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Analisi dell’ indice di piazza affari, Unicredit, Monte dei paschi e Intesa San Paolo
L’ indice oggi ha quasi toccato la trendline rialzista, che era l’ obbiettivo da me dato a 14800, ho sbagliato con uno scarto di circa 100 punti, quindi concedetemi l’ errore……………. Comunque dicevamo che sul grafico giornaliero nella seduta odierna ha formato un’ Hammer ( candela giapponese di inversione bullish ):
L’Hammer e’ una figura di inversione rialzista tra le piu’ note e valide delle japanese candlestick, tra quelle composta da una candela singola. Questa candela fa parte della famiglia “umbrella pattern” nome che deriva appunto dalla tipica forma ad “ombrello” che la candela esprime. L’hammer infatti e’ formato da una lunga lower shadow e da un real body (corpo) contenuto (almeno 1/3 rispetto alla shadow).Indifferente il colore ,white o black.
Questa candela diventa un segnale di inversione solo quando si trova sui minimi di un trend ribassista e gli scambi aumentano nel momento del rimbalzo dal minimo della giornata. Cio’ significa infatti che le forze ribassiste hanno esaurito la loro spinta e sono subentrate prepotentemente quelle rialziste. La situazione migliore che si puo’ riscontrare e’ quando l’hammer si forma sul test di un supporto statico o dinamico importante in presenza di ipervenduto dell’ Rsi. In questo caso operativamente si dovrebbe riuscire entrare proprio sui minimi ,anticipando e non avendo bisogno di attendere la conferma di questo pattern che solitamente arriva il giorno seguente sul superamento dei massimi del giorno precendente l’ hammer stesso. Quindi vediamo domani che succede………..
Comunque sia l’ indice resta debole, quindi attenzione e stop stretti, il livello da non perdere è la dinamica rialzista a 14750/14800 circa, gli obbiettivi a rialzo sono minimo da 15700 a 16200 punti, ecco il grafico:
Il settore bancario è molto penalizzato, questa è una news che ho trovato ieri ( fonte ):
Milano, 04 apr – Basilea III entrera’ in vigore gradualmente a partire dal prossimo anno, ma l’ “esercizio di monitoraggio” dell’Eba presuppone la completa realizzazione della normativa senza fasi transitorie. In base alla simulazione, il Common Equity Tier 1 (Cet 1) medio dei maggiori gruppi bancari del Vecchio continente scenderebbe dall’attuale 10,2% al 6,5%. Solo il 44% avrebbe un ratio pari o superiore al target del 7% previsto da Basilea III e il 20% non raggiungerebbe nemmeno il requisito patrimoniale minimo del 4,5%. La carenza di capitale complessiva sarebbe di 18 miliardi rispetto al requisito minimo e di 242 miliardi, appunto, nei confronti dell’obiettivo del 7% incluso il ‘sovrapprezzo’ previsto per la rilevanza sistemica. L’Eba, come riferimento, ricorda che la somma dell’utile netto delle 48 big tra la seconda meta’ del 2010 e la prima meta’ del 2011 ha totalizzato 102 miliardi di euro. L’Authority prende in esame anche un secondo gruppo di 110 banche di minori dimensioni e in questo caso il calo del Common Equity Tier 1 sarebbe dal 9,8% al 6,8%, con l’87% delle banche almeno al requisito minimo del 4,5% e il 72% almeno al 7%. Le necessita’ di capitale ammonterebbero complessivamente a 11 miliardi rispetto al requisito minimo e a 35 miliardi rispetto all’obiettivo del 7%. Anche per le banche minori, l’Eba ricorda che la somma degli utili tra la seconda meta’ del 2010 e la prima meta’ del 2011 e’ stata di 17 miliardi
L’Authority non fornisce dettagli sui gruppi che hanno partecipato all’esercizio di monitoraggio limitandosi ad indicare il Paese di provenienza. L’Italia schiera 2 banche tra i big e 11 istituti nel secondo gruppo.
Vediamo Unicredit anchesso sul grafico giornaliero. Titolo debole, la perdita della zona supportiva tra 3,50 e 3,71 circa, come precendemente detto, porta con molta probabilità in zona 2,93 – 3,10 circa.
Intesa San Paolo, invece dopo la perdita della rialzista, non recuperandola il giorno seguente, ha disegnato un Hammer nella seduti di oggi, appoggiandosi sulla zona supportiva tra 1,17 e 1,19/1,20 rimbalzando, quindi è possibile attacare la vecchia dinamica persa in precedenza fino a 1,30/1,31.
Banca MPS ( Monte dei Paschi di Siena ), invece stà scontando tutte le difficoltà del momento, il supporto statico da non perdere per non affondare verso 0,245, passa a 0,278.