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Fuga dei capitali, lo dicono i promotori finanziari

Scritto il alle 09:19 da carloscalzotto@finanza


 

Il presidente del Parlamento Ue auspica un bilateralismo tra Bruxelles e Berna, e non tra i singoli stati.

Intanto i capitali (e quindi i potenziali clienti) continuano a fuggire dall’Italia verso i paradisi fiscali del Vecchio Continente.

L’obiettivo è salvare capra e cavoli. Ma non è affatto semplice. L’accordo verso cui devono andare Ue e Svizzera deve trovare, infatti, un equilibrio tra

gli interessi europei di giustizia fiscale (far pagare le tasse agli evasori) e quelli svizzeri di non perdere lo status di piazza bancaria e finanziaria interessante.

Il presidente del Parlamento europeo Schulz oggi ha ricordato che Bruxelles deve avere un vero e forte interesse per un percorso di integrazione con la Svizzera che la porti un giorno all’ingresso nella Ue, auspicando un sistematico bilateralismo tra Unione e Confederazione, per frenare l’eccessivo attivismo dei singoli stati in materia. Del resto Atene in questi giorni ha avviato trattative bilaterali con la Svizzera su unaccordo “materasso” per la tassazione dei capitali greci fuggiti nelle banche elvetiche. E sempre oggi Londra e Berna hanno completato un protocollo di modifica che elimina le criticità sollevate dalla Commissione europea in merito alla compatibilità con il diritto comunitario per tassare i patrimoni dei cittadini britannici custoditi nelle banche elvetiche (un accordo simile a quello della Svizzera con la Germania).

E l’Italia?

Il nostro paese per ora resta a guardare, anche se nelle scorse settimane si era parlato di colloqui informali tra Roma e Berna su un accordo simile a quello firmato dalla Svizzera con Londra e Berlino.

Altro però non si è saputo e il governo si è sempre affrettato a smentire. Intanto però non si arresta la fuga di capitali (e quindi di potenziali clienti, spesso proprio i più facoltosi) verso i paradisi fiscali del Vecchio Continente, ossia Svizzera, San Marino e Lussemburgo, che assieme totalizzano il 75% dei capitali spostati illegalmente oltreconfine degli italiani. Quelli evasi e poi spostati illegalmente all’estero, secondo i dati della guardia di finanza, ammontano a quasi 2,3 miliardi di euro, stando ai dati raccolti dalle fiamme gialle nel 2011. source

5 commenti Commenta
kry
Scritto il 21 Marzo 2012 at 09:53

Probabilmente aspetterà gennaio 2013, per far bella figura, candidarsi e vincere ,ottenere il massimo profitto durante la legislatura con le manovre precedenti, ricandidarsi dimostrando che le tasse sono calate, rivincere. Adesso può permettersi di rinunciare all’indennità di parlamentare, la recuperarà in futuro con gli interessi.

Scritto il 21 Marzo 2012 at 12:04

Ma non lo so sai (visti i chiari di luna), se alle prossime elezioni quelli che adesso (remissivamente)
subiscono, poi lo acclameranno. Come si dice….più la corda è corta e meno gira la trottola!!!!

balrock
Scritto il 21 Marzo 2012 at 14:16


vi allego un grafico che riguarda i conti correnti

balrock
Scritto il 21 Marzo 2012 at 14:17

balrock@finanzaonline:

vi allego un grafico che riguarda i conti correnti

mmmm

Scritto il 21 Marzo 2012 at 14:24

balrock@finanzaonline: mmmm

ballino..non riusciamo mai a beccarci..appiccia skype

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