POVERTA’: ORA MINACCIA IL CETO MEDIO E POI A CHI TOCCA?

Scritto il alle 17:48 da Agata Marino

Toccherà ai ricchi ovvio! ma tranquilli se toccate i ricchi sugli affetti si ribellano ;-)… Torniamo a noi comuni mortali…

POLITICA STATICA! Sempre peggio e sempre aria fritta e in tanto il declino della nostra economia reale continua.
Il ceto medio si sta impoverendo, d’altro canto non potrebbe essere diversamente, visto che è proprio il ceto medio uno dei maggiori consumatori e produttori di ricchezza allo stato.
Da parsimoniosi che siamo… noi italiani… i tagli al superfluo continuano come arma di sopravvivenza piu’ che di difesa: ed ecco che arrivano altri tagli su cibo, casa e vacanze. Mentre la politica continua a sperperare tempo e soldi per poi presentarsi ai programmi televisivi schifandosi del marciume che hanno prodotto e mantenuto loro!

Mentre la politica si scanna si indigna ma non fa nulla a parte incassare o rinunciare ad aumenti e diarie, che noi saremmo ben felici di pagare SE LAVORASSERO VERAMENTE PER L’ITALIA, la cifra degli italiani in crisi con i conti e al limite della povertà sale a 15 milioni e ora appunto ceto medio… poi ci saranno i ricchi eh e dopo guerra aperta! ora vi riporto una amarassima fotografia scattata da istat, dove mette in rilievo la gravissima situazione economico reale in cui ci troviamo.

Source: La fotografia scattata dall’Istat nel suo rapporto annuale restituisce l’immagine di un paese in pesante crisi. “Le persone in famiglie gravemente deprivate, cioè famiglie che presentano quattro o più segnali di deprivazione su un elenco di nove, raddoppiano in due anni passando dal 6,9% del 2010 al 14,3% (8.608.000) del 2012.

Quelle che ne presentano tre o più sono il 24,8% (14.928.000)”.

E “la grave deprivazione materiale comincia a interessare non solo gli individui con i redditi familiari più bassi ma anche coloro che dispongono di redditi mediamente più elevati”.

 

Continua a crescere in modo consistente la quota di individui che dichiarano di non potersi permettere un pasto adeguato almeno ogni due giorni (16,6%), quota triplicata in due anni. Questo dato e’ confermato dalla riduzione in termini di quantità e/o qualità del consumo di carne o pesce da parte delle famiglie (rispettivamente dal 48,3% del 2011 al 57% del 2012 per la carne e dal 50,1 al 58,2% per il pesce). Le persone, inoltre, che affermano di non poter riscaldare adeguatamente l’abitazione (21,1%) sono raddoppiate in due anni e coloro che dichiarano di non potersi permettere una settimana di ferie in un anno rappresentano ormai la meta’ del totale (50,4% rispetto al 46,7% del 2011). Gli individui che vivono in famiglie che non possono sostenere spese impreviste di un importo relativamente contenuto raggiungono il 41,7% (erano il 38,6 per cento nell’anno precedente).

 

Sostanzialmente stabili risultano, invece, l’indicatore relativo al l’avere arretrati per il mutuo, l’affitto, le bollette o per altri debiti e quelli relativi alla possibilità di accedere a beni durevoli di largo consumo. Il divario tra il Mezzogiorno e il resto del Paese continua ad aumentare anche nel 2012.

Nelle regioni del Sud il peggioramento e’ più marcato rispetto al Nord e al Centro: la deprivazione materiale, aumentata di oltre tre punti percentuali, colpisce il 40,1% della popolazione, mentre la grave deprivazione, con un aumento di oltre cinque punti, riguarda ormai una persona su quattro (25,1%).

La condizione di deprivazione materiale e’ più diffusa tra le persone che vivono da sole (il 27,5% e’ deprivato, il 16,9% lo e’ in maniera grave), specie se anziane (30,6% e 18,7%) e tra coloro che appartengono alle famiglie più numerose; nelle famiglie con cinque componenti, il 35,3% risulta deprivato e il 22,9% lo e’ gravemente.

 

I dati confermano, inoltre, che la deprivazione è più elevata tra gli individui in famiglie monoparentali e in famiglie in cui la persona di riferimento e’ giovane, ha conseguito un basso titolo di studio, lavora a tempo parziale o soprattutto se e’ disoccupata o in cerca di prima occupazione (ben il 60,9% e’ deprivata e il 41,1% vive in famiglie gravemente deprivate).

Considerando la transizione tra i diversi gradi della condizione di deprivazione materiale in anni successivi si può osservare, nel biennio 2011-2012, una dinamica della “caduta in deprivazione” più graduale rispetto a quella registrata tra 2010 e 2011, quando il flusso più importante verso il gruppo di individui gravemente deprivati era costituito da quanti non erano affatto in una condizione di deprivazione.

 

Nel 2011 tra le persone che si trovavano in grave deprivazione, la quota di coloro che l’anno precedente non erano deprivati risultava il 53,6%, mentre nel 2012 tale quota si riduce al 32,8%.

D’altro canto, nel confronto 2011-2012, le persone appartenenti a famiglie che inizialmente manifestavano tre segnali di deprivazione e che, dopo un anno, ne manifestano quattro o più (deprivazione grave) sono in aumento (29,2%), rispetto a quanto osservato tra il 2010 e il 2011 (25,6%).

Diminuisce, invece, la percentuale di persone in famiglie che inizialmente non erano deprivate e che entrano nella condizione di deprivazione materiale (16,1% tra il 2010 e il 2011, mentre e’ il 13,3% tra il 2011 e il 2012) o direttamente in quella grave (rispettivamente 7,4% e 5,9%).

Comunque altro smacco arriva dalla corte dei conti… bocciato il professor Monti e la sua Austerity sapete quanto ci è costata?

L’austerita’ ha contribuito ad aggravere la crisi che, nel caso dell’Italia, e’ ‘costata’ 230 miliardi di euro. Il presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino, non usa giri di parole per bocciare le politiche adottate negli ultimi anni dai paesi europei. Nel corso della presentazione del Rapporto 2013 sul coordinamento della finanza pubblica, Giampaolino ha sottolineato che “l’intensita’ delle politiche di rigore adottate dalla generalita’ dei Paesi europei e’ stata, essa stessa, una rilevante concausa dell’avvitamento verso la recessione”. PER LEGGERE IL RESTO VI INSERISCO IL LINK sempre da Finanza.com QUI

Insomma il declino continua e stiamo in pace…. 🙄

 

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3 commenti Commenta
draziz
Scritto il 28 Maggio 2013 at 17:50

…e tra l’altro dal 1° luglio del corrente anno del Signore 2013 entra in vigore l’obbligo della corresponsione delle spese condominiali entro i 6 mesi dalla data del loro manifestarsi secondo i “normali programmi” di ogni Condominio, in barba a possibilità economiche o meno. L’amministratore di ogni Condominio è tenuto ad avviare le pratiche per l’azione legale per il recupero delle stesse, il cosiddeto decreto ingiuntivo.
Bene, così finalmente la legalità sarà ristabilita… ma per favore… vediamo come va a finire, ma non penso certo bene… 😥 😥 😥

Scritto il 28 Maggio 2013 at 18:11

draziz@finanza,

immagino :-)))

ferrariferrari
Scritto il 28 Maggio 2013 at 18:37

il portogallo deve uscire dall’euro, solo così il ceto medio portoghese non si estinguerà
http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2013-05-28/portogallo-deve-uscire-euro-103903.shtml?uuid=AbbpqvzH

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