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Mercati finanziari: guadagnare in fretta con il Forex!!
Negli Stati Uniti la CFTC (Commodity Futures Trading Commission) e’ l’ente che regola il mercato dei derivati.Dall’anno scorso ha implementato una serie di regole di trasparenza per i broker che offrono il mercato Forex (cioe’ il mercato dei cambi valutari, euro contro dollaro etc.) ai clienti retail (spesso e volentieri con leve esagerate, anche di 200), c’era anche una proposta di limitare la leva a 10, alla fine il limite e’ stato posto a 50 per chi opera negli States.
Tra i principi di trasparenza c’e’ anche quello di riportare su base trimestrale la percentuale di clienti che hanno chiuso il trimestre in perdita e quelli che lo hanno chiuso in utile. Arriviamo subito al punto guardando una tabella pubblicata da forexmagnates qui con i dati del terzo trimestre 2010 e qui per il quarto trimestre.
Ciò che appare subito evidente e’ che 3 clienti su 4 perdono soldi ogni trimestre.
Se si considera che dei conti vengono chiusi ed altri aperti si capisce in fretta che in un anno la percentuale di clienti con risultati positivi si riduce drammaticamente!
Per chi ha guardato la tabella con attenzione e’ necessario un chiarimento: il dato di Oanda sembra particolarmente positivo, vuol dire che i suoi clienti sono piu’ bravi della media?
Pare di no, la spiegazione piu’ plausibile sta nel fatto che Oanda e’ l’unico broker (tra quelli in tabella) che paga interessi sui conti , quindi i clienti “dormienti” (cioe’ che non effettuano operazioni) risultano essere utile (hanno guadagnato gli interessi). Quindi il forex fa perdere soldi?
Che operare sul forex sia dannoso per il portafoglio lo dimostra la tabella citata; inoltre il forex e’ pericoloso per un altro motivo: essendo un mercato OTC (over the counter, cioe. non regolamentato come i futures) e piu‘ facile per i truffatori trovare accesso ai clienti. Da qui i numerosi avvisi della CFTC contro le frodi del mercato Forex (dal sito CFTC).
Ma quanto detto sopra deve mettere in guardia soprattutto dall’uso sconsiderato dell’effetto leva, vera minaccia al proprio portafoglio.
Chi usa Warrant, Futures, Opzioni, CFD etc. fa uso dell’effetto leva.
Se la leva viene usata in modo consapevole puo’ essere una valida integrazione al portafoglio, altrimenti guai.
Quanto si usano strumenti a leva la prima cosa da capire e’ NON sono come le azioni, gia’ con le azioni si rischia di perdere tutto il capitale investito, con la leva si puo’ perdere anche di piu’ dell’investito.
Ovviamnete molte banche pongono dei limiti e mettono degli stop loss automatici, ma cio’ non toglie che e; necessario essere consapevoli di cio’ che si fa.
Vediamo un esempio con il future sul FIB per chiarire il concetto.
Un future sul FIB (l’indice della borsa italiana) si puo’ comprare (questa mattina) con un margine di 3800 euro ed ogni tick (cioe’ la variazione minima di prezzo) vale 25 euro.
Se il FIB vale 21900 quando lo compriamo e 22000 quando lo vendiamo si e mosso di 20 tick (un tick del fib sono 5 punti di indice) e quindi abbiamo guadagnato 20 per 25= 500 euro cioe’ il 16% del capitale impiegato (500 diviso 3000)!!! e tutto questo con un movimento di 0.45% dell’indice(100 diviso 21900)!!! Wow… PERO’, pero’ attenzione che l’effetto leva vale anche al contrario e se il FIB che abbiamo comprato a 21900 scende bruscamente per una notizia negativa (facciamo quasi un -2%) e ce lo ritroviamo a 21500 prima che possano scattare gli stop loss, cosa succede al nostro investimento?
Facciamo i conti e scopriamolo: sono 400 punti di indice, quindi 400 diviso 5 sono 80 tick; 80 per 25 euro sono 2000 euro ==> ecco che abbiamo perso due terzi (il 66%) del capitale impiegato… Con le opzioni il discorso e’ piu’ complesso, perche’ si dovrebbero conoscere concetti come strike price, premio, naked o covered etc…. bisognerebbe dedicarci un articolo solo per loro (lo faro’ prima o poi). Quindi usate sempre il buon senso, non comprate quello che non conoscete e state attenti all’effetto leva.