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Italia: una cura chiamata prestito….
Ed eccoci qua, pronto un piano per l’ Italia da 400-600 miliardi ad un tasso del 4-5% contro il 7-8% del mercato:
“Da qui la possibilità del varo di un «programma Italia» che, secondo stime circolate negli ambienti dell’Fmi a Washington, potrebbe avere un valore compreso fra 400 e 600 miliardi di euro al fine di dare al governo Monti 12-18 mesi di tempo per varare le necessarie riforme, alleviandolo dalla necessità del rifinanziamento del debito. Garantendo tassi fra il 4 e 5 per cento, l’Fmi offrirebbe all’Italia condizioni assai migliori rispetto ai mercati, dove siamo già oltre il 7-8 per cento, e ciò metterebbe Roma al riparo dalle pressioni in crescendo sui titoli di Stato. L’entità della cifra è tuttavia tale da rendere difficile per il Fmi operare solo sulla base delle risorse attualmente disponibili. Dovrebbero essere incrementate e per farlo ci sono diverse possibilità: dall’emissioni di nuovi Diritti speciali di prelievo a interventi coordinati con la Banca centrale europea guidata da Mario Draghi.”
Solo per prendere tempo, vista l’ ostentata opposizione di limitare la compera dei titoli di stato di paesi in difficoltà, sul mercato secondario da parte della BCE.
Martedì sarà il giorno della verità? Come scrive il fatto quotidiano, pare proprio di si:
“Ora che abbiamo scoperto che l’Italia paga per il suo debito a sei mesi come il Portogallo cosa succederà? Probabilmente quello che è già accaduto agli altri Paesi europei che sono entrati nella fase terminale della crisi finanziaria. Martedì sarà il giorno della verità quando il Tesoro emetterà 8 miliardi di Btp sperando che qualcuno se li compri, una speranza molto labile perché venerdì nessuno voleva acquistare i due miliardi di Ctz con scadenza 2013.”
La storia è sempre la solita ormai, si prende tempo e si cerca di tamponare l’ enorme debito degli stati, con altro debito, tutto questo a condizioni capestro e di maggiore austerità, ci rimette sempre la popolazione. Se guardiamo di nuovo anche alla Grecia, sono già pronte nuove misure:
26 novembre 2011
Le austerità in Grecia non avranno tregua. Le previsioni riviste del ministero delle Finanze greco, pubblicate oggi, indicano che per il 2013-2015 potrebbero essere necessari nuovi tagli pari a sette miliardi di euro, nel caso in cui la nazione soddisfacesse i suoi obiettivi di abbattimento del deficit. Le nuove previsioni dicono che il debito pubblico raggiungerà il 145,5% del prodotto interno lordo nel 2012.
La situazione Grecia, da quando sono iniziati gli aiuti da parte dell’ unione Europea, non ha fatto altro che peggiorare, succhiando alla gente e alle famiglie, di tutto e di più. Molti hanno ricominciato a tornare nelle campagne, vendendo qualche prodotto coltivato, al solo scopo di pagare le tasse, ci sono allacci abusivi alla corrente elettrica di chi non riesce più a pagare il servizio all’ operatore, poco lavoro e molto spesso mal pagato, è nata infatti la generazione 500€ :
Atene, 24 nov. – (Adnkronos/Dpa) – Mezzo milione di greci vive in famiglie che non hanno alcuna fonte di reddito perche’ i suoi componenti sono disoccupati. E’ l’allarme lanciato dalla banca centrale ellenica.
La Bank of Greece ha inoltre criticato il precedente governo socialista per non aver raggiunto gli obiettivi di bilancio concordati con l’Ue e il Fmi ed ha chiesto cambiamenti al modello di crescita per accelerare la ripresa economica e alleggerire il carico fiscale per le imprese, con un occhio alle misure per rendere piu’ flessibile il mercato del lavoro.
Viene da dire…………… che cura meravigliosa, allungare la vita del malato terminale, regalandogli qualche anno in più di vita, ma tra atroci sofferenze…………….
MAH!!!
kry@finanza:
La Grecia,come l’Irlanda e il Portogallo stanno pagando anni di crescita drogati dai finanziamenti della comunità europea. Mi stupisco che nessun addetto ai lavori non ne parli. Questi paesi ( sono cresciuti come i bambini a cui continui a dare le caramelle e poi tutto ad un tratto gli dici basta perchè fan male ai denti ) lavoravano ed esportavano perchè erano competitivi grazie a questi contributi senza essere previdenti che ciò non poteva durare all’infinito. Ora, oltre al danno la beffa, perchè chi in Italia ha dovuto lottare per tenere le posizioni rischia di ritrovarsi nella stessa situazione di chi gli aiuti li ha ricevuti e anche grazie alle tasse pagate da queste aziende Italiane.
ben detto, e benvenuto
Grazie,e riguardo al possibile finanziamento del FMI spero che serva a svegliarci nell’attuare quelle riforme di cui abbiamo bisogno e non a pensare che sia manna caduta dal cielo.
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La Grecia,come l’Irlanda e il Portogallo stanno pagando anni di crescita drogati dai finanziamenti della comunità europea. Mi stupisco che nessun addetto ai lavori non ne parli. Questi paesi ( sono cresciuti come i bambini a cui continui a dare le caramelle e poi tutto ad un tratto gli dici basta perchè fan male ai denti ) lavoravano ed esportavano perchè erano competitivi grazie a questi contributi senza essere previdenti che ciò non poteva durare all’infinito. Ora, oltre al danno la beffa, perchè chi in Italia ha dovuto lottare per tenere le posizioni rischia di ritrovarsi nella stessa situazione di chi gli aiuti li ha ricevuti e anche grazie alle tasse pagate da queste aziende Italiane.