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Crisi bancaria: Monte dei Paschi, lo stato Italiano interviene per salvarla nuovamente

Scritto il alle 12:42 da Agata Marino

Chi rappresenta L’ Italia al Parlamento Europeo non ha fatto il suo dovere verso il Popolo Italiano e tutti i nostri politici sono nella stessa condizione, hanno contribuito ad aggravare la nostra posizione, permettendo il prestito della BCE alle banche private e non obbligandole a ridistribuire i prestiti illimitati ricevuti addirittura escludendo le fondazioni bancarie dal pagamento della tassa sulle proprietà immobiliari!! IMU
I debiti delle banche private e dei mal governi a favore delle lobby
non si risanano se le piccole e medie industrie non vengono aiutate
permettendo alle banche di speculare LEGGETE QUESTO ARTICOLO QUI SULLA SPECULAZIONE DELLE BANCHE.
i prestiti della BCE li doveva gestire la BANCA D’ITALIA per riattivare il lavoro nelle piccole e medie Imprese unica speranza per L’ITALIA.
Non per aiutare le banche private che con speculazioni sbaglia
hanno contribuito insieme hai mal Governi degli ultimi 60 anni
alla crisi attuale

Ora vi inserisco l’interessante articolo dell’amico Paolo Cardenà del blog Vincitori e Vinti

Mentre voi fate la colletta per comprare la carta igienica per le scuole dei vostri figli, lo Stato interviene nuovamente per salvare il Monte dei Paschi di Siena e lo farà, presumibilmente, con un intervento di un miliardo di euro che verrà utilizzato dal Monte dei PACCHI di Siena per migliorare la struttura patrimoniale ed adeguarsi ai parametri imposti dall’EBA (European Banling Autority).

Questa somma si aggiunge ai 1,9 miliardi di euro erogati già nel 2009 attraverso i Tremonti Bond e mai restituiti dalla banca senese.

Per chi non conoscesse la vicenda, vi propongo uno stralcio di un mio articolo di qualche mese fa che spiega perfettamente la vicenda.

In questi giorni, nel silenzio più assordante di tutti i media, si sta consumando l’ennesima rapina perpetrata a danno  dei contribuenti e a favore, ancora una volta, del sistema bancario e nello specifico, a favore del Monte dei Paschi di Siena. Proprio mentre l’intera nazione è chiamata a duri sacrifici per tentare di raddrizzare le sorti di questo Paese, stremato dai soprusi perpetrati da una classe dirigente, inetta, incompetente e cialtrona, lo Stato regala 200 milioni di euro alla banca senese.
La vicenda è questa.
Vi  ricordate i  Tremonti Bond molto sponsorizzati  nel 2009, nel pieno della tempesta finanziaria di allora, e fiore all’occhiello della politica economica del Ministro Tremonti? Nel pieno della crisi finanziari del 2009, a seguito della crisi dei mutui subprime che portarono al fallimento della banca Lehman Brothers e di molte altre, l’allora Ministro del Tesoro Giulio Tremonti ebbe la geniale idea (si fa per dire)  di inventarsi il Tremonti Bond, con il duplice intento di aiutare, da un lato, la patrimonializzazione dei gruppi bancari, e   dall’altro stemperare la stretta creditizia all’epoca in atto, permettendo così alle banche di finanziarsi per poi finanziare, a loro volta, cittadini, famiglie e imprese.
Il Tremonti Bond altro non è che un finanziamento concesso dallo Stato alle banche per favorire la distensione e l’allargamento del credito, a tassi che, in taluni casi, possono anche arrivare al 10%, in applicazione ai parametri di indicizzazione del prestito connessi al  rendimento dei titoli di stato.  In altre parole, le banche, dietro pagamento di saggio di interesse indicizzato al rendimento dei BTP, hanno attinto ad un prestito statale con l’obbligo di utilizzare quei fondi per finanziare famiglie imprese e cittadini.
In realtà i Tremonti Bond non hanno riscosso particolare successo poiché ritenuti, dalle banche stesse, troppo costosi e forse troppo vincolanti, posto il fatto che, dovevano essere comunque utilizzati per finanziare la collettività. In vero, poche banche fecero ricorso a questo istituto e tra le big anche la banca Monte dei Paschi di Siena per quasi 2 miliardi di euro che, allo stato attuale, non sono stati ancora rimborsati.
Nei meandri  dell’accordo sottoscritto dalle banche con il Governo si legge espressamente che:
“Gli Interessi sono corrisposti dalla banca solo in presenza di utili distribuibili” Questo ha un solo significato: se la banca non produce utili distribuibili, nessuna somma a titolo di interessi è dovuta allo stato. Anzi, volendo attribuire un significato più realistico alla clausola, possiamo agevolmente concludere che, questa, costituisce un incentivo a non generare utili.Ebbene, è proprio quello che si sta consumando in questi giorni in cui la banca senese, definendo il bilancio del 2011, ha riportato un perdita di oltre 4,6 miliardi di euro riconducibile sostanzialmente alla svalutazione degli avviamenti e dei crediti di dubbia esigibilità. Quindi, niente utile da distribuire, niente interessi da pagare allo Stato. No money, no party!Stando ai meccanismi di calcolo degli interessi, indicizzati al rendimento dei titoli di stato e considerato il progressivo aumento dei rendimenti nel corso nell’anno 2011, Mps avrebbe potuto versare nelle monotone casse dello Stato quasi 200 milioni di euro di interessi per l’anno 2011. Ma così non è stato.La vicenda, letta in questo modo, potrebbe sembrare del tutto rituale. Ma non lo è affatto, se solo si considerassero  i sacrifici a cui sono chiamati gli italiani per tentare di risollevare le sorti del Paese. In realtà, a parer mio, esiste anche una complicità del Governo in carica, posto il fatto che,trattandosi di una circostanza  lesiva dell’interesse generale (ovvero della popolazione),  il Governo avrebbe dovuto perseguire soluzioni volte ad ottenere il rimborso immediato del prestito concesso. Tale soluzione, sarebbe dovuta ancor più essere perseguita anche in considerazione dei compensi milionari percepiti dal management della banca. In tal modo, lo stato avrebbe avuto tra  le proprie disponibilità oltre 2 miliardi di euro. Somma che avrebbe potuto  determinare un minor ricorso al mercato con le rituali emissioni di titoli del tesoro che, nel caso dei BTP, arrivano a costare al contribuente circa il 6% annuo. La soluzione del rimborso immediato dei Tremonti Bond, sarebbe ancor più che ovvia, se solo si considerasse che le banche italiane, MPS compresa,  hanno ottenuto dalla BCE una pioggia di miliardi di euro per tre anni al tasso agevolatissimo dell’1%. Insomma, l’agonizzante  contribuente italiano tartassato di tasse e balzelli fiscali, deve sapere che,  grazie all’ ex ministro Tremonti – che riesce a far più danni da morto che da vivo-  e alla complicità del Governo in carica, parte dei suoi sudori, andranno ad arricchire i banchieri del Monte Paschi che continuano a percepire compensi milionari, nonostante il dissesto a cui hanno condotto la banca più antica del mondo.

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