Prospettive economiche: se l’Europa piange gli stati uniti non hanno nulla da ridere

Scritto il alle 12:56 da carloscalzotto@finanza

Prospettive economiche. Se l’Europa piange gli USA non ridono.

E’ news corrente l’assiduo confronto del livello di benessere in quei paesi “cosiddetti” economicamente avanzati.

Sappiamo che in Europa l’economia viaggia a due velocità, con paesi che soffrono maledettamente questa crisi di sistema ed altri che invece sentono il problema in maniera marginale….
Ci sono poi gli USA che ostentano una ricchezza sempre più scarna. Da un ultimo comunicato della Federal Reserve infatti, si evince che il primato economico di cui tanto si vantano si sta piano piano sgretolando, con una ricchezza pro capite sempre meno corposa. Con la crisi finanziaria il benessere familiare è sceso ai livelli degli anni ’90 e ha mandato in fumo circa due decenni di prosperità. Il dato della FED parla chiaro: la ricchezza netta (i patrimoni meno i debiti) media nel 2010 è di 77.300 dollari, in calo del 38,8% rispetto ai 126.400 dollari del 2007, in seguito al crollo dei prezzi delle case che spiega e tre quarti della perdita di ricchezza.
E nei cosiddetti “paesi emergenti” le cose come vanno? Saranno immuni da questi rallentamenti economici? La Cina per esempio, nel terzo trimestre 2011, ha registrato un tasso di crescita più basso degli ultimi due anni facendo segnare il terzo ribasso consecutivo rilevato negli ultimi tempi. Uno pensa che tutto questo rientri nella normalità, vista la crisi di sistema in atto nei paesi “avanzati”.
Gli esperti però, piuttosto che parlare di rallentamento, sostengono che siamo in una fase di stabilizzazione anche perché il dato sulla crescita, seppur decrescente, è comunque positivo al contrario dei dati che arrivano dal “vecchio continente”.
L’Europa da tempo è impegnata nella gestione di debiti in aumento, con diatribe persistenti tra le banche ed alcuni Stati sovrani, l’America invece (come detto sopra) mostra sempre più crescenti difficoltà e il Giappone ha una domanda praticamente nulla.
In uno scenario di crisi economica come questo è pura utopia attendersi livelli di crescita elevata.
Inoltre se è vero che i mercati finanziari anticipano gli eventi dell’economia reale andiamo in una direzione che non lascia presagire nulla di positivo per il prossimo futuro.

Ma proviamo a vedere qualche previsione sull’evolversi delle economie mondiali entro il 2015.

Infatti, secondo le attuali previsioni, entro il 2015 l’India supererà il Giappone, preparandosi ad essere la terza economia più importante del mondo, mentre anche il Messico è entrato nella Top Ten, mandando l’Italia fuori da quel club esclusivo.

Per capire ed avere una visione più globale, questa mappa dal CIA World Factbook aiuterà ad illustrare le differenze tra le cifre mondiali riferite al calcolo del PIL in PPP o su base nominale.

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