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Grandi manovre nello Stretto di Hormuz; USA, Iran e Israele si stanno preparando allo scontro?
Ieri giornata di grandi manovre da entrambi i fronti, gli americani mandano rinforzi militari consistenti, nel Golfo Persico allo scopo di impedire un’ eventuale blocco dello Stretto di Hormuz da parte iraniana. Secondo il New York Times sono stati incrementati il numero di jet in grado di colpire l’Iran se la situazione dovesse degenerare, sarebbero dispiegamenti pianificati da tempo per rafforzare la presenza militare americana nel Golfo e per rassicurare Israele. Questa iniziativa USA, comporta rischi da non sottovalutare, compreso quello che i potenti Guardiani della Rivoluzione decidano di reagire contro questa incrementata presenza, specifica il New York Times.
Intanto l’ Iran fa sapere di aver effettuato con successo i test di missili a medio raggio in grado di colpire Israele in risposta alle minacce di azioni militari contro il paese. Dopo l’ entrata in vigore dell’ embargo dell’ Unione Europea dal 1 luglio, la Repubblica Islamica ha annunciato domenica scorsa le esercitazioni missilistiche “Grande Profeta 7”.
La televisione ufficiale iraniana in lingua inglese Press Tv ha comunicato che i missile Shahab 3 con una gittata di 1.300 chilometri ) in grado di raggiungere Israele – sono stati sperimentati insieme ai missili Shahab 1 e 2, a corto raggio.
Israele intanto minaccia che potrebbe attaccare l’Iran nel caso in cui la diplomazia non riuscisse a fermare il suo controverso programma per l’energia nucleare di Teheran. Gli Stati Uniti pensano alla forza militare come ultima opzione di quella a disposizione, sollecitando quindi Israele a pazientare mentre le nuove sanzioni contro l’Iran entrano in vigore.
Erano in molti all’ inizio dell’ anno a professare l’ imminente guerra entro la fine del 2012, a causa delle tensioni sempre crescenti, uno di essi era il guru di Wall Street Richard Russell, dicendo che questa situazione potrebbe diventare il market mover del 2012. Purtroppo tutto per il momento, fa pensare che lo scontro sia sempre più vicino.