. La terapia in questo caso, dato che sfrutta le cellule dello stesso paziente si dice autologa, mentre nel caso di Pluristem la terapia era allogenica. Abbiamo già detto che il trattamento allogenico ha il vantaggio della somministrazione diretta, oltre al fatto di essere meno costoso e indipendente dalla consistenza del materiale prelevato dal paziente. Questi vantaggi possono essere bilanciati dal fatto che l’approccio autologo elimina il rischio di rigetto o di trasmissione di malattie, visto che si tratta di cellule del paziente reimmesse nel paziente. Il pericolo di un inquinamento del materiale dal momento del prelievo a quello della terapia poi sembra scongiurato dal sistema di moltiplicazione delle cellule impiegato dalla compagnia che utilizza delle cartucce chiuse. Ultimo fattore da tenere in considerazione: se parliamo di cellule staminali, non mi risulta nessun trattamento allogenico approvato da FDA, a differenza di quelli autologhi.

Detto questo, Aastrom e Pluristem rimangono due interessantissime compagnie, complementari per certi versi.

REVIVE CLI.

La sequenza è questa: inizia la fase 3 di Ixmyelocel-T, la compagnia si finanzia, primo arruolato nello studio. Il tutto fra febbraio e maggio.

Aastrom ha due studi di notevole interesse in piedi, uno è il REVIVE CLI, dove CLI sta per ischemia critica degli arti, l’altro è il RENEW DCM, fase 2 che riguarda la  cardiomiopatia dilatativa, aspetto che tratterò in separata sede, altrimenti l’articolo rischia di essere lunghissimo.

REVIVE CLI invece vede Ixmyelocel-T impiegato in pazienti con CLI e sarà il più grande studio del suo genere, come numero di pazienti arruolati. Sarà doppio cieco, multicentrico, vs placebo e sotto SPA (che significa che il disegno dello studio è concepito ed approvato in collaborazione con FDA).

Endpoint primario della fase 3 è la sopravvivenza libera da amputazioni a 12 mesi. Al termine dei 12 mesi richiesti dallo studio per provarne l’efficacia seguiranno 6 mesi di controllo per monitorare la sicurezza.

L’endpoint primario è differente da quello usato nella fase 2, studio chiamato RESTORE CLI nel quale Ixmyielocel-T se l’è cavata alla grande. Vediamo come…

72 pazienti reclutati in uno studio multicentrico, doppio cieco vs placebo sono stati randomizzati per ricevere Ixmyelocel-T o placebo. L’endpoint primario di questo studio era determinare quanto tempo dalla randomizzazione intercorresse prima che si verificasse uno dei seguenti eventi: sviluppo di nuova cancrena, raddoppio dell’area della ferita, amputazione o morte. In poche parole quanti giorni passano dall’iniezione delle cellule staminali (o del placebo) alla comparsa di uno dei quattro fenomeni descritti prima.

Il risultato definitivo non ha valenza statistica, anche se di pochissimo, ma il trend è nettamente a favore di Ixmyelocel-T.

Questo endpoint composito si chiama TTF (Time to Treatment Failure). Il 40% dei pazienti trattati con Ixmyelocel-T ha sperimentato un fallimento della terapia, contro il 67% del gruppo di controllo. Qui il dato è statisticamente significativo, con un p value = 0,0032.

Endpoint secondario dello studio è proprio la sopravvivenza libera da amputazione (AFS). Come già detto, qui la statistica non aiuta (p value = 0,39), 12 amputazioni nel braccio attivo (25%) contro le otto del braccio di controllo (33%). Risulta evidente che i numeri sono scarsi e poco significativi, ma che il trattamento sia efficace, secondo me, lo è allo stesso modo.

Rimane da stabilire in che misura apporti benefici clinici. Come detto la fase 3 si basa su un endpoint che in fase 2 è stato mancato per questioni statistiche, ma il trial non era potente a sufficienza per poter sperare in un risultato diverso. a sostegno della tesi c’è il dato numerico, anche se riferito a pochi pazienti, e l’insieme degli altri indicatori racchiusi nell’endpoint primario. REVIVE CLI, rispetto a RESTORE CLI, arruolerà pazienti con stato di CLI più avanzato. In questo sottoinsieme di pazienti, la fase 2 ha mostrato altri dati incoraggianti. Su 45 pazienti con ulcere ai piedi al momento dell’entrata nello studio, le amputazioni sono state del 21% contro il 44% fra i pazienti sottoposti al regime di controllo. Qui il dato rimane poco significativo, sia perché il p value è leggermente sotto lo 0,1, sia perché questo criterio di stratificazione non è stato impostato prima dell’inizio dello studio. Data mining, in poche parole, anche se il dato contribuisce a generare un altro po’ di ottimismo.

REVIVE CLI arruolerà 594 pazienti con nessuna altra opzione all’amputazione e ferite o cancrene al momento della randomizzazione e sarà registrativo, ossia se i dati saranno buoni, basterà per far richiesta di approvazione presso FDA.

Conclusione.

Dovendo scommettere, punterei sul successo di REVIVE CLI. Aastrom quota a ieri 1,96$ per una capitalizzazione di 76M$ e cassa sufficiente per arrivare ad inizio 2013.

Questo periodo, da oggi fino alla nuova ricerca di denaro, le possibili notizie interessanti potrebbero vertere sulla fase 3, sulla RENEW DCM (della quale parlerò più in la nel tempo) o su un partner per il mercato non USA, Europa in primis.

Il potenziale del trattamento, considerando che Ixmyelocel-T non sarà a buon mercato, è elevato. Il cosro del trattamento potrà aggiurarsi attorno ai 25-30.000$ a paziente. Con un buon accordo in Europa, Giappone e altri mercati emergenti, si potrebbe parlare di cifre vicine al miliardo di dollari.

Ci troviamo di fronte ad una compagnia con una fase 3 avviata, per un’esigenza medica insoddisfatta con un notevole bacino di possibili pazienti ed una capitalizzazione molto bassa.

Se non è interessante questa…

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