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La Germania trasferisce il suo oro: paura di un futuro crack dell’euro o del dollaro?
La Germania, la seconda maggiore riserva aurea del pianeta dopo gli Stati Uniti. Trasferisce il suo ORO!
Lo ha annunciato laBundesbank, la banca centrale tedesca, beati loro che possono…
PER QUANTO RIGUARDA L’ITALIA
Noi sulla carta dovremmo avere riserve auree, ma in realtà tutto ciò non è così, nel servizio che potete vedere alla fine del nostro articolo si parla di ipotetiche riserva auree contenute nei forzieri di Bankitalia e di come ci appartegano, ma i veri proprietari sono società per azioni private e in mano ai più grossi gruppi bancari, ecco perchè nessuno alza il problema e lascia tutto nel mistero
TORNIAMO ALLA GERMANIA
In una nota, attesa dal mercato dopo le indiscrezioni apparse nei giorni scorsi secondo quanto riportato dal quotidiano economico Handelsblatt e da molti quotidiani.
Dopo che noi, invece siamo entrati long ora( ecco qui l’operazione sui future) leggiamo l’interessante articolo di Paolo Cardenà del blog Vincitori e Vinti che solleva degli interrogativi e dubbi interessanti su questo argomento
Questa è una notizia che non può in alcun modo passare inosservata e, se dovesse essere confermata, dovrebbe lasciarci anche qualche preoccupazione. Secondo quanto riportato dal quotidiano economico Handelsblatt e rilanciato da La Stampa, la Germania sarebbe in procinto di rimpatriare l’oro conservato nelle varie banche centrali sparse per il mondo, e più precisamente presso la Federal Reserve e Banque de France.
da La Stampa
BERLINO
La Bundesbank si appresta a rimpatriare una parte dei propri depositi di oro custoditi all’estero. Il quotidiano economico “Handelsblatt” scrive che domani la Buba darà l’annuncio ufficiale di voler ridurre la quantità di oro depositata a New York e di ritirare completamente il metallo giallo custodito nei forzieri parigini della Banque de France.
Attualmente le riserve di oro tedesco depositate all’estero sono ripartite nei forzieri della Fed a New York, dove è custodito il 45% delle riserve auree tedesche ammontanti a 3.396 tonnellate, con il 13% giacente presso la Bank of England a Londra e l’11% presso la Banque de France. Nella sede della Bundesbank di Francoforte giace invece il 31% delle riserve.
In un mondo sommerso dai debiti, la decisione di rimpatriare l’oro tedesco dovrebbe dirla lunga sul clima di sfiducia che si sta creando tra le varie banche centrali, oltre che sulla portata di questa crisi.
In tempi di crisi, destinati peraltro a durare a lungo e per i quali (allo stato attuale) è difficile escludere il verificarsi di eventi nefasti di portata imprevedibile, è meglio riportarsi a casa l’oro, si saranno detti i tedeschi. Come dargli torto?
Ma questo, oltre a favorire un possibile inasprimento del clima di sfiducia sui mercati, rischia di produrre anche un effetto emulativo da parte della altre banche centrali che, sulle orme della Bundesbank, potrebbero essere tentate ad agire alla stessa maniera dando il via ad una vera e propria corsa all’oro.
Già da tempo in Germania è aperto il dibattito sull’opportunità di conservare parte della ricchezza aurea fuori dal perimetro nazionale.
Ma, al netto della diffidenza regnante sulle capacità degli stessi USA di restituire l’oro in custodia, il repentino cambio di strategia da parte della banca centrale tedesca, dovrebbe indurci a qualche riflessione sugli esiti che potrebbe avere questa crisi che, giorno dopo giorno, sembra demolire in maniera sistematica relazioni ed equilibri creati in 70 anni di pace.
E per quanto riguarda l’oro italiano? Bankitalia continua a mantenere un silenzio inquietante, insieme ad una incomprensibile fiducia nei depositari esteri, quando ci diranno la verita?
Di seguito, un bel documentario sull’oro italiano, anzi come ho detto a inizio articolo presunto tale.
ciao Kry… non ho detto solo banche… anche società private è ben diverso
kry non è stata superficiale…
Quell’oro appartiene allo Stato perché la Banca d’Italia è dello Stato”. Lo dice la parola stessa, la banca in questione dovrebbe appartenere all’Italia.
