Mercati Americani inesplorati: analizziamo i nuovi massimi SP500

Scritto il alle 14:56 da Roberto Semprini

Stavo cercando degli spunti per capire dove l’indice principale USA potrebbe prendere una pausa per rifiatare dopo questa lunga corsa.

Ci rendiamo perfettamente conto che i QE delle banche centrali hanno prodotto una enorme massa di liquidità che si è riversata nei mercati sia azionari che obbligazionari.

Gli obbligazionari , complici anche i bassi tassi di riferimento hanno raggiunto livelli storici assoluti di prezzo ( e quindi i minimi sui rendimenti) e oramai molto quotati analisti/gestori istituzionali sono dell’idea che non ci sia piu’ spazio ( o quantomeno è ridotto al minimo) per salire in termini di prezzo.

In questo caso, come piu’ volte enunciato, l’unica alternativa è cercare rendimento nel mercato azionario.

Malgrado i mercati principali di riferimento ( SP500 in primis) siano su dei livelli di massimi storici assoluti , gli utili delle aziende riportati in questo quarter sono sembrati solidi e i multipli a 15-16 volte gli utili per i prezzi delle azioni paiono ancora concedere spazio per dei rialzi sostengono molti gestori nelle loro interviste.

Purtroppo in queste fase ( da molti ritenuta già bolla non solo sui bond governativi ma anche sugli assett azionari) gli stopp loss delle posizioni short assunte dagli operatori producono degli short sqeeze che producono ulteriori allunghi del mercato causate dalle ricoperture: alcuni gestori che erano sottopesati e aspettavano un fisiologico ribasso devono rincorrere il mercato a qualsiasi prezzo per andare a bechmark, gli hedge found alimentano questi meccanismi aprendo posizioni long speculative per costringere ad innescare questi meccanismi e loro sono molto svelti ad entrare ed uscire dal mercato.

Siamo in territori inesplorati quindi anche l’analisi tecnica non ha riferimenti statistici pero’ ho provato a fare delle probabili proiezioni utilizzando i concetti e la metodologia standard.

Sul grafico si vede chiaramente la grossa fase di congestione dei prezzi da cui è scaturito il rialzo degli ultimi mesi.

Se guardiamo da piu’ vicino abbiamo anche una congestione da 1593 ( max precedente ) e 1530 quindi circa 63 punti di indice che se proiettati al rialzo danno un targhet intorno a 1660 ( cosi’ come la congestione principale di circa 180 che proiettati verso l’alto danno circa lo stesso targhet ).

L’apertura in gap per la rottura del doppio max a 1593 la dice lunga sulla voglia del mercato di stornare ma sono dell’idea che quando tutti saranno sul carro ( shortisti stoppati, gestori ritardatari e piccoli investitori) un motivo plausibile lo troveranno per riposizionarsi piu’ in basso.

Certo è che sono sempre i “big” che fanno il mercato e saranno loro a deciderlo.

Un primo movimento tecnico che mi aspetto è il classico pull back sulla resistenza rotta a 1593 ( vecchio doppio massimo) fatta in gap, visto che siamo sugli estremi del canale rialzista. Due validi motivi ( gap e pull back)  per ritornare a rivedere quei prezzi.  PS: il gap sul future si chiude in corrispondenza dei 1595.5.

 

Allego inoltre un grafico dell’Sp500 con i gap che ha lasciato aperti e che potranno fungere da catalizzatore per i prezzi quando decideranno di voler scendere.

 

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Roberto Semprini

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