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Iran: entra in vigore l’ embargo, ma a Teheran non importa
Da ieri 1 luglio è entrato in vigore l’ embargo sulle importazioni di greggio iraniano da parte dell’ Unione Europea, che prevede anche il divieto per le compagnie europee di assicurare i carichi trasportati, la decisione era già stata anticipata a gennaio di quest’ anno. Teheran non si preoccupa troppo e con indifferenza fa sapere che l’ export veso l’ UE è soltanto circa un quinto del totale, cioè tra il 18 e il 20% e di avere un mercato alternativo, hanno pensato a tutte le opzioni possibili per fronteggiare queste misure ingiuste, lo dichiara il ministro del Petrolio Rostam Qasemi: “Tutte le possibili opzioni sono state pianificate dal governo per contrastare le sanzioni e siamo pienamente pronti per farvi fronte” – mentre il governatore Mahmoud Bahmani ribadisce: “Contrasteremo queste politiche malvagie“.
”Iran non resterà passivo e affronterà le politiche ostili di Stati Uniti ed Europa”, scrive l’agenzia di stampa Mehr, citando il governatore della Banca centrale Mahmud Bahmani. “E’ un decennio che sopravviviamo alle minacce e alle inutili sanzioni occidentali”
Chiaramente arriva puntuale come un’ orologio svizzero il plauso degli Stati Uniti all’ amico Europeo dei 27 paesi: “Con questa decisione, i nostri partner dell’Ue hanno sottolineato la serietà con cui la comunità internazionale affronta le ambizioni nucleari iraniane“.
Anche se l’ Iran è convinto di farcela alla grande, ci sono diversi economisti che sono seriamente dubbiosi, infatti stimano che per l’ anno in corso, dalle esportazioni di greggio, il ricavato potrebbe essere meno della metà del 2011, se l’ anno passato ha guadagnato 100-110 miliardi di dollari dalla vendita del greggio, nel 2012 potrebbe arrivare al massimo a 45-50. Stando ai dati dell’Agenzia Internazionale dell’Energia, nell’ anno in corso le esportazioni del greggio iraniano si sono ridotte già del 40%, Tokyo e Pechino hanno tagliato le importazioni del 18%. Le sanzioni prendono di mira anche l’ Asia e non solo Europa e USA, ad esempio in Corea Il 26 giugno, Seul ha annunciato una battuta d’arresto delle importazioni iraniane a partire dal 1° luglio, in seguito al divieto europeo di assicurare le navi-cisterna che trasportano il petrolio.
Chi la spunterà????