Crisi: Italia al 23° posto per salari grazie anche alla pressione fiscale dove siamo al 6° posto

Scritto il alle 17:34 da balrock@finanzaonline

Dopo l’Istat che ieri ha dichiarato che le retribuzioni hanno registrato una variazione nulla rispetto a marzo mentre su base annua l’ncremento è stato dell’1,2%, mantenendosi a livello tendenziale sul tasso di crescita più basso da 29 anni, mentre la forbice tra salari e prezzi si allarga sempre di più. Oggi l’ Ocse ci fa sapere che i salari del Belpaese sono tra i più bassi, l’ Italia scende al 23° posto su 34, arretrando di una posizione ( eravamo al 22° posto).

La colpa in maggior parte è da attribuirsi alla pressione fiscale che erode l’ importo lordo dei redditi:

 

Il salario netto medio di un single senza figli a carico – spiega l’Ocse – in Italia nel 2011 e’ stato di 25.160 dollari, all’attuale tasso di cambio, inferiore alla media Ocse (27.111 dollari). La cifra e’ inferiore anche a quella della Spagna (27.741), dell’Irlanda (31.810) e di quella degli altri grandi Paesi Ue, come Francia (29.798 dollari), Germania (33.019) e Gran Bretagna (38.952).

Il salario lordo e’ stato invece di 36.361 dollari, lievemente inferiore alla media Ocse (36.396).

L’onere del fisco nel nostro Paese per un single senza figli è aumentato di 0,7 punti percentuali, rispetto al 2010, quando si attestava al 46,9%. Il salario netto medio di un single senza figli in Italia, si legge nel rapporto Ocse, è inferiore a quello della Spagna, pari a 27.741 dollari.

Il divario è ancora più grande rispetto all’Irlanda, 31.810 dollari, Gran Bretagna (38.952), Germania (33.091). Nella classifica dei Paesi membri dell’Ocse, aggiornata alla fine dello scorso anno, l’Italia resta dietro a Belgio (55,5%), Germania (49,8%), Ungheria (49,4%), Francia (49,4%) e Austria (48,4%).

Per i lavoratori con due figli a carico la situazione si modifica, ma il peso fiscale resta sempre elevato in Francia (42,3%), Belgio (40,3%) e Italia (38,6%). Tuttavia, nel nostro paese il carico fiscale per lavoratori con due figli è in calo nel lungo periodo, visto che nella rilevazione del 2000, il carico era del 39,3%.

 

Quindi maglia nera per l’ Italia che arretra di un gradino, sopra di noi Spagna, Irlanda e tutti i Big europei da cui siamo ben lontani. Dunque visto che Grilli giorni or sono ha dichiarato che da settembre ci sarà la ripresa, e che il peggio della crisi è alle spalle, vorrei domandare una cosa: ma se ancora la nostra pressione fiscale deve aumentare, ancora manca la stangata IMU e IVA, i cui effetti si vedranno da giugno 2012 a inizio 2013, e visto anche che in confronto ad un’ anno fa e che già siamo retrocessi di una posizione……………………………….Primo, come si fà ad affermare che a settembre ci sarà la ripresa, se per la ripresa ancora non è stato fatto niente? In che posizione saremo l’ anno prossimo con il nuovo aumento delle tasse?

Una cosa è certa, nelle tasche degli italiani restano le briciole, i risparmi son quasi finiti, si spende poco e crollano i consumi!!!!

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