I redditi delle famiglie tornano ai livelli del 2002, i risparmi sono erosi del 26,4%, sceso il potere d’acquisto

Scritto il alle 08:08 da balrock@finanzaonline

E’ la fotografia che emerge da un’ analisi della CGIA di Mestre, le famiglie italiane sono sempre più in difficoltà. Per i redditi si torna indietro di dieci anni fino al 2002, i risparmi subiscono un erosione del 26,4%, il potere d’ acquisto è sceso negli ultimi 4 anni(2008-2011) del 3,7% e si spende sempre meno. Protagonista sempre la crisi, i cui effetti sono pesanti ormai da tempo e mettono gli italiani alle corde.

Il reddito è tornato ai livelli di 10 anni fa. La crisi, invece, ha fatto decurtare i risparmi del 26,4% a fronte di un aumento della spesa per i consumi finali (al lordo dell’inflazione) del +4%.

 

Gli effetti della crisi sono stati pesantissimi. Tra il 2008 ed il 2011 la spesa delle famiglie italiane è aumentata del 4%, attestandosi sui 962,6 miliardi di euro. Per contro, i risparmi hanno subito una caduta verticale del 26,4%, scendendo a quota 93,5 miliardi di euro, mentre il reddito disponibile è rimasto pressocché uguale (+0,3%). Male, infine, il risultato emerso dall’andamento del potere d’acquisto che in questo quadriennio è sceso del 3,7%. L’inflazione, sempre tra il 2008 ed il 2011, ha fatto segnare un +5,2%.

Tra il 2001 e il 2011, invece, la situazione ha visto registrare un aumento della spesa del 30,4%, una contrazione del risparmio del 16,5%, un incremento del reddito del 24,2%, una inflazione del +24% , mentre il potere d’acquisto delle famiglie è diminuito dello 0,5%. Risultato ? La disponibilità economica delle famiglie italiane è tornata ai livelli di 10 anni fa.

“E’ indubbio – commenta Giuseppe Bortolussi segretario della CGIA di Mestre – che questi dati medi non ci consentono di individuare con precisione le tipologie familiari più colpite da questa grave situazione economica. Tuttavia, a subire maggiormente i contraccolpi della crisi sono state le famiglie numerose con minori a carico, quelle monoreddito e quelle che purtroppo hanno subito la perdita del posto di lavoro di almeno un componente. Appare evidente che la poca propensione ai consumi delle famiglie italiane non può non preoccupare anche i lavoratori autonomi, in particolar modo artigiani e piccoli commercianti. Se le famiglie continueranno a spendere con il contagocce, per queste attività economiche  l’uscita dalla crisi è destinata ad allontanarsi.”

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