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Decreto salva Italia e dopo… Deleverage alle porte?

Scritto il alle 09:27 da Ferravix

Buongiorno a tutti. Oggi non si farà altro che parlare della grande manovra finanziaria proposta da Monti e delle commoventi lacrime del ministro…. poveri noi, oltre a tutto quello sopportato finora gli italiani saranno da oggi costretti anche a vederli piangere….

Preferisco quindi concentrarmi sui grafici e qualche banale ragionamento, probabilmente semplicistico e che verrà forse prontamente smentito dal mercato, ma che spero possa perlomeno generare in chi legge qualche ulteriore riflessione. Partiamo da qualche semplice domanda. Chi sono gli speculatori? Chi è il mercato? Cosa piace al mercato? E cosa invece non piace al mercato?

Gli speculatori vengono spesso dipinti, soprattutto dai media popolari, quali squali pronti a tutto nella massima indifferenza per la pelle delle semplici persone. E il mercato spesso come “la mano scura” che tutto può. Discorsi da bar, ma davvero simpatici da ascoltare. Il mercato è molto più semplicemente l’unione delle impressioni degli investitori che spostano i loro soldi dove c’è interesse e aspettativa, disinvestendo nelle zone di eccessivo rischio o instabilità. Non crederete davvero agli “attacchi speculativi”, vero?

Scusate stavo cominciando a divagare, cosa che mi capita spesso quando scrivo “a braccio” da una buia stanza d’albergo 🙂 Ma torniamo con gli occhi sulla palla. Cosa non piace ai mercati? Se parliamo di stati, visto che il life-motive di questo periodo sono gli attacchi speculativi ai stati EU, finanziariamente parlando è meglio una pessima gestione ma con un piano chiaro e determinato, piuttosto che una situazione di incertezza. L’incertezza in finanza è visto come un pericolo. E allora, se parliamo di anni e anni, vediamo che un paese come l’Italia, da decenni in mano a un branco di pecore, passa da leader mondiale a terzo mondo, perlomeno finanziariamente parlando. E l’incredibile incertezza politica di novembre s’è mostrata chiara sui charts che non a caso segnavano dei minimi profondi. Di Grecia non si parla più, evidentemente hanno risanato tutto in questi mesi. In fondo i loro decennali rendono solo il 30% circa, il 2y il 100 e spiccoli, mentre 1y la bellezza del 350%. In Spagna disoccupazione vola e nuove elezioni non hanno portato alcuna novità, ma hanno soddisfatto il popolo pecorone desideroso di cambiamenti…. un po’ come in Italia. In Belgio non abbiamo un governo da non si sa più quanto, credo un anno e mezzo.

E ora anche la signora Fletcher (è uguale!) sembra avere i suoi bei problemi. Sembra che la quota di nazionalizzazione della sanissima Commerzbank salirà al 25%, non per salvarla dai pessimi ingenti investimenti in carta straccia greca, ma come investimento sia chiaro eh…. In Italia il governo tecnico porta un vento di grandi novità per un paese che vanta una delle pressioni fiscali più alte al mondo: nuove tasse. Eh c’è crisi, che volete. Servono sacrifici.

Insomma una situazione poco rosea e che pare poter trovare poche soluzioni a breve. Ecco l’incertezza che i mercati potrebbero per me a brevissimo tornare a percepire in maniera preoccupante. Ormai molti termini, che in passato hanno vissuto il loro momento di gloria, sono caduti nel dimenticatoio e di certo non perchè non più attuali, ma perchè il contesto attuale ne mostra un pericoloso mix a cui non è ancora stato assegnato un nome o un acronimo figo. Armaggeddon forse. Ma restiamo focalizzati sul breve termine, il pericolo ora si chiama Credit Crunch, sfiducia totale nel sistema sia dall’esterno che soprattutto dall’interno. Siamo in una situazione in cui nessuno più si fida a prestare i soldi, i pochi soldi oltretutto, e come biasimarli. E in Italia provate a chiedere a piccoli industriali come è cambiato in questi anni, mesi, o giorni persino, il loro rapporto finanziario con le loro banche. Banche stesse che ovviamente non si fidano più le une delle altre, come nel 2008. Le banche centrali operano congiuntamente e abbassano gli swap da 100 a 50 punti base, ma a chi giova questo? Alla Lehman Brothers di turno per finanziarsi ed evitare il default? Dubito assai. Ma non voglio passare per uno che professa la fine del mondo imminente, ma solo descrivo l’amara situazione.

In sintesi: l’incertezza non piace ai mercati che con questo rimbalzo hanno scontato la notizia positiva dell’operazione congiunta. Ma oggi? C’è benzina per proseguire al rialzo in questi giorni? O visto che l’accordo sugli swap prende il via operativamente proprio oggi assisteremo a un bel Sell on the news? Le banche centrali si coordineranno per intervenire in caso di difficoltà a singoli stati, magari con l’acquisto di titoli di stato, come fatto da BCE con i BTP nelle scorse settimane, ma alle singole banche chi ci penserà? Chi aiuterà Morgan Stanley? Chi Bank Of America? E chi Lloyds? Bene, le ho dette. Questa è la mia tripla alla Snai. E senza arrivare al fallimento, dove potranno trovare liquidità società finanziarie e banche in difficoltà? Liquidando posizioni of course.

