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Spread Btp/Bund 01/11/2011

Scritto il alle 09:50 da balrock@finanzaonline

Warning

Dopo aver superato in close daily, i giorni passati la soglia dei 400 punti, tutto fà pensare ad allunghi verso area 500.

La faccenda inizia a diventare pesante per il rendimento dei nostri titoli di stato.

Titoli Di Stato: Spread Btp-Bund Vola a 433 Punti

martedì, 1 novembre 2011 – 9:11

(ASCA) – Roma, 1 nov – Nuova fiammata dei rendimenti del decennale italiano. Il differenziale tra il Btp a dieci anni ed il Bund tedesco ha toccato questa mattina quota i 434 punti, 25 punti in piu’ rispetto alla chiusura di ieri. Parallelamente il rendimento dei Btp e’ salito al 6,2% continuando ad avvicinarsi alla soglia del 7% ritenuta quella critica per la tenuta del debito pubblico nazionale.

1 commento Commenta
balrock
Scritto il 1 Novembre 2011 at 20:40

Metto alcune notizie di oggi…………..

Titoli Stato: Spread Btp-Bund Quasi a 460 Punti; Tasso 6,3%

martedì, 1 novembre 2011 – 14:36

(AGI) Roma – Continua ad allargarsi la forbice tra i Btp e i Bund tedeschi. Il differenziale tra i titoli decennali italiani e quelli tedeschi e’ salito fino a 459 punti. Attualmente e’ a 454 punti. Il rendimento dei Btp e’ schizzato al 6,33% .

Btp, spazzato via l’ombrellino Bce

martedì, 1 novembre 2011 – 19:32

La caduta dei mercati ha evidenziato, tra le più importanti debolezze dell’Europa, l’incapacità degli acquisti Bce di frenare le tensioni sui titoli di Stato. Ormai ciò è evidente anche per i bond italiani che, nonostante acquisti stimabili in circa 60 miliardi da inizio agosto, hanno toccato un rendimento del 6,34% e uno spread sui Bund di 454 punti base. In entrambi i casi si tratta di un record dall’introduzione dell’euro. Quanto pesano dunque gli acquisti Bce? «Pochissimo», ha spiegato Maria Cannata, responsabile del debito pubblico per il Tesoro. «Gli interventi nelle ultime quattro settimane sono stati molto marginali. Però è importante che la Bce ci sia. Il mercato deve sapere che è presente e che può intervenire». Le munizioni ridotte di Francoforte sui titoli di Stato costituiscono per Eurolandia uno dei maggiori handicap rispetto ad altre aree monetarie, le cui banche centrali possono essere più incisive negli acquisti (come accade con la Fed negli Usa). Invece nell’Eurozona, dove non c’è integrazione fiscale tra Paesi e la Germania è contraria agli acquisti, non c’è un credibile compratore di ultima istanza e le operazioni (per un importo totale di 173,5 miliardi finora) sono insufficienti a dare stabilità ai mercati nel medio termine. Per Mario Draghi, che si è insediato al vertice della Bce al posto di Jean-Claude Trichet, gli acquisti di bond governativi saranno un importante banco di prova: anche se, soprattutto all’inizio del mandato, il nuovo presidente dell’Eurotower potrebbe avere le mani legate nel sostegno dei titoli di Stato, in particolare italiani. Gli acquisti varati finora non hanno avuto successo, a parte il beneficio immediato. Lo si era capito già nei casi di Portogallo, Irlanda e Grecia (Pig): per questi Paesi il «securities markets programme» (Smp) è partito il 10 maggio 2010. Tutti i dettagli su MF-MilanoFinanza, in edicola domani anche in formato elettronico su pc e iPad.

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