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Psicologia e coerenza operativa
Qualche giorno fa ho lanciato un piccolo sondaggio su un forum riservandomi dal citare lo strumento preso in esame. La richiesta era semplicemente quella di dare un breve commento personale sui grafici proposti. L’articolo qui di seguito sarà sì anche a carattere generale sulla psicologia degli investitori e dei traders.
Prima di prendere in esame i risultati del sondaggio, e ovviamente “svelare” lo strumento analizzato, partiamo con una prima semplice considerazione:
Analisi unicamente grafica
Nel sondaggio proposto non è stato in alcun modo citato lo strumento in esame, ma si trattava di esprimere un proprio parere unicamente dai grafici proposti. Qualcuno ha ipotizzato si trattasse di una di quelle Small Caps con inesorabile trend ribassista, altri avrebbero voluto vederne i dati fondamentali e di bilancio. Spesso sapere cosa stiamo analizzando o averne molte più informazioni ci sembra indispensabile per i nostri fini operativi; non voglio certo sostenere che nel trading l’ignoranza paghi, ci mancherebbe, ma spesso viviamo sui mercati in una situazione di overdose informativa. A volte una seppure semplice analisi puramente grafica ci permette di filtrare questo rumore e disturbo, conseguente dall’overdose di informazioni, portandoci ad una valutazione prettamente oggettiva il cui valore è spesso sottostimato.
Prima analisi dei risultati
Ecco i risultati ottenuti: 22 votanti, 14 Long, 1 Short e 7 Flat. Non fate le pulci su questi dati, si tratta di una campione statistico ovviamente di bassa validità per via del numero limitato di campioni. Non si trattava ovviamente di un test o una valutazione in quanto sono sicuro che nessuno prenderebbe scelte operative basandosi su un grafico non suo, non conoscendone lo strumento, i timeframe ecc, quindi state tranquilli 🙂
Dai dati ottenuti però possiamo cominciare a tirare qualche conclusione (ancora un po’ di pazienza prima di sapere lo “strumento segreto” … sono crudele, lo so). La maggioranza dei votanti si è esposta al rialzo in un grafico con un chiaro trend ribassista in atto. Senza entrare nel merito delle motivazioni tecniche di questi long, peraltro quasi tutte esposte in maniera precisa e attente anche all’aspetto dello stop-loss da applicare, questi dati confermano una psicologia di massa prevalentemente rialzista. Pensate al classico cassettista, rialzista per definizione. Non me ne vogliano i cassettisti, ma l’essere rialzisti a priori è un pensiero fallimentare come lo si è dimostrata la classica strategia del Buy&Hold in questi anni. I dati sono evidenti e parlano chiaro su questo, inutile riportarli anche qui. A questo poi va aggiunto l’aspetto pratico dello sposare il pensiero opposto, quello ribassista. Spesso gli investitori comuni trovano difficoltoso e costoso l’investimento al ribasso. Spesso molti titoli non si possono shortare oppure i costi di mantenimento sono molto elevati. Tutti questi aspetti portano a preferire l’investimento Buy&Hold rialzista rispetto a quello ribassista.
Queste non saranno di certo le motivazioni dei nostri votanti, ma rispecchiano quella che può essere una psicologia delle masse abbastanza comune: essere inconsciamente di base rialzisti ed essere quindi, come nel nostro caso, attirati dai grafici con chiara tendenza ribassista dove anche solo il minimo arresto della discesa viene interpretata come strabiliante occasione per un reverse impulsivo rialzista mai visto prima.
La domanda è: se avessi presentato un grafico completamente ribaltato avremmo avuto il 65% dei votanti short?
Ed è proprio qui che andiamo a valutare la
Coerenza di pensiero
Essere coerenti negli investimenti e nel trading è fondamentale. Si deve avere una strategia operativa precisa ed essere coerenti nell’applicarla. Ed è proprio la coerenza che manca a molti investitori che si trovano magari a comprare un giorno durante una discesa vertiginosa nel tentativo di anticipare l’inversione che a loro avviso genererà poi il segnale in linea con la loro strategia classica di investimento. L’essere incoerenti spesso costa molto caro. Allora uno dei modi migliori per valutare la propria coerenza è verificare se in condizioni diametralmente opposte ci troveremmo a prendere decisioni diametralmente opposte. Una sorta di prova del nove, però assolutamente fastidiosa perché ci mette a nudo contro noi stessi. Ammettere l’incoerenza poi è cosa ancora più difficile e ci porta a “giustificare” il nuovo pensiero “forzandone” il precedente, o viceversa. Insomma, una grande scocciatura, ma incredibilmente utile.
E nel nostro caso come si fa ad analizzare la situazione diametralmente opposta? Molto semplice, basta capovolgere il grafico!
Se il campione analizzato fosse coerente dovremmo avere una lettura del sondaggio diametralmente opposta, ovver: 64% Short, 32% Flat e 5% Long. (ricordo che sto prendendo in esame i numeri e non i commenti, le analisi e considerazioni testuali pervenute sul forum).
Ma se il 65% operativamente parlando sposa lo Short, perché abbiamo avuto ben pochi sostenitori quando abbiamo mediato la nostra posizione sul future dell’S&P 500 ? Dai ormai ci siete arrivati ….
Svelato il segreto !!!
Ebbene sì, il grafico presentato, non era altro che il grafico del future S&P 500 però invertito ! Una volta ho proposto questo simpatico esercizio su un forum e molti mi hanno insultato per aver fatto loro perdere del tempo, spero siate più magnanimi qui e credo siate indubbiamente un livello superiore di persone da capirne il senso goliardico quanto didattico.
Ma allora perché pochi consensi alla nostra operazione di mediare la posizione Short sull’ES ? Qualcuno sul forum non solo era in totale disaccordo per questioni di risk management, bensì negava la validità o l’esistenza di ragioni tecniche. Quelle forse possono essere soggettive, certamente, ma lo scetticismo dei più ora si scontra con questa “fastidiosa” nuova realtà nella quale la maggioranza, per coerenza di pensiero, dimostra essere short.
Conclusioni
In molti forse erano in attesa di una correzione sull’indice americano ed in molti, ne sono convito, saranno risultati coerenti in questo simpatico esercizio proposto. Ma quanti hanno preso profitti da questo ribasso? Quanti cioè hanno lavorato short entrando praticamente sui massimi del mercato? Non credo che i bookmaker mi diano una grane quota per il “pochissimi”….
Abbiamo quindi visto come la coerenza negli investimenti e nel trading sia componente psicologica fondamentale e, badate bene, la coerenza psicologica è un problema eventualmente ancora più a monte rispetto al money management tanto decantato.
Infine, l’esercizio proposto è tanto semplice quanto utile:
Stampate grafico,
ruotate il foglio e…
…valutate voi stessi quanto siete coerenti!