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Trattato Transatlantico ( TTIP ): e perché nessuno ne parla?
Nella massima discrezione e senza alcuna trasparenza democratica si sta perfezionando un accordo internazionale di enorme importanza: il Patto Transatlantico (TTIP).
Ecco che cos’è…
VIDEO
https://www.youtube.com/watch?v=Khzb_wJov1o
TTIP: un’arma nelle mani di Wall Street
“All wars are bankers’ wars” è il titolo di un documentario di Michael Rivero in cui spiega come i grandi industriali e le banche hanno da sempre fomentato le guerre per interessi personali.
Anche ora siamo nel mezzo di una guerra commerciale fra USA e i cosiddetti BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) dettata da Wall Street per mantenere la supremazia del dollaro sulle altre valute.
Infatti, Washington teme che lo Yuan cinese possa soppiantare il Dollaro come valuta d’interscambio globale, facendo crollare l’economia americana.
Paura sicuramente reale, visto che il gigante asiatico in soli otto anni dal 2000 al 2008 ha quadruplicato le esportazioni e, mentre prima dello scoppio della crisi nel 2008, gli Stati Uniti erano il primo partner commerciale per 127 paesi e la Cina per 70; oggigiorno la situazione è al rovescio: la Cina è il paese con cui commerciano di più 124 paesi, mentre gli Usa sono il primo partner per 76 stati.
Dunque, la strategia statunitense è quella di blindare enormi zone commerciali per proteggere i suoi prodotti attraverso l’Accordo Transpacifico e soprattutto con il TTIP. Insieme Ue e Usa rappresentano la metà del PIL mondiale e quasi un terzo del commercio mondiale. In particolare, le aziende e i 500 milioni di cittadini dell’Unione Europea sono il maggiore importatore al mondo.1
Come in tutte le guerre, sono i cittadini a farne le spese. Per Filippo Gallinella , deputato del MoVimento Cinque Stelle, “un’ulteriore liberalizzazione a favore delle multinazionali americane darà il colpo di grazia alle nostre produzioni”. Molto probabilmente, questo accordo aprirà le porte alla liberalizzazione completa di tutti i servizi pubblici, compresi i trasporti. Ho scritto “molto probabilmente” perché i negoziati sono chiusi e filtrano poche informazioni. Gli unici a poter influire sul trattato sono le lobbies. Secondo Pia Eberhardt, membro del “Corporate Europe Observatory”, “nella fase più importante dei negoziati sono stati convocati solo le imprese, non i sindacati e nemmeno le ONG.”
L’attacco peggiore più duro alla sovranità popolare è la possibilità delle imprese oltreoceano di citare in giudizio gli Stati in un tribunale speciale per aver impedito alle multinazionali di ricavare profitti in seguito a regolamentazioni. L’esempio più sconvolgente è accaduto in Québec, dopo la firma del NAFTA (accordo commerciale fra Messico, USA e Canada). Un gruppo di cittadini nel Canada francese aveva convinto il governo regionale a fermare il fracking nel suo territorio. Ma la Lone Pine portò il Governo del Québec in tribunale dove la società di estrazione vinse la causa, appellandosi a una norma del NAFTA. Il governo dovette dare all’azienda 250 milioni di dollari americani.
Ancora una volta, estirpano ai cittadini ogni possibilità di contare. Ancora una volta, tolgono agli Stati ogni briciola di sovranità. source