Gli azionisti della Banca d’Italia non sono però gli italiani, ma le banche private. Quali? IntesaSanpaolo con il 30,3%, UniCredit con il 22,1% e con quote minori Assicurazioni Generali, Cassa di Risparmio in Bologna, Carige, BNL, Monte dei Paschi, Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli, Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza. Nei caveau della Banca d’Italia ci sono circa 2.500 tonnellate di lingotti d’oro che si continuano a rivalutare e il cui valore ha raggiunto i 100 miliardi di euro. Siamo terzi al mondo per depositi.
“Chi si prenderà l’oro della Banca d’Italia?”.
A questa domanda qualunque cittadino risponderà senza problemi “Le banche, per evitare un eventuale fallimento, e il Governo come garanzia ai prestiti offerti dal Fondo Monetario Internazionale”. Addio anche alle riserve auree?
Grazie per la risposta, però come dici la banca DOVREBBE appartenere all’italia, e i suoi azionisti sono banche e come puntualizza Agata società private. Per cui credo sia difficile per il governo usarlo come garanzia e di conseguenza non comprendo una valutazione inferiore degli azionisti rispetto al valore dell’oro medesimo. Per esempio Unicredit in borsa non vale 22 miliardi € e se qualcuno facesse qualche scalata a qualche banca e rivendica il diritto sull’oro come viene risolta la questione? Grazie per le eventuali risposte. Un saluto a te e a Agata.
Esatto il problema e questo noi a differenza della Germania non possiamo pararci le chiappe … Che cosa significherebbe da un punto di vista finanziario ed economico questo piano di rimpatrio? C’è un movimento in Germania che ha un nome quasi suggestivo “Rimpatriamo il nostro oro” di cui l’animatore è il deputato del Fdp, Frank Shaeffer…. È un esponente dei liberali, che sono alleati di Angela Merkel. Questo piano di rimpatrio viene appoggiato da industriali, banchieri, professori universitari, economisti che hanno in comune una nostalgia, una grande nostalgia del marco… Non so se mi son spiegata!
Va bene per la germania ho capito, solo che con il nuovo marco dove pensano di arrivare? Non riuscirebbero ad esportare più nulla. Per l’italia resto comunque confuso e sembra che nessuno riesca a schiarirmi le idee. Ciao
Allora appurato che non credo che la Germania abbia voglia d’uscire dalla zona euro( la situazione di austerità ha giovato molto al paese) avrebbe comunque i mezzi per farlo… Anche se sono alleati del governo
Non sono di certo molti, comunque non sono in grado di impensierire Angela Merkel. La situazione in cui si trovano altri paesi dovrebbe provocare delle reazioni, ma sinora questo non è avvenuto… Vedi l’Italia … Si può andare avanti ancora per diverso tempo. Intanto il problema dell’economia reale, soprattutto per un Paese come il nostro, si aggrava continuamente ma noi siamo amministrati da emeriti incapaci o peggio ancora tecnici
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CracK del $ sicuro, del € non credo perchè sono troppo avvantaggiati se facesse crack si ritroverebbero l’oro con una moneta rivalutata del 20% rispetto all’euro e vivendo d’esportazione non se lo possono permettere. A meno che essendo entrati in recessione tecnica -0,5% nel 4° trimestre 2012 ed essendo le automobili il loro miglior mercato sanno qualcosa che noi comuni mortali non conosciamo. Le loro esportazioni vanno anche nei paesi emergenti ma quest’ultimi se non esportano non ce la fanno ancora a restare in piedi da soli, non sono ancora riusciti a crearsi un mercato interno e i cinesi stessi sono tra i più grossi risparmiatori al mondo, quindi non spendono. Sono sempre stato un sostenitore che a seguito di un crack clamoroso siamo quelli che meglio ne usciranno salvo che per la politica, ma questo è tutto un altro discorso. Mi permetto di dire che sei stata superficiale riguardo alla proprietà di bankitalia e allora fatto 100 miliardi € il valore dell’oro in suo possesso, non credo che la capitalizzazione delle banche azioniste arrivi a quel valore, dove sta l’inganno. Come mai MPS non è stata privatizzata o scalata contando anche i 25 miliardi di titoli di stato all’attivo? Grazie,ciao.