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ESMO 2012 (parte 1): Exelixis, Synta e Threshold
Ok, dovevo trovare un modo che avesse un minimo di senso per introdurre la pagina delle “compagnie” alla quale potete arrivarecliccando su questo link. Se posizionate il cursore sul menù in corrispondenza di quella pagina visualizzerete una tendina nella quale tutte le compagnie che più mi interessano sono elencate. Quale modo migliore di introdurre la variazione se non quello di postare un articolo nel quale si parla di alcune di queste contemporaneamente? L’occasione l’ha fornita sia una notizia di recente acquisizione riguardante Threshold Pharmaceuticals (THLD), sia l’andamento estremamente positivo diSynta Pharmaceuticals (SNTA). In comune le due hanno un appuntamento all’European Society for Medical Oncology (ESMO) che si terrà a Vienna dal 28 settembre al 2 ottobre.
Ed Exelixis? Hey, tanto per cominciare dovevo inserire più compagnie possibili, ma senza esagerare. In secondo luogo, trovo che non si parli mai abbastanza di Cabozantinib. Inoltre, potrebbe non essere solo Cabozantinib ad attirare le attenzioni degli operatori al congresso.
Prima di tutto le basi. Per il momento è solo possibile visualizzare i titoli degli abstract selezionati, mentre il 17 avremo anche il corpo del testo, quei duemila caratteri (spazi esclusi) che possono influire molto sulla quotazione e che tutti aspettiamo con impazienza.
Bando alle ciance, si dice così?
Threshold.
Per chi non ricordasse le puntate precedenti, siamo partiti con la compagnia in attesa dei dati su un farmaco tanto promettente quanto innovativo: TH302. A quel tempo la quotazione sonnecchiava sotto i due dollari.
Da li a poco la prima scossa, con l’accordo fra Merck e la piccola biotech californiana.
Seconda scossa, i dati veri e propri della fase 2b, mPFS di 5,6 mesi in pazienti con cancro al pancreas in prima linea trattati con TH 302 e gemcitabina contro i 3,6 del braccio di controllo (HR 0,61 p value = 0,005) con un tasso di risposta del 22% contro il 12%.
Ad ogni scossa il titolo è raddoppiato, fino a passare l’ostacolo degli 8 dollari. La classica ciliegina sulla torta che gli azionisti però aspettano riguarda i dati sulla sopravvivenza. Li attendevano ad ASCO ed è andata male, speravano in ESMO… e adesso saranno accontentati, visto che Threshold ha annunciato che i dati saranno presentati a Vienna.
Rimango dell’idea originaria riguardo questo studio, non penso che abbia la potenza necessaria per dimostrare un vantaggio statisticamente significativo in termini di sopravvivenza, anche se scommetterei su un trend favorevole. Qualora finisse così e la quotazione crollasse, consiglierei un acquisto, sia per la natura dello studio che per una mera questione di superiorità in termini di tollerabilità del regime combinato con TH 302.
Comunque ne riparliamo, nel caso.
Synta.
Molta eccitazione per i dati aggiornati di Ganetespib, HSP90 di casa Synta. Si parlerà di tumore al polmone ed avremo una rimpolpata dei dati che tanto hanno fatto discutere poco tempo fa, costituiti da buoni ma piccoli numeri. Proseguire su quella strada, con dati maturi che confermino il trend, sarebbe una notizia fantastica, specialmente nei pazienti con elevato valore di LDH. Se così fosse, un partner ed una fase 3 con un chiaro indirizzo sarebbero alla portata della compagnia, così come la prospettiva di un enorme mercato da aggredire.
Difficile fare pronostici, ma punterei su buoni risultati anche qui, con la complicazione del fatto che non si può escludere una reazione negativa del mercato come accaduto in occasione dei primi dati, stante le aspettative alte che si stanno creando. Nei pazienti con mutazione KRAS poi, dovrà fare i conti con la concorrenza di Selumetinib di Array (ARRY) e visto i risultati del MEK inibitore la sfida non è certo alla portata di tutti.
Piccola nota per chi volesse andare binario su Synta. Stando alle voci, non è da escludere che i dati emergano prima del convegno, quindi in questo caso, le date citate ad inizio articolo potrebbero saltare.
Exelixis.
Forse siete stufi di sentir parlare di Cabozantinib, lo posso capire. Mi limito quindi a segnalare che anche in questo evento, Exelixis si presenta in forze con 4 abstract relativi al farmaco di punta. Dosaggio a 40mg in cancro alla prostata e dati sul carcinoma renale metastatico mi sembrano i più interessanti, ma c’è anche la tiroide, a dimostrazione della versatilità del farmaco.
Exelixis sarà anche presente attraverso farmaci concessi in licenza come XL880, MET/VEGFR2 inibitore concesso a GlaxoSmithKline e GDC 0973, MEK inibitore in licenza a Roche. Mentre per il primo si tratta dei dati preclinici nel carcinoma nasofaringeo, nel secondo caso gli abstract interessanti sono questi:
Oh, vi ricordo che i MEK inibitori sono una delle classi di antitumorali più promettenti al momento. Molto interessante nel caso della fase 1b di GDC 0973 è che il MEK inibitore è associato a Vemurafenib, che invece è un BRAF inibitore. Roche ed Exelixis stanno facendo in fase 1b quello che sta facendo ora GlaxoSmithKline.
Copio direttamente dal mio articolo su ASCO12 (si, sono pigro):
un posto d’onore (se non altro per l’avanzamento della sperimentazione) lo merita GlaxoSmithKline.
L’azienda ha due assi nella manica di notevole importanza, Dabrafenib (BREAF inibitore) Trametinib (MEK inibitore). BRAF e MEK inibitori sono stati considerati da tempo tanto promettenti quanto fonte di delusione nel campo oncologico ma ora GlaxoSmithKline è pronta a cercare l’approvazione per i due comporti e a lanciare una fase 3 che li vedrà insieme combattere il melanoma metastatico in pazienti con mutazione BRAF V600.
Perché tanta eccitazione per questo studio?
Ad ASCO sia Dabrafenib con lo studio BREAK3 che Trametinib con lo studio METRIC hanno mostrato vantaggi rispetto al controllo in termini di progressione libera da malattia (PFS) e nel METRIC il MEK inibitore ha dato luogo ad un vantaggio anche in termini di sopravvivenza, laddove nel BREAK3 i dati non sono ancora maturi.
BRAF e MEK sono due bersagli della stessa via (il MAP pathway) e l’utilizzo combinato potrebbe sopperire alla resistenza che si viene a creare verso i BRAF inibitori.
I dettagli dell’accordo fra Exelixis e Roche (attraverso Genentech) sono questi sono frutto della volontà espressa nel 2008 di esercitare l’opzione sul farmaco da parte del colosso biotech. In base a tale stipula Roche si è presa la responsabilità ed il carico economico dello sviluppo clinico del farmaco mentre Exelixis spartirà guadagni derivanti dalla commercializzazione di GDC 0973 negli USA e avrà diritto a royalties sulle vendite al di fuori del mercato a stelle e strisce.