Ecco che arrivano i rimborsi ai partiti e Grillo parte con la proposta a Bersani

Scritto il alle 18:46 da Agata Marino

A Beppe Grillo 42 mln di euro

Vediamo cosa risponderà Bersani, accetterà la proposta di rinunciare a 45,8 mln di euro da subito?

Sa di ricatto, ma sa anche di rispetto degli impegni presi con gli italiani, se Bersani fa come prima cosa questa avrà Grillo dalla sua parte, bhè dopo tutto non dimentichiamoci che noi abbiamo votato un referendum per non dare soldi ai partiti, sarebbe un gesto solidale con gli italiani!

Grillo (2)

Ammontano a circa 42,7 milioni i rimborsi elettorali che il Movimento Cinque Stelle dovrebbe ricevere grazie ai suoi risultati alle urne.

Il Movimento di Beppe Grillo ha però annunciato (prima del voto) che intende rinunciare a questo tipo di finanziamento.

Fondi che però perderebbe comunque se non approverà uno statuto interno. E in molti si chiedono se i soldi verranno devoluti in beneficienza o se verranno lasciati allo Stato. Il partito con maggiori rimborsi è il Pd, con 45,8 milioni. Al Pdl andranno 38 milioni e a Monti 15. “Se Bersani vorrà proporre l’abolizione dei contributi pubblici ai partiti sin dalle ultime elezioni lo voteremo di slancio”, ha scritto Beppe Grillo su twitter.

Il povero Bersani che ora si sta abituando ad indossarlo il giaguaro, più che a smacchiarlo, deve sopportare anche questo:”Bersani e’ uno stalker politico, un morto che parla, non voteremo mai la fiducia al suo governo”.Beppe Grillo torna ai toni da campagna elettorale e sbatte la porta in faccia al segretario del Pd che, aggiunge Grillo, “da giorni sta importunando il M5S con proposte indecenti invece di dimettersi come al suo posto farebbe chiunque altro. E’ riuscito persino a perdere vincendo”. Secca la replica del numero uno dei democratici: “Quel che Grillo ha da dirmi, insulti compresi, lo voglio sentire in Parlamento. E li’ ciascuno si assumera’ le proprie responsabilita”.

Ma sul blog di Grillo i commenti contrari alla linea del leader del Movimento 5 stelle sono centinaia e spesso sono i piu’ votati: in molti chiedono al comico-leader di non

repingere l’offerta del Pd, anzi, di adottare il cosiddetto ‘Modello Sicilia’ per provar

e a cambiare le cose dall’interno. “Ora i ragazzi sono in Parlamento: falli lavorare, e fatti da parte. O vali piu’ di uno?”, commenta un elettore del Cinque Stelle. E ancora, con toni a

ncora piu’ duri, Andrea P. dice: “Uno vale uno. Grillo vale Casaleggio. Gli eletti non contano un cazzo”. Domenico da Salerno esclama: “Per votare le proposte bisogna prima che si dia la fiducia al governo….non facciamo cazzate”.

L’apertura ‘programmatica’ ai grillini resta la linea del centrosinistra: “Chiederemo un voto in Parlamento su una piattaforma programmatica di quattro o cinque punti qu

alificanti”, ripete Enrico Letta che fa muro attorno al segretario del Pd sottolineando che sara’ lui il candidato premier di un eventuale governo di centrosinistra. “Proporremo a tutto il

parlamento – aggiunge Letta – un programma su etica pubblica, riforma dei partiti e della legge elettorale, politiche economiche per i giovani, impegno a far si’ che l’Europa non sia piu’ solo quella dei tagli e dell’austerity ma si misuri con provvedimenti volti alla crescita”.

Bersani incassa la difesa del partito e incontra Nichi Vendola per fare il punto sul nodo alleanze. Guardare al cambiamento espresso dal voto a Cinque Stelle e’ necessario, ribadisce il leader di Sel. “Mi auguro sinceramente che si riuscira’ a dare una risposta forte al vento di cambiamento che soffia impetuoso nel Paese. Su questo convincimento ho registrato una condivisione totale con Bersani”, dice Vendola. “Non esistono soluzioni che rimandino al passato piu’ cupo. Niente governissimo, spero che non sia questo l’auspicio di Grillo”.source

All’ipotesi ‘governissimo’ guarda invece il Pdl, con Berlusconi che si dice pronto ad aderire ad un progetto di larghe intese con il Pd, ma senza Monti. Secondo Fabrizio Cicchitto “e’ necessario avere un approccio costruttivo, altrimenti il movimento di Grillo non fara’ che crescere, mettendo la nostra societa’ e la nostra economia in pericolo”. In serata, ancora Grillo, stavolta alla Bbc: “Non c’era speranza. C’era rabbia senza speranza. E’ la rabbia senza speranza che crea la violenza, ma quella che e’ accompagnata dalla speranza e’ una rabbia diversa, una rabbia ottimistica, non negativa”.

 

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