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Pubblica Amministrazione: 7 imprese su 10 sono in crisi di liquidità proprio a causa loro
I ritardi dei pagamenti della Pubblica Amministrazione del Belpaese sono ormai cosa nota. Sette imprese su dieci sono in crisi di liquidità proprio a causa di questo, le sofferenze bancarie in capo alle nostre aziende, superano gli 82 miliardi di euro ( cè chi parla di 90 ), la CGIA di mestre esorta il governo a recepire le direttive dell’ UE. La direttiva dice che limite massimo prescitto dalla UE ai governi per pagamenti della Pubblica Amministrazione e’ di 60 giorni, da noi la media invece è di circa il triplo, ben 180 giorni che arrivano a punte di 600 quando si parla di sanità ( forniture a strutture santiarie come asl e ospedali )
“La crescita delle sofferenze bancarie – spiega Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia di Mestre – è la manifestazione più evidente dello stato di crisi delle nostre imprese. La cronica mancanza di liquidità e la prolungata fase di crisi economica che stiamo vivendo sono tra le cause che hanno fatto esplodere l’insolvibilità. Inoltre in questi ultimi 4 anni di difficoltà economica si sono ulteriormente allungati i tempi di pagamento nei rapporti commerciali tra le imprese e tra le imprese e la pubblica amministrazione. Per questo ci appelliamo al Premier Monti affinché intervenga in tempi rapidissimi e recepisca la Direttiva europea contro i ritardi dei pagamenti. Dobbiamo mettere fine a questo malcostume tutto italiano che sta gettando sul lastrico tantissimi piccoli imprenditori che si trovano a corto di liquidità anche perché non riescono a recuperare i propri crediti”.
L’ Italia, come mostrato da grafico, ha il record del peggio pagatore tra i paesi europei, ormai non si contano più le performance negative della Penisola: