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The Trillion Dollar Bet
Stavolta faccio l’educational anche io, ringrazio l’amico Fiore per la segnalazione di “Trillion Dollar Bet” che non avevo ancora visto e e che consiglio a tutti coloro che sono appassionati di finanza.
Il documentario e’ incentrato sulla storia del fondo speculativo Long Term Capital Management (“LTCM”) che vedeva tra i manager Scholes e Merton, premi nobel per aver inventato la famosa formula Black Scholes Merton per prezzare le opzioni. Il fondo usava modelli matematici per sfruttare potenziali opportunita’ di arbitraggio in un numero elevato di mercati. Ovvero il fondo scommetteva che nel lungo termine titoli molto simili, principalmente titoli governativi, sarebbero dovuti convergere. In teoria la logica matematica dietro i loro modelli era ineccepibile, ma per sfruttare tutte le piccole finestre di arbitraggio il fondo aveva bisogno di usare delle leve molto elevate, in fondo si trattava di razzolare sul mercato globale tutte le distorsioni dovute a mancanza di liquidita’ o a shock temporanei. Dopo un inizio entusiasmante con risultati eccezionali, il fondo continuo’ a macinare rendimenti da capogiro, riuscendo pertanto a incrementare il proprio effetto leva ottenendo prestiti enormi, nel 1998 con 4.72 miliardi di dollari aveva contratto debito per 124.5 miliardi di dollari, ovvero aveva a disposizione circa 129 miliardi di dollari, una leva di 25 a 1. Ma la cosa sconcertante e’ che il fondo aveva un book in posizioni su derivati finanziari di circa 1.25 trilioni di dollari (un trilione se esiste in italiano equivale a 1,000 miliardi).
Con la crisi asiatica del 1997 il fondo comincio’ a perdere qualcosa, ma continuo’ a riporre massima fiducia nei modelli matematici costruiti per approfittare delle distorsioni di mercato e scommettere nella convergenza dei titoli. Nel 1998 ecco il sceondo cigno nero, il default della Russia, i mercati dei titoli di stato si mossero violentemente contro LTCM e il fondo fu obbligato a chiudere un numero elevato di posizioni in perdita che probabilmente sarebbero risulte profittevoli nel lungo termine. Nelle sole prime tre settimane di settembre del 1998, il fondo perse circa 2.3 miliardi di dollari e rimase con un capitale di circa 400 milioni di dollari ma con un debito enorme che aveva portato la leva a circa 250 a 1.
Il fallimento faceva paura a tutti, visto che cmq il book era ancora valutato sul trilione di dollari in derivati. La chiusura di tutte le posizioni avrebbe avuto conseguenze inimmaginabili, spariva imporvvisamente liquidita’. Le Federal Reserve opto’ per il salvataggio e un gruppo di squali, tra cui anche Goldman Sachs e Warren Buffet, rilevo’ il fondo a un prezzo stracciato di 250 milioni di dollari.
Il fondo non falli’ ma gli investitori persero tutto mentre i creditori (le banche) recuperarono buona parte dei loro soldi.
Dieci anni dopo, nel 2008 la storia si ripetera’ ma stavolta i numeri saranno molto ma molto piu’ elevati.
Rimanendo al documentario direi che questo e’ il concetto che piu’ mi ha colpito e che condivido pienamente.
I mercati sono assolutamente imprevedibili. I mercati si evolvono e rimanere fedeli ad un sistema solo perche’ ha funzionato nel passato non e’ garanzia di successo. Ritengo che la componente umana sia ancora fondamentale e che i migliori manager siano coloro che capiscono velocemente che quello che ha funzionato nel passato non sta funzionando piu’. Questo indipendentemente dall’utilizzo di sistemi automatici o di sistemi discrezionali.
Al secondo posto metterei la questione sull’effetto leva. La leva e’ fantastica se usata con criterio, l’abuso puo’ portare al fallimento. Posibile che LTCM sarebbe potuto sopravvivere se non fosse stato cosi’ overlevereged.
Buona Visione e Buon Trading