Crisi Europea: dopo l’ euforia del vertice e lo scudo anti spread, siamo tornati coi piedi per terra

Scritto il alle 05:38 da balrock@finanzaonline

La situazione Europea non convince, più che Eurozona sembra l’ Eurogroviera. Siamo arrivati con Cipro alla 5° richiesta di salvataggio dei paesi dell’ unione, nonostante gli LTRO ( Long Term Refinancing Operation ), ogni tanto spunta una banca in difficoltà o tutto un comparto bancario di un paese dei membri, che sono esposti verso i debiti di altri paesi ancora che se la passano male, il contagio cè e mette il fiato sul collo a tutti i membri di Eurolandia. Austerità a destra e a manca, anche la Francia vara la sua manovra estiva fatta di tagli e nuove tasse. A niente è servito l’ ultimo vertice e il suo scudo anti-spread, dopo un bel miglioramento nella giornata del 29 giugno delle borse europee, con in testa Piazza Affari, ci siamo già o quasi rimangiati tutta l’ euforia momentanea. Gli spread dei 2 principali paesi sotto pressione ( Italia e Spagna ) tornano a crescere, per il Belpaese si ritorna ai livelli pre-scudo e di guardia a 470 punti base. Il differenziale tra i Bonos spagnoli e il Bund tedesco vola a 554, con rendimenti dei decennali che arrivano poco sopra il 6% per l’ Italia e sopra la soglia critica del 7% per la Spagna. Le parole di Mario Draghi prima e quelle di Cristine Lagarde poi, affossano le borse:

 ”La crescita economica nell’area euro resta debole”. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, che si aspetta una “graduale ripresa economica”.
  Inoltre per Draghi le “crescenti incertezze pesano sul sentimento e la fiducia economica”. “I rischi che riguardano lo scenario economico – aggiunge – continuano ad essere al ribasso”. “Nel breve termine – dice Draghi – ci aspettiamo che l’economia dell’area euro si riprenda gradualmente, anche se sulla fase attuale pesano una serie di fattori. In particolare le tensioni in alcune aree dell’euro del mercato del debito sovrano e il ooro impatto sulle condizioni del credito”.

La crisi economica mondiale negli ultmi mesi e’ diventata piu’ preoccupante. Lo ha detto il numero uno del Fmi, Christine Lagarde, avvertendo che le prossime stime dell’istituto, presentate il 16 luglio, saranno ribassate. Per Lagarde la crisi non riguarda solo l’Europa e gli Usa ma anche i mercati emergenti. Le prossime previsioni del Fmi dice la Lagarde “saranno volte al ribasso e certamente piu’ basse delle stime pubblicate tre mesi fa”. La Lagarde aggiunge che lo scenario e’ diventato “piu’ preoccupante” e “spiacevole”.

La Finlandia minaccia l’ uscita dall’ Eurozona con le parole del suo del Ministro delle Finanze Jutta Urpilainen: “La Finlandia vuole rimanere nell’Eurozona dal momento che ritiene che la moneta unica sia utile per il Paese, ma non lo farà “a qualunque prezzo” e comunque è pronta a tutti gli scenari, compreso l’abbandono dell’euro. La responsabilita’ collettiva per i debiti e i rischi degli altri paesi non sono cose a cui dobbiamo prepararci. Siamo costruttivi e vogliamo risolvere la crisi, ma non a ogni tipo di condizione”. La Finlandia è uno dei pochi Paesi UE detentrice della Tripla A. Anche frau Merkel ha o aveva, la solita linea di non pagare il debito altrui, purtroppo si è resa conto anche lei che la disintegrazione dell’ Euro, avrà ripercussioni su tutti e costerà caro, Germania compresa, nessuno è al sicuro:

I media britannici riportano un’affermazione del cancelliere tedesco Angela Merkel che non permetterà che la Germania paghi per i debiti di altri stati dell’Eurozona, nella fattispecie Italia e Spagna. “No agli Eurobond finchè vivrò”.

Il malato terminale per eccellenza, la Grecia, ha chiesto ai suoi creditori internazionali altri due anni per risanare i conti pubblici, Samaras non chiederà alcuna modifica degli obbiettivi del piano di salvataggio ma vuole rinegoziare quelle politiche che sembrano impedire il raggiungimento degli obiettivi stessi. Quinto anno consecutivo di recessione per Atene.

J.P. Morgan, Goldman Sachs e BlackRock decidono di fermare gli investimenti nei loro fondi del mercato monetario europeo a seguito delle ultime decisioni delle Bce.

L’ euro scende sotto 1,23 contro il dollaro, ecc. ecc. Insomma nonostante tutti gli sforzi per cercare di tappare i buchi della barca, le falle aumentano e non cè da stare allegri.

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