Se un dipendente di Google muore, l’azienda verserà metà del suo stipendio al partner

Scritto il alle 17:10 da balrock@finanzaonline

Aveva già stupito con tagli di capelli gratis e lavatrici a disposizione di tutti, palestra con pareti da arrampicata  e lezioni di fitness, una mensa degna di un ristorante e un garage con autolavaggio compreso. Ora però Google ha voluto fare ancora di più e offrire ai suoi dipendenti un diversi tipo di benefit: quello post-mortem. Infatti, se un dipendente di Mountain View dovesse improvvisamente venire meno, l’azienda verserà all’’eventuale partner metà dello stipendio del suo ormai ex-impiegato per dieci anni.  Questo, sottolinea Forbes, a prescindere dalla mansione e dal livello raggiunto dall’impiegato nella gerarchia.  È quindi una misura che riguarda tutti i suoi 34mila dipendenti diretti.

Come spiegato a Mashable da un portavoce di Google, i benefit non si fermano qui. Il vedovo/a o partner sopravvissuto  riceverà anche un certo numero di azioni, per ogni eventuale figlio saranno versati 1000 dollari l’anno fino a 19 anni, estendibili a 23 se il ragazzo è ancora impegnato a tempo pieno negli studi universitari.

 

Google ha dichiarato di aver preso questa decisione “ Perché è la cosa giusta da fare per assicurare a ciascun impiegato che la sua famiglia non sarà abbandonata se dovesse accadere l’imprevedibile”.

Potrebbe suonare ridicolo” , ha spiegato a Forbes Laszlo Bock, responsabile del personale di Google. “ Ma sappiamo che  una delle più dure realtà della vita è che a un certo punto molti di noi dovranno confrontarsi con la perdita della persona amata. E questo è un momento orribile, di gravi difficoltà per  chiunque si trovi ad affrontarlo. Ogni volta che questo è accaduto a un membro della nostra azienda abbiamo  cercato di aiutare la famiglia dello scomparso.  Anche se questo non comporta nessun vantaggio per l’azienda”.

 

Infatti, diversamente dagli altri incentivi, che sono mirati a migliorare la felicità, la creatività e la produttività dei suo dipendenti  ( se un dipendente frequenta la palestra, mangia bene e si va visitare spesso è più in salute e quindi pùù produttivo), questo a Google non porterà niente, tranne forse un maggior numero di impiegati e una maggiore fedeltà da parte dei suoi dipendenti. “ In fondo”, prosegue Bock, “ è meglio lavorare per un’azienda che mostra di tenere a te. Noi cerchiamo costantemente di capire quali possono essere i diversi tipi di bisogni dei nostri dipendenti, dai bambini da allevare a un genitore anziano da assistere , e di individuare un pacchetto di benefit per ogni profilo”. Per far questo l’ufficio del personale di google sottopone a tutti i suoi impiegati ogni anno un questionario chiamato Googlegeist, che misura l’umore, la soddisfazione i bisogni degli impiegati e analizza i dati per individuare nuovi trend.

 

Sebbene decisamente un passo avanti alla concorrenza, Google non è l’unica azienda che si impegna a rendere più semplice la vita dei suoi dipendenti, in modo che lavorino più volentieri e meglio. Come ricorda Mashable, per esempio, anche Facebook offre un servizio di lavanderia e inoltre organizza lezioni per i suoi dipendenti tenute da pezzi grossi del settore come Arianna Huffington. Lo stesso fa LinkedIn che offre anche sale riposo piene di morbidi Puff, e oltre alla palestra – proprio come fa anche Twitter – organizza corsi di yoga e pilates pomeridiani e gratuiti.

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