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Borse e mercati: ecco la previsione della produzione industriale in area Euro
Previsione produzione industriale area euro
Analisi PICTET
Nella zona euro la produzione industriale è diminuita per il terzo mese consecutivo, nel mese di novembre e ha raggiunto il suo livello più basso dal 2010.
Infatti, la produzione industriale scende a -0,3% m-o-m nel mese di novembre, peggio della previsione in aumento di 0,2% m-o-m. Il dato di ottobre è stato rivisto marginalmente dell’1,4% m-o-m a -1,0% m-o-m….
La produzione industriale è crollata in tutti i paesi periferici.
In termini di paese, i dati sulla produzione industriale sono stati mescolati con 8 su 12 paesi che registrano una crescita negativa consistente. Vale la pena notare che tutti i paesi periferici hanno registrato un netto calo mensile: Italia: -1,0%, Spagna: -2,5%, Grecia: -1,5%, Portogallo: -3,4% e in Irlanda: -1,1%. Come risultato, il tasso di recupero nella periferia rimane ben al di sotto della media. Per quanto riguarda i paesi centrali, la produzione industriale è aumentata leggermente in Germania (0,1% m) per la prima volta dal luglio 2012. Francia e Paesi Bassi hanno rispettivamente registrato una crescita positiva, dello 0,5% e l’1,0% su base mensile.
Il solco nel 4° trimestre?
Recenti sondaggi presso le imprese (PMI, Ifo, Insee e Isae) hanno confermato una stabilizzazione dell’attività, anche se in territorio negativo. Quindi c’è ancora speranza che nel Q1 si potrà vedere qualche miglioramento nei paesi centrali, ma nell’ultimo risultato ci son più prove di un’ulteriore contrazione anche per il 4 ° trimestre.
Contrazione più profonda nel Q4.
In media, ottobre e novembre la produzione industriale combinata è scesa del 2,4% rispetto al 3° trimestre, significativamente inferiore rispetto allo 0,3% su base trimestrale registrato nel Q3. Ciò tende a confermare il nostro scenario di una forte contrazione dell’attività economica complessiva nel 4 ° trimestre. Quindi, ci troviamo per la nostra previsione di crescita di -0,4% su base trimestrale del PIL reale nel 4 ° trimestre, -0,4% per l’intero 2012 e -0,3% per il 2013 (consenso -0,1%).
L’attuale ottimismo rischia di essere messo in discussione da cattivi dati economici.
Nonostante la speranza di un miglioramento dell’attività nel 1° trimestre 2013, il quadro complessivo rimane molto triste, soprattutto per i paesi periferici. Senza un aiuto esterno (misure non convenzionali della BCE, federalismo fiscale, ecc) questi paesi rischiano di rimanere radicati nella recessione. Di conseguenza, i dubbi sulla loro capacità di miglioramento del debito può riemergere e quindi intaccare l’ottimismo che prevale attualmente sui mercati finanziari. source