GRECIA: ANCORA 15 GIORNI PER SALVARLA E SPERANZA NELL’EUROGRUPPO!!
PER ORA NESSUN DEFAULT NELL’ARIA
Come è stato reso noto dal portavoce, Panos Beglitis, per concludere le trattative sul nuovo pacchetto di aiuti alla Grecia, mancano ancora 625 milioni di euro dei quali 325 RICORDO CHE QUESTI SOLDI verranno fuori dai tagli alle spese militari e di altri ministeri, PER ORA NIENTE TAGLI ALLE PENSIONI
Per quanto riguarda gli altri 300 e’ in corso una trattativa fra il premier e i rappresentanti della troika per reperire tale somma senza tagliare le pensioni.
I RAPPRESENTANTI DELLA TROIKA CONCEDONO ALTRI 15 GIORNI PER REPERIRE 300 MILIONI DI EURO, tutto per ottenerne in cambio 130 miliardi di euro. Questa notte c’è stato un incontro durato quasi 8 ore e i leader dei tre partiti che sostengono il governo di Lucas Papademos hanno raggiunto, come si legge in un comunicato del governo “un largo accordo su tutti i punti del programma, salvo quello che riguarda il taglio alle pensioni integrative”. Al termine dell’incontro del premier con i rappresentanti della troika
NESSUNA NUOVA RIUNIONE CON I LEADER DEI PARTITI
Solo un colloquio telefonico tra Papademos e i tre leader dei partiti. Il ministro delle Finanze, Evangelos Venizelos, al termine della riunione ha espresso la speranza che
LA GRECIA SPERA NELL’ EUROGRUPPO
Evangelos Venizelos, al termine della riunione ha espresso la speranza che “l’Eurogruppo prendera’ una decisione positiva per il nuovo programma dal quale dipende la sopravvivenza del Paese per gli anni a venire e la sua permanenza nella zona dell’euro”.
SINDACATI ORGANIZZANO SCIOPERO DI 48 ORE
Intanto da domani scattera’ un nuovo sciopero generale di 48 ore. Lo hanno proclamato i sindacati dei settori pubblico e privato, Adedy e Gsee.
lA SITUAZIONE E’ MOLTO COMPLESSA E DIFFICILE Sono convinta in un salvataggio apparente della GRECIA, non ci sarà default ufficiale, l’europa non può permetterselo, ma per i Greci il default c’è già e purtroppo questo è visibile a tutti… come sempre” il grazie di questa situazione va ai governanti” che non hanno saputo amministrare facendo in molti casi solo gli interessi privati e non della comunità.
La saga della crisi greca va avanti ormai da due anni. Senza mezzi termini la “troika” di creditori (Fmi-Unione Europea-Bce) pone come condizione, per sbloccare il pacchetto di aiuti internazionali, l’attuazione da parte del governo greco di nuove misure strutturali e di austerità. Fra esse spicca la proposta/pretesa di ridurre del 22 per cento i salari minimi, per dare uno slancio alla competitività dei prodotti greci…
Le parti sociali, datori di lavoro inclusi, hanno bocciato la “ricetta neoliberale” della svalutazione del costo del lavoro. I sindacati in particolare sono scesi sul sentiero di guerra. Il partito trasversale del ritorno alla dracma (destra nazionalista e sinistra radicale, con il sostegno sentito di intestatari di conti bancari svizzeri, imprenditori offshore, evasori fiscali e speculatori vari) ha gridato all’ennesima offesa all’orgoglio nazionale, parzialmente ripulita con la bruciatura rituale di una bandiera tedesca in piazza della Costituzione, immagine che ovviamente ha fatto subito il giro dei media internazionali…
Che l’economia greca fosse poco competitiva si sapeva già. Alla vigilia della crisi, in piena campagna elettorale per le politiche di ottobre 2009, ha fatto clamore la notizia che – secondo il rapporto annuale del World Economic Forum – la Grecia era scivolata al novantesimo posto della classifica mondiale di competitività, ultima in Europa, dietro al Botswana.
Al di là della consueta retorica, la reazione della classe politica e delle parti sociali è stata, come al solito, ai limiti dell’indifferenza. Comunque, non all’altezza dell’emergenza.
Ha ragione dunque la “troika” a voler ridurre i salari minimi? sì o no?
Lascio a voi la parola… anche se già molte nè sono state dette…
Credo che la riduzione dei salari minimi dovesse il provvedimento da adottare fin dalle prime battute ! E’ un po come in Sicilia, hanno riempito gli Enti Locali di impiegati e dirigenti strapagati ed ora sono capaci soltanto di reclamare ..diritti acquisiti! Grecia, Sicilia, hanno la stessa capacità produttiva della Bulgaria, è normale abbiano pure gli stessi stipendi/salari. O no?