Spread: un pò di lezioni a politici e tecnici, non se ne puo’ piu’ !!!

Scritto il alle 12:22 da Roberto Semprini

Oggi voglio parlare dello spread btp-bund e chiarirne gli aspetti.

Si sente parlare continuamente alla radio e alla tv e su tutti i siti finanziari dello spread : lo spread è salito, stiamo andando male, lo spread è sceso, stiamo andando meglio : nulla di piu’ sbagliato.

Chiariamo cosa è lo spread : lo spread è il differenziale di tasso che intercorre tra il debito pubblico italiano ( rappresentato dal btp)  e quello tedesco ( rappresentato dal bund ).

Ora i rendimenti dei 2 titoli di stato sono quelli che vi ho evidenziato nella figura allegata: 1.61% per il bund e il 4.42% per il btp italiano. La differenza tra questi 2 rendimenti rappresenta lo spread.

Ora il bund quota 143 circa  mentre il btp quota 102.06.

 

Sappiamo bene che il rendimento di una obbligazione è inversamente correlato al suo prezzo.

Piu’ sale il prezzo piu’ scende il rendimento.

Molti politici ( e anche molti trader purtroppo) fanno queste affermazioni : se lo spread scende i nostri conti migliorano e l’Italia va meglio: non è affatto vero !! 

Occorre analizzare ( visto che è composto da 2 variabili messe a confronto) quale delle 2 variabili ha “modificato” lo spread.

Faccio un banale esempio comprensibile da tutti : se il bund dal prezzo che sta battendo ora ( 143 circa) scendesse di 2 figure , ad esempio andasse a 141 e il btp rimanesse fermo a 112.06,( perchè non c’è scritto da nessuna parte che chi vende bund poi compra btp per una correlazione inversa o per assumere un rendimento piu’ alto ma con piu’ rischio, le motivazioni possono essere tante e la liquidità prodotta riversata in tante altre forme di investimento) il tasso di rendimento del bund salirebbe da 1.61 a 1.81 ( 2 figure equivalgono grossomodo a 0,20 centesimi di rendimento ) mentre il tasso di rendimento del btp rimarrebbe al 4.42.

La differenza tra i 2 rendimenti porterebbe lo spread a scendere di 0.20 centesimi, quindi tutti a gridare ( politici , trader, canali finanziari) ” lo spread è sceso di 0.20 centesimi , le cose stanno andando meglio”, mentre nella realtà lo Stato Italiano continua sempre a pagare il 4.42% di interesse ( visto che il btp non è salito di prezzo ma è rimasto a 112.06 , ) e lo Stato tedesco pagherà 0,20 centesimi in piu’ sul corrispettivo del suo debito, da qui la discesa dello spread senza alcun beneficio per lo Stato Italiano.

Le cose migliorerebbero se la discesa dello spread fosse prodotta da un aumento dei prezzi dei nostri btp che porterebbero lo Stato Italiano a pagare meno interessi sul debito pubblico accumulato.

Anche se in bund non scendesse da 143 ma il btp salisse ( per fare un esempio) da 112 a 114.68 dove ha fatto i suoi recenti massimi , ecco allora si che la diminuzione dello spread avrebbe enormi benefici per lo Stato Italiano che pagherebbe un tasso di rendimento ben piu’ basso di quello attuale.

Quindi, in sostanza, è sbagliato generalizzare cosi’ sullo spread che si abbassa o che si alza, occorre valutare il movimento delle 2 variabili che lo compongono per capire le ripercussioni reali sul nostro debito pubblico .

Roberto Semprini

 

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