Il premio nobel per l’ economia Paul Krugman, sentenzia l’ uscita della Grecia da Eurolandia entro un mese……e non solo

Scritto il alle 14:50 da balrock@finanzaonline

Il Premio nobel per l’ economia Paul Krugman, che da anni si schiera contro la politica austera della Comunità Europea, sentenzia sul suo blog del New York Times un’ imminente uscita dalla zona euro della Grecia:

 

– uscita della grecia dall’euro, entro un mese.

– fuga dei capitali da spagna e italia.

– decisione delle banche spagnole e italiane di bloccare i conti correnti per evitare la fuga, con limiti ai prelievi quotidiani. naturalmente i grandi capitali saranno già al sicuro. è quanto successe nel 2001 in argentina, con il fenomeno chiamato corralito.

– a quel punto solo un intervento della bce salverebbe le banche dal collasso.

per prevenire questo disatro il premio nobel suggerisce alla germania di rivedere completamente la politica di austerità che ci sta portando alla rovina, oltre a distruggere la pace sociale.

 

Ecco un’ articolo di dicembre 2011 ( fonte ):

 

Argentina 2001 – Italia 2011…Non è più una favola

Parlano di noi oltre oceano e si rivedono come in uno specchio a distanza di dieci anni dal 20 dicembre 2001, data infausta del “Corralito”, del blocco dei prelievi dai conti bancari quasi dissanguati, con la rivolta che ne seguì, la fuga del presidente in elicottero, 40 morti, più di 2.000 feriti, arresti e danni in molte città. Troppe le coincidenze. La gestione privatistica ed allegra fra spettacolo, donne e debito pubblico di Menem lì e di Berlusconi qui, la crescente disoccupazione, la recessione, l’illusione sul pareggio di bilancio con le restrizioni e le stesse autorevoli professionalità che azzerarono la politica. Italia come Argentina qualche mese fa era una favola per molti, oggi però è difficile che di una favola discutano Premi Nobel come Stiglitz e Krugman sui giornali argentini, che si aprano seminari in tema presso Università come Stanford e Buenos Aires. Anche perché il governo Monti-Passera-Fornero sta adottando la ricetta che adottò il governo De La Rua-Cavallo, a cui erano stati conferiti “poteri speciali in materia economica”. Il primo passo fu un progetto di legge con drastiche misure di austerità, incremento delle imposte, riduzione dei salari statali, interventi su pensioni e tutele lavorative e l’obiettivo del deficit zero, poi arrivò l’ulteriore zavorra del prestito dell’FMI che l’Italia sta evitando, ma fino a quando? Altre coincidenze. E quando lo Stato argentino scelse di garantire le banche e fissò il limite di prelievi a 250 dollari a settimana, la gente capì (e meno male) che il castello stava crollando. Stiglitz su Pagina 12 ha detto apertamente che “Non è stato il deficit fiscale a causare la stagnazione. Al contrario, la stagnazione ha causato il deficit. Per questo motivo, l’austerità non funziona. Gli Stati Uniti hanno tentato quell’esperimento all’inizio della crisi del 1929 e finì con la Grande Depressione e l’Argentina applicò quelle politiche negli anni ‘90 su spinta dell’ FMI. Ma nello Zona Euro non impararono la lezione. Il problema si riversa creando impieghi ed attenuando la pressione fiscale e non con la strada suicida dell’austerità”. Molto più netto è Paul Krugman sul Clarin del 15 dicembre che afferma chiaramente come “la ricetta del taglio di spese e servizi e dell’ortodossia fiscale paga poco” e propone il modello “Argentina 100%”, una sorta di default controllato che definisce “una grande idea” perché favorisce gli investimenti esterni e soprattutto costringe i creditori esteri ad assumersi le perdite senza continue garanzie. “Non funziona” scrive in un articolo uno dei massimi economisti argentini non di certo estimatore di Kirchner, Bernardo Kliksberg che rifiuta l’idea per cui eliminare i diritti basici stravolgendo i sistemi permetterà ai mercati di respirare. “Ma la realtà non funziona così. Questa ricetta produce una grande calo nella domanda interna. L’abbassamento del consumo distrugge le piccole e medie imprese, indietreggia tutta l’attività economica, cala la riscossione fiscale e si amplia il deficit. Si crea il peggiore dei sistemi, con più recessione, disoccupazione, e tassi di interesse più alti da parte dei creditori”. Stanno parlando di noi, ma siamo sordi. Suerte!

3 commenti Commenta
ilcuculo
Scritto il 14 Maggio 2012 at 17:22

Oramai purtroppo il pessimismo si è impossessato delle menti come un cancro.
E in economia il pessimismo genera delle previsioni che tendono ad autoavverarsi.
I fomentatori del pessimismo, che ovviamente si definiscono “REALISTI” sono in realtà dei colpevoli criminali. O dei pericolosissimi idioti

E Krugman non è un idiota , è decisamente un criminale. Spero che ci sia un cappio anche per lui il giorno della Norimberga della Finanza.

kry
Scritto il 14 Maggio 2012 at 18:07

Combacia quasi tutto,non ho ancora sentito nulla sulla riduzione dei salari statali. Forse proprio per questo dovremmo preoccuparci di più.

balrock
Scritto il 14 Maggio 2012 at 21:21

DI PAUL KRUGMAN
krugman.blogs.nytimes.com

Qualcuno di noi ne ha parlato, ed ecco come la pensiamo su come finirà questo gioco:

1. Uscita della Grecia dall’ Euro, molto probabilmente il mese prossimo.

2. Enormi ritiri di denaro dalle banche spagnole e italiane, perché i correntisti cercheranno di spostare i loro soldi in Germania.

3a – Forse, solo una possibilità, controlli de facto, con il divieto alle banche di trasferire i depositi fuori dal paese e limiti sui prelievi di contanti.

3b. In alternativa, o forse insieme, enorme richieste di credito alla BCE per evitare che le banche crollino.

4a. La Germania può scegliere.
Accettare il perdurare di enormi debiti pubblici di Italia e Spagna, oltre a una drastica revisione della strategia – essenzialmente per dare alla Spagna, in particolare, una speranza di mantenere bassi i tassi di interessi per garantire il contenimento del suo debito e un obiettivo di inflazione della zona euro più alto per fare in modo che i prezzi si riallineino.

4b. Fine dell’euro.

E parliamo di mesi, non di anni, per vedere la fine di questo gioco.

Paul Krugman
Fonte: http://krugman.blogs.nytimes.com
Link: http://krugman.blogs.nytimes.com/2012/05/13/eurodammerung-2/?smid=tw-NytimesKrugman&seid=auto

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