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Tutti pazzi per Sunesis, ma (quasi) nessuno sa il perché
Quando ho acquisito il dominio cerealkiller.it e mi ci sono trasferito, qualcosa è andato storto. Un articolo è presente due volte e si tratta di “Il 2012 di Sunesis ($SNSS), il futuro si decide fra pochi mesi (parte 2).” Avendo io sviluppato la sinistra tendenza a scrivere “(parte 1)” senza poi far seguire altro, avere un paio di “(parte 2)” mi pare una cosa inquietante.
Un articolo sulla compagnia era in programma da settimana scorsa, ma il tutto è scivolato per la questione Threshold (THLD), per le pressanti richieste su Celldex (CLDX) e perché volevo parlare di Rigel (RIGL). Poi mi ha mandato un messaggio Guido, allora sono scattato. A lui non riesco a dire di no; so che un giorno me lo troverò ministro di qualche cosa e preferisco tenermelo buono.
Sunesis (SNSS) da qualche tempo a questa parte non fa altro che salire. Tanto per mettere in prospettiva la questione, da quando ho scritto la prima parte dell’articolo il titolo ha guadagnato oltre il 300% e dalla parte 2 ad oggi il 70%. All’inizio del mese Sunesis quotava leggermente oltre i 3$, ora passa i 5. Non sto certo dicendo che il merito sia mio, chiaro… quindi il merito di chi è?
Provate a chiedere in giro il motivo della salita di questi ultimi giorni, in pochi sapranno rispondervi. Il motivo, a dire il vero, è piuttosto bizantino.
Tocca fare un breve riassunto. Si, lo so, che ci volete fare… devo anche allungarlo un po’ l’articolo, altrimenti Google mi snobba.
Sunesis e Royalty Pharma.
Ad aprile Royalty Pharma annuncia di aver accettato di acquisire parte degli incassi futuri derivanti dalla commercializzazione di Vosaroxin, prodotto di punta di Sunesis e oggetto di questo articolo. In cambio di questo Royalty Pharma si impegna a finanziare, nella misura di 25 milioni di dollari, la sperimentazione del farmaco che si trova in fase 3. L’accordo prevede che il finanziamento sia condizionato dall’esito dello studio clinico, il cui nome è VALOR, nel quale Vosaroxin è testato per verificare se questo possa arrecare vantaggio a pazienti affetti da leucemia mieloide acuta recidiva o refrattaria (AML da qui in avanti).
VALOR è stato concepito come uno studio adattativo, la sua peculiarità è che giunti ad un certo periodo, dopo la conduzione di un’analisi ad interim, lo studio possa essere fermato (per futilità o per efficacia), possa continuare come stabilito o espanda il numero di pazienti da arruolare. Ora sappiamo che si è realizzata la terza ipotesi, ma ci torno dopo.
Dovendo arruolare più pazienti le conseguenze sono facili da immaginare: costi maggiori e dati finali che arriveranno fra molto più tempo.
L’accordo risale ad aprile come detto, ed in quel mese alla compagnia arriva anche la notifica relativa a qualche problema di brevetti relativo a Vosaroxin, ma di questo (se sarà il caso) me ne occuperò in un’altra occasione. L’ho scritto più che altro come promemoria (ok, anche questo per allungare l’articolo…).
Arriva l’estate e per Sunesis arrivano anche un po’ di quattrini da Biogen (BIIB), per via di un accordo riguardante lo sviluppo di un programma inerente non meglio precisati TK inibitori, e buone notizie per Vosaroxin che in base ad analisi che vi risparmio sarebbe in grado di minimizzare gli eventi avversi più comuni della chemioterapia (se proprio non potete fare a meno dei dettagli, li trovate nel numero di agosto di “Expert Opinion on Investigational Drugs”… spero siate abbonati!).
Arriviamo quindi ai giorni nostri, Sunesis arriva al bivio dello studio VALOR e deve arruolare altri 225 pazienti, portando la cifra complessiva a 675, in base all’analisi condotta dal data and safety monitoring board (DSMB).
Ricordo che a questo punto del trial è legato anche l’accordo con Royalty Pharma.
L’espansione serve per mantenere una potenza dello studio sufficiente per dimostrare un vantaggio in termini di sopravvivenza. In poche parole, se il farmaco non fosse stato dotato di qualche attività, il trial sarebbe stato fermato per futilità, e così non è stato. Lo studio continua ma necessita di più pazienti, in questo modo anche un vantaggio ridotto potrà essere statisticamente significativo. Come vi suona? Non troppo bene, vero?
Pensate a questo però. Leviamo la possibilità che lo studio venga sospeso per efficacia o futilità visto che non è il caso e comunque le ipotesi erano le meno probabili.
Ecco, parliamo di probabilità. Avevo scommesso sul fatto che lo studio sarebbe proseguito e così è stato, ma pensavo che non ci sarebbe stata espansione, invece i pazienti aumenteranno del 50%. Quali sono le differenze fra queste due possibilità, tolti i risvolti dei costi e dell’attesa per i dati?
Oggi sappiamo che il trial VALOR sta andando bene. Se il trend non fosse positivo non ci sarebbe stato bisogno di adeguare la potenza dello studio per dimostrarlo. Quanto sta andando bene? Impossibile dirlo.
Ricordate il discorso fatto con Threshold (THLD) qualche giorno fa, mentre tutti vendevano perché il dato sulla sopravvivenza non era statisticamente significativo e l’hazard ratio non molto sotto il punto? Ok. Vi ho detto in quell’occasione e molte volte anche prima, che il trial non era disegnato con l’adeguata potenza per misurare un vantaggio in termini di sopravvivenza, ma nei dati diffusi si intravedeva un chiaro trend. Se Threshold avesse avuto più pazienti nel trial (cioè maggio potenza) il risultato sarebbe stato diverso, in termini di p value e HR? Io dico proprio di si. Qui siamo in una condizione per certi versi simile, anche se non abbiamo dati su cui ragionare e l’esito è ancora da stabilire.
Se il trial fosse proseguito senza allargamento, non avremmo potuto sapere che trend stava assumendo. Ora c’è maggior fiducia in un esito positivo.
Ok, Royalty Pharma a questo punto sgancia 25 milioni di dollari a fronte di royalties sulla futura commercializzazione del farmaco pari a 6,75%. Che io sappia Royalty Pharma non ha mai fatto investimenti di questo genere su farmaci non ancora approvati.
L’AML recidiva/refrattaria è una sfida durissima da affrontare per una small cap ed i concorrenti sono del calibro di Sanofi e GSK. Sanofi ha riportato i dati di una fase 3 (CLASSIC 1) su Clofarabine nel quale l’endpoint primario, la sopravvivenza (OS) non è stato centrato, ma alcuni endpoint secondari si. GSK ha impegnato Votrient in una fase 2 da 20 pazienti della quale non conosciamo ancora i dati, che comunque arriveranno prima di quelli del VALOR. Anche BMS con Tasigna sta conducendo uno studio interessante, ma si concentra su una popolazione più giovane e c-kit+.
Questo non è un invito ad acquistare Sunesis, ma uno spunto per ragionare. La salita imponente degli ultimi tempi ha reso l’ingresso rischioso, ma se dovesse esserci una flessione importante, tenete a mente questi fatti, potrebbero tornare utili. Oh, i dati di VALOR sono previsti per il 2014…