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Agenzie di rating e commissione Europea, l’Italia ancora nel mirino
Mentre sto scrivendo Moody’s ha declassato di nuovo l’Italia portando il rating del Bel Paese ad A3 da A2 con outlook negativo. Oltre all’Italia arriva anche una pioggia di downgrade per altri 6 Paesi europei tra cui Portogallo, Spagna, Malta, Slovacchia e Slovenia. Outlook negativo anche per Francia, Gran Bretagna ed Austria che mantengono comunque la tripla A di quest’agenzia del rating.
London, 13 February 2012 — As anticipated in November 2011, Moody’s Investors Service has today adjusted the sovereign debt ratings of selected EU countries in order to reflect their susceptibility to the growing financial and macroeconomic risks emanating from the euro area crisis and how these risks exacerbate the affected countries’ own specific challenges.
Moody’s actions can be summarised as follows:
– Austria: outlook on Aaa rating changed to negative
– France: outlook on Aaa rating changed to negative
– Italy: downgraded to A3 from A2, negative outlook
– Malta: downgraded to A3 from A2, negative outlook
– Portugal: downgraded to Ba3 from Ba2, negative outlook
– Slovakia: downgraded to A2 from A1, negative outlook
– Slovenia: downgraded to A2 from A1, negative outlook
– Spain: downgraded to A3 from A1, negative outlook
– United Kingdom: outlook on Aaa rating changed to negative
Per quanto riguarda la comunità Europea, l’Unione Europea torna a tartassare l’Italia su debito pubblico e mercato del lavoro.
Martedì verrà reso un rapporto della Commissione Europea. I nuovi trattati all’opera.
Secondo alcune indiscrezioni, l’Italia fa parte del gruppo di paesi dell’Unione Europea che presentano i maggiori squilibri macro-economici.
Questa, secondo quanto appreso dall’Ansa, l’indicazione contenuta nel primo rapporto sul meccanismo d’allerta messo in piedi da Bruxelles per la prevenzione e la correzione degli squilibri macro-economici che sarà reso noto martedì.
Secondo l’analisi compiuta dai servizi della Commissione europea i due principali fattori a pesare negativamente sulla situazione italiana sono l’elevato livello del debito pubblico (anche se Bruxelles riconosce che il livello del debito privato è relativamente contenuto) e la progressiva perdita di competitività registrata a partire dalla metà degli anni ’90.
Una dinamica, quest’ultima, su cui hanno pesato il calo della produttività e l’andamento del costo del lavoro per unità di prodotto.
Martedì prossimo, salvo sorprese dell’ultima ora, il rapporto sarà presentato dal commissario per gli affari economici e monetari Olli Rehn a Strasburgo, nella sede del Parlamento europeo, proprio alla vigilia del previsto intervento in aula del presidente del Consiglio Mario Monti.
Insieme all’Italia, nel gruppo dei Paesi messi peggio, figurano la Spagna, Cipro e l’Ungheria.
Per tutti, l’indicazione di Bruxelles è la stessa: intervenire per correggere gli squilibri accumulati sia sul lato interno che su quello esterno riducendo l’elevato livello dell’indebitamento e recuperando competitività al fine di migliorare la crescita. Il rapporto sul meccanismo d’allerta è uno degli strumenti previsti dal “Six Pack” il nuovo trattato entrato in vigore lo scorso dicembre per rispondere alla crisi dei debiti sovrani.