Tasche sempre più vuote, la crisi si abbatte sulle vacanze estive. 6 italiani su 10 restano a casa
Tutti al mare, tutti al mare a mostrare le chiappe chiare, con i pesci, in mezzo alle onde, noi ci andiamo a divertir. Recitava così, una canzone di Gabriella Ferri del 1973 che ebbe un gran successo. Purtroppo i tempi delle file in autostrade, superstrade e stradine per arrivare alle spiagge sempre affollatissime, restano soltanto bei ricordi lontani. Le tasche degli italiani sono sempre più vuote, grazie alla pressione fiscale alle stelle e alla crisi che fa aumentare la disoccupazione e i consumi che crollano. Ne risentiranno quest’ anno le tanto agognate e meritate vacanze estive, lo rivela uno studio di Federalberghi con le parole di Bernabò Bocca:
“I numeri ci dicono che quasi 6 italiani su 10 rimarranno a casa durante i mesi estivi e quelli che si muoveranno saranno circa 27 milioni tra maggiorenni e minorenni (rispetto ai 33,2 milioni del 2011), pari al 44,7% della popolazione (rispetto al 55% del 2011), con flessioni su: giugno da 8,4 milioni del 2011 a circa 6,6 milioni (-21,5%), luglio da circa 12,5 milioni del 2011 a circa 10,9 milioni (-13%), agosto da circa 21,9 milioni del 2011 a 15,4 milioni (-29,5%), settembre da 5 milioni del 2011 a 3,6 milioni (-27,7%), dati comprensivi di chi ha fatto più di una vacanza. Inoltre tra tutti coloro che stanno per fare o hanno già fatto le loro vacanze estive, il 76,6% sceglie l’Italia (rispetto al 77,7% del 2011) contribuendo seppur parzialmente a rilasciare ricchezza economica nel proprio Paese e solo il 18,5% (rispetto al 21,4% del 2011) preferisce l’estero. Il numero di coloro che non faranno vacanza per motivi economici, quest’anno si impenna al 51,6% (rispetto al 42,8% del 2011) portando ben 3 italiani su 10 a dichiarare la propria ‘poverta’ turistica. Il segnale, a questo punto, e’ inequivocabile: la crisi dopo aver falcidiato la classe medio-bassa, adesso sta colpendo il ceto medio che in Italia ha sempre costituito la struttura portante del sistema dei consumi e la situazione ci obbliga a richiedere a Governo e Parlamento lo stato di crisi del settore, unico strumento tecnico-giuridico per mettere in moto, auspichiamo, quella scossa indispensabile per definire mezzi e misure dei quali il turismo non puo’ piu’ fare a meno. A memoria statistica non si era mai visto un calo così generalizzato e devastante di uno dei settori che potrebbe, se opportunamente supportato, rappresentare il primo volano per la ripresa economica del Paese”.
Ricordiamo che quest’ anno è stata reintrodotta la tassa sulla prima casa IMU, e che la prima rata già pagata a giugno(l’ acconto), sarà di molto inferiore a quella che dovremo sborsare a dicembre, che potrebbe arrivare benissimo a più del doppio. Poi cè la stangata TARSU sui rifiuti solidi urbani, con una nuova introduzione per il 2013 della Tares e l’amento dell’ IVA scampato per il 2012 che avverrà il prossimo anno . Il fatto che l’ IMU si ripercuotesse sulle tasche degli italiani e di conseguenza sulle ferie estive, era scontato, quindi per il prossimo anno, che dobbiamo aspettarci?