Vi siete chiesti come mai in questa crisi europea il Gold non si sia rivalutato? Eppure è un bene rifugio per eccellenza o almeno così ci avevano insegnato. Non è vero? Sì. E’ vero e lo rimane, ma in determinate condizioni è anche lui vittima del fare cassa. Vedi 2008.

Il grafico dei metalli preziosi Gold e Silver mostra una situazione simile, con trend post-2008 molto ben definiti, ma con evidente perdita di momentum/forza/direzionalità nell’ultima fase, ovvero negli ultimi mesi. Deleveraging? Beh, direi forse non dei più feroci al momento, ma di sicuro. E cosa potrebbe succedere se oltre a questo si potesse sviluppare anche una rottura tecnica di questa chiara tendenza rialzista? Compromettendo anche le posizioni rialziste di normali investitori, ignari della necessità apparentemente stupida delle banche di far cassa proprio su un bene rifugio che dovrebbe essere un’assicurazione, che alimenteranno le vendite. Ripeto, nessuna fine del mondo, anche in questo caso provo a dipingere un quadro, per il momento con una buona dose di fantasia.

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11 commenti Commenta
Roberto Semprini
Scritto il 5 Dicembre 2011 at 10:20

Ciao Fabio , bell’articolo. Concordo su molte considerazioni e credo che la crisi non sia finita tutta qui con queste manovre. Penso anche io che questo rimbalzo abbia scontato già una buona “fetta” di queste decisioni ma la settimana precedente avevano scontato pure che non avrebbero tolto un ragno da un buco. Come dire , zero a zero palla in centro e ora , graficamente , come nel bell’articolo di Artes ci potrebbe stare pure un ritracciamento frazionale per costruire la figura di un testa e spalla rialzista complice la chiusura di fine anno dei bilanci degli istituzionali col “famoso” rally di Natale per abbellire il rendiconto ai clienti. Mahh ora siamo su dei prezzi “value” ( a mio avviso ) che scontano il rallentamento economico della situazione economica globale. Da qui ogni strada , conseguente alle notizie di questa settimana è aperta.

Scritto il 5 Dicembre 2011 at 11:54

Sicuro, alle riflessioni sul contesto economico/finanziario generale l’intenzione era quella di buttar giù un articolo più “operativo”, ma quando scrivo a braccio a volte prendo strade leggermente diverse 🙂
Nel breve come dici te sicuramente è un “zero-a-zero, palla al centro”, ma restano rischi assolutamente da non sottovalutare. E non ho nemmeno citato Ungheria ecc.

Hoffy
Scritto il 5 Dicembre 2011 at 12:01

Ferravix:
Sicuro, alle riflessioni sul contesto economico/finanziario generale l’intenzione era quella di buttar giù un articolo più “operativo”, ma quando scrivo a braccio a volte prendo strade leggermente diverse
Nel breve come dici te sicuramente è un “zero-a-zero, palla al centro”, ma restano rischi assolutamente da non sottovalutare. E non ho nemmeno citato Ungheria ecc.

condivisione assulota sulla palla al centro

contex
Scritto il 5 Dicembre 2011 at 12:40

mi domando perche’ non stangano le banche, mi domando il perche’ non viene risolta la questione del signor aggio bancario che e ‘ il vero male del sistema, il perche’ il popolo non ha la sovranitè della moneta che viene emessa da una bancacentrale che non e di nessuno eccetera, eccetera….

Scritto il 5 Dicembre 2011 at 16:20

E oggi BTP superstar grazie agli spiccioli dei cittadini italiani….. la speranza è almeno quella che queste nuove tasse non siano solo una pezza per la situazione disperata di questo momento, ma riescano davvero a porre basi, anche se deboli, per una reale “crescita economica” …. in realtà saremmo tutti davvero soddisfatti se si riuscisse a fermare quest’emorragia economica in cui versa l’Italia.

Scritto il 5 Dicembre 2011 at 22:44

E che il deleverage abbia inizio…. Gold -1.5% 😉

Scritto il 12 Dicembre 2011 at 19:01

Uhm…… non vedo, non sento, non parlo! 😛

Hoffy
Scritto il 12 Dicembre 2011 at 22:47

Ferravix:
Uhm…… non vedo, non sento, non parlo!

invece sarebbe interessante sentirti parlare più spesso;-) ti tengo d’occhio!!
come in molti qui

Scritto il 14 Dicembre 2011 at 23:34

Non so se avrò tempo di scrivere qualcosa, ma …. che dire…… oggi, che bello!

Qualcuno ha per caso visto qualche segno di deleverage? 😛

Hoffy
Scritto il 15 Dicembre 2011 at 00:03

Ferravix:
Non so se avrò tempo di scrivere qualcosa, ma …. che dire…… oggi, che bello!

Qualcuno ha per caso visto qualche segno di deleverage?

gold e silver direi

Scritto il 15 Dicembre 2011 at 08:23

Rame? Platino e Palladio? Complice il dollaro indubbiamente, ma non solo … 😛

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