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LA VERA STORIA DI EQUITALIA: PARTE PRIMA
Equitalia è una società pubblica (51% Agenzia delle Entrate e 49% Inps) italiana incaricata della riscossione nazionale dei tributi. Il Gruppo Equitalia si compone delle società Equitalia S.p.a. (capogruppo), Equitalia Servizi, Equitalia Giustizia e di 3 Agenti della riscossione presenti su tutto il territorio nazionale (Sicilia esclusa, la cui società si chiama Riscossioni Sicilia S.p.A.).
Il servizio nazionale della riscossione dei tributi è tornato in mano pubblica con la costituzione di Riscossione S.p.A., che nel 2007 ha cambiato nome in Equitalia S.p.A. La riforma della riscossione è avvenuta con l’entrata in vigore dell’art. 3 del decreto legge n. 203 del 30 settembre 2005.
Fino al 30 settembre 2006 la riscossione era affidata in concessione a privati (prevalentemente banche), in numero di circa 40.
Equitalia dalla sua costituzione ha raggruppato i vecchi concessionari attraverso una campagna di acquisizioni e fusioni, al fine di ridurre il numero totale degli Agenti della riscossione, che nel 2011 sono confluiti in 3 sole società:
• Equitalia Centro S.p.a.
• Equitalia Sud S.p.a.
• Equitalia Servizi S.p.a
• Equitalia Giustizia S.p.a..
Il Gruppo Equitalia esercita la riscossione dei tributi sull’intero territorio nazionale, esclusa la Sicilia..
Equitalia spa ha funzioni prevalentemente strategiche, di indirizzo e controllo dell’attività degli agenti della riscossione, mentre gli agenti si occupano degli aspetti operativi della riscossione, gestendo gli sportelli e i rapporti con i contribuenti e con gli enti.
Equitalia Servizi supporta gli agenti della riscossione sia come fornitore di soluzioni tecnologiche sia come interfaccia con gli enti.
Equitalia Giustizia si occupa della riscossione delle spese di giustizia e delle pene pecuniarie conseguenti ai provvedimenti giudiziari passati in giudicato o diventati definitivi dal 1º gennaio 2008.
Dal 1 gennaio 2012 la struttura degli Agenti della Riscossione, ossia delle filiali locali di Equitalia S.p.a., su pressoché tutto il territorio nazionale, organizzati su base regionale, con competenza provinciale è la seguente:
• Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia: Equitalia Nord S.p.a., competente per tutto il territorio;
• Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Abruzzo, Sardegna: Equitalia Centro S.p.a., competente per tutto il territorio;
• Lazio, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria: Equitalia Sud S.p.a., competente per tutto il territorio;
• Sicilia: Riscossione Sicilia S.p.A., non facente parte del gruppo Equitalia S.p.a. ma 60% Regione Siciliana e 40% Agenzia delle Entrate, competente per tutto il territorio regionale.
Bilancio 2010
Equitalia nel 2010 ha ottenuto 1,29 miliardi di euro di ricavi, di cui 1,22 miliardi derivanti dall’incasso di commissioni (aggi 9% delle somme riscosse, rimborsi spese di notifica ecc.) sull’attività di riscossione conto terzi. Margine operativo lordo di euro 248,65 milioni, Ebit di 158,98 milioni, utili per 28,24 milioni.
In questo periodo ha riscosso crediti per 8,87 miliardi di euro, 4,61 per conto dello Stato, 2,83 conto Inps/Inail, 1,42 conto Enti non statali (Regioni, Comuni, Consorzi ecc.). I cosiddetti grandi debitori (coloro che sono iscritti a ruolo per importi maggiori di 500.000 euro) ammontano a 1.055 unità, da cui nel 2010 Equitalia ha riscosso 1,78 miliardi.
Critiche
Equitalia è stata molto criticata per la sua lentezza amministrativa (che a sua volta fa aumentare gli interessi), per i tassi di interesse molto elevati (che molti definiscono “da usura”) che fanno lievitare i costi, e per la facilità con la quale ricorre al pignoramento di beni (inclusi immobili) a fronte di debiti relativamente modesti. L’inefficienza amministrativa di Equitalia è tale che molto spesso il debitore non sa neanche di avere la casa ipotecata a causa di un debito inizialmente modesto.
Può succedere infatti che una modesta multa stradale lieviti molto a causa degli elevati tassi di interesse e della lentezza amministrativa di Equitalia, rendendo impossibile il pagamento (per una persona che non vive in una situazione economica agiata) e causando quindi il pignoramento di immobili o il fermo amministrativo di veicoli.
Secondo la trasmissione TV Report, Equitalia punisce partiti, grandi imprenditori e VIP con una severità minore rispetto a quella che usa con le persone meno abbienti, accanendosi con le persone non agiate e chiudendo un occhio con le persone più ricche.
Negli ultimi anni alcune procedure hanno agevolato la possibilità di velocizzare le attività di riscossione dei debiti da parte di Equitalia.
Se il contribuente non paga le somme provvisorie (anche di piccola entità) allo scadere dei termini (minimo 60 giorni, massimo 90) la società può mettere in atto misure cautelari come il fermo e l’ipoteca di proprietà del contribuente. All’aumento della velocità per la messa in pratica di azioni di forza per la riscossione dei pagamenti, si affiancano procedure costose e onerose in termini anche di tempo (il ricorso deve essere presentato con bollo e atti giudiziari) e spesso poco chiare per come sono descritte nella cartella esattoriale stessa.
A seguito di un elevato numero di cartelle pazze (cartelle esattoriali contenenti errori palesi come: errato intestatario, richiesta di pagamenti non dovuti o già effettuati) inviate da Equitalia, diverse manifestazioni si sono tenute specialmente in Sardegna.
Equitalia ha dovuto presentare anche scuse ufficiali e in seguito sono state approvate procedure di autocertificazione (spesso non pubblicizzate a dovere) per poter presentare ricorso.
Resta spesso comunque difficile e antieconomico (soprattutto per chi ha cambiato residenza o risiede all’estero) gestire i ricorsi (dovendo prendere giorni di ferie per potersi recare negli uffici o dover pagare avvocati) in confronto al pagamento delle piccole somme richieste con la minaccia di dover affrontare pignoramenti o ipoteche (l’ipoteca, ai sensi del decreto-legge n. 70/2011, può essere iscritta solo per debiti superiori ad 8.000 euro; fino a 20.000 euro sono previste particolari limitazioni).
A seguito delle menzionate critiche e della sfavorevole situazione economico-sociale in cui versa la nazione, Equitalia è stata oggetto di crescenti proteste.
In particolare, nel 2012 si sono verificati attentati e sequestri tali da richiamare l’attenzione diretta del Presidente del Consiglio, Mario Monti, tanto che si sta pensando di chiamare l’esercito !! per la protezione
In molti comuni ormai emerge il progetto d’abbandonare definitivamente il servizio fornito dalle sedi locali di Equitalia ed incorporarne così le funzioni per una gestione più equa.
CONTINEREMO CON I PUNTI OSCURI, NELLA PROSSIMA PUNTATA….