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Crisi: alla Germania costerà 310 miliardi il salvataggio dell’ Euro
Scritto il 27 Giugno 2012 alle 09:00 da
310 miliardi è l’ ammontare che Berlino dovrà pagare per il salvataggio della moneta unica. Ecco un’ articolo dettagliato sul quotidiano tedesco di economia e finanza “Handelsblatt“, che fa i conti e mette in evidenza i paesi più indebitati dell’ Eurozona, il calcolo è realizzato dal ministro delle finanze tedesco, al primo posto troviamo la Grecia con il 160% del debito sul PIL, al secondo cè il Belpaese col 123%, e al terzo l’ Irlanda col 116,1%. Sempre nell’ articolo si fa riferimento anche a quanto e’ già stato speso per la Grecia e gli altri Paesi dell’Ue, al finanziamento a favore dell’FMI e tutte le altre voci di spesa che i tedeschi hanno dovuto sostenere.
Se volete leggere l’ articolo completo, andate QUI
Questi dati dell’Handelsblatt si riferiscono espressamente solo ed esclusivamente ai vincoli di garanzia tedeschi nell’ambito dei due fondi salva-Stati (EFSF e ESM). Questi due fondi – da soli, piú un paio di garanzie minori in ambito EU – impegnano la Germania per oltre 310 miliardi.
Ma questa è solo la punta dell’iceberg. In realtà le cose stanno un po’ diversamente: già oggi i saldi target2 costituiscono, per la Germania, un’ulteriore esposizione di 644 miliardi (dati di maggio 2012). A ciò si aggiunge l’imponderabile costituito dall’esposizione della Bundesbank come membro della BCE (che si è riempita le casse – con il voto dell’area Med, contro il parere tedesco – di titoli che potrebbero rivelarsi, con grande probabilità, carta straccia e che potrebbero portare ad un ulteriore perdita nell’ordine di molte decine – o piú – di miliardi).
Insomma – con l’euro la Germania si è messa veramente nei guai, dimostrando quanto avessero ragione coloro che (la maggioranza dei tedeschi) che non volevano assolutamente rinunciare al marco e non si fidavano delle promesse “europeiste” di Kohl. I fatti hanno dimostrato che Kohl ha ingannato (consapevolmente?) il suo popolo – e che adesso i tedeschi si trovano a dover pagare un conto terrificante (che non sono peraltro in grado di sostenere).
Una considerazione per coloro che continuano a vedere la Germania come Paese avvantaggiato dall’Euro nell’export: il presunto “guadagno” tedesco derivante dalle esportazioni nell’area euro è – in realtà (cioè: con i saldi target 2) – una perdita netta. Questi 640 miliardi di saldi target2 sono infatti il frutto di prodotti esportati dalla Germania in area euro e pagati, di fatto, dalla “Bundesbank” – che li vanta come crediti nei confronti della BCE: insoma – un’esportazione tedesca pagata, almeno per ora, dai contribuenti tedeschi. Se questo è il vantaggio per la Germania…. preferisco non essere tedesco. E soprattutto preferirei non essere nell’area euro.