Banche: sapevate che chiunque ha avuto un fido potrebbe chiedere un rimborso?

Scritto il alle 17:28 da Agata Marino

A proposito di illeciti bancari inserisco questo interessante articolo sui fidi, spero vi sia utile

Gli illeciti bancari più gravi, quelli che maggiormente danneggiano l’economia e pesano sulle tasche dei cittadini e delle aziende italiane sono quelli inerenti i fidi, in cui all’applicazione di un tasso di interesse eccessivo – ILLEGALE – si aggiunge l’accredito tardivo dei versamenti, le commissioni di massimo scoperto e l’anatocismo, ovvero la capitalizzazione degli interessi su un capitale, affinché essi siano a loro volta produttivi di altri interessi (in pratica è il calcolo degli interessi sugli interessi) infatti TUTTI coloro che hanno un fido – o che lo hanno avuto in passato – hanno il DIRITTO ed i requisiti per chiedere un RIMBORSO alla propria banca, un risarcimento che si attesta intorno al 10-12% dell’importo del fido per ogni anno della durata dello stesso. Source

Chi ha avuto un FIDO da 10.000€ per 5 anni, per esempio, ha diritto di recuperare 1.000-1.200€ all’anno, per un totale di 5-6.000€ !!! Chi ha avuto un FIDO di 10.000€ per 10 anni, ha diritto di recuperare un totale di 10-12.000€

E’ possibile richiedere un rimborso entro 10 anni dalla CHIUSURA del Conto corrente (non del fido) dopo 10 anni che il conto corrente è chiuso, il “reato” va in prescrizione e non è più possibile fare rivalsa per recuperare il maltolto.

Ci sono aziende che hanno avuto fidi di importi elevatissimi, che spesso – a causa del tasso di interesse esoso applicato dalla banca – anziché ridursi negli anni come previsto, è lievitato negli anni: e guai a sconfinare dal fido previsto: in quel caso i tassi di interesse applicati divengono un vero e proprio salasso, capace di mandare sul lastrico anche una solida azienda.
Quando, nell’ambito del Comitato FermiamoLeBanche, illustriamo questi aspetti agli ignari cittadini, spesso riceviamo reazioni di incredulità e sbigottimento: a molte persone sembra impossibile che le banche agiscano abitudinariamente nell’illegalità, ma il fatto che agire in questo modo sia una prassi consolidata per le banche, non significa che ciò è legale, tantomeno accettabile.
Se tutti i commercianti non emettessero lo scontrino fiscale, diventerebbe legale non emetterlo?

Quando qualche anno fa, prima dell’entrata in vigore della “patente a punti” nessuno indossava la cintura di sicurezza, era legale non metterla? Lo stesso principio vale per le banche: il fatto che tutte le banche applichino un tasso di interesse sui fidi troppo elevato, non significa che ciò sia lecito.
In italia sono MILIONI le persone e le aziende che avrebbero il diritto di RECUPERARE I SOLDI PAGATI INDEBITAMENTE, ma la stragrande maggioranza di loro ignorano questa possibilità, a causa del black out dell’informazione in merito: i mass media – succubi della politica – hanno