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Bond e swap Grecia: dove vanno a finire i soldi prestati

Scritto il alle 17:15 da carloscalzotto@finanza

Gli Europei evidentemente si trovano a loro agio e prosperano quando si trovano in condizioni di instabilità, e in presenza d’una minaccia costante di rischio sistemico.

Non si può spiegare in altra maniera che in questa.

Il rinnovato atteggiamento di linea dura rispetto alle politiche di bilancio, adottato sia da Mario Draghi, governatore della Banca Centrale Europea BCE, sia dal governo TEDESCO, nel momento in cui i mercati sono sembrati rientrare in un clima di tranquillità  a mio avviso apparente.

In risposta alla domanda, se la Grecia costituisca un “caso straordinario” per il grande salvataggio in atto, o una questione che presagisca analoghe situazioni di credito rispetto ad altre nazioni debitrici nel Mediterraneo, è stata manifestata una prevalente e crescente convinzione che, o le condizioni richieste ed imposte alla Grecia si presentano straordinariamente punitive (per scoraggiare gli altri) in modo che, se la Grecia avesse dichiarato fallimento, sarebbe stato innalzato dalla Troika un muro di sbarramento sufficientemente alto (firewall) da garantire che il contagio non  fosse andato su altri paesi

Ora visto che lo swap dei Bond greci ha avuto esito positivo e sono tutti felici di ciò

Il governo greco e’ soddisfatto dal successo ottenuto dalla sua offerta di swap del debito: “Si tratta di un momento storico”, ha dichiarato il portavoce del governo Pantelis Kapsis come riferiscono stamani i media ellenici. La partecipazione dei privati allo scambio dei titoli di Stato (Psi), ha raggiunto l’83,5% di sottoscrizioni ma – secondo la stampa di Atene – puo’ facilmente raggiungere il 95,7% quando per i titoli di Stato regolati dal diritto greco saranno attivate le clausole di azione collettiva (CAC) che rendono di fatto lo ‘swap’ vincolante per tutti imponendo un’adesione forzata.( notizia Ansa)

Grecia, adesioni a swap del debito all’85,8. Venizelos: mancano sette miliardi (Epa) La Grecia ha approvato l’attivazione delle clausole di azione collettiva (Cac) nel quadro della ristrutturazione del debito. Lo scrive l’agenzia Bloomberg citando fonti del governo di Atene. Le clausole di azione collettiva (Cac) obbligano i creditori privati detentori di bond che rientrano nella legge greca ad accettare obbligatoriamente lo swap sul debito. In questo caso le adesioni arriveranno al 95,7%. ( Sole24ore)

Cerchiamo di capire dove vanno a finire i 130 miliardi di euro di aiuti alla Grecia

La risposta fornita da Die Gazette è inequivocabile:

le istituzioni finanziarie fuori dalla Grecia ricevono il 40 per cento del pacchetto di salvataggio, le banche greche il 23 per cento e la Banca centrale europea il 18 per cento.
Il restante 19 per cento è destinato alle necessità di finanziamento della Grecia stessa.

In altre parole: più dell’80 per cento del pacchetto di salvataggio finisce nelle mani dei creditori, fuori dalla Grecia e alla Bce.

I miliardi dei contribuenti non salvano la Grecia, ma le banche.

Secondo il trimestrale tedesco, l’ambizione di ridurre l’indebitamento del paese dal 160 al 120 per cento del Pil entro il 2020 è un “miraggio”.

 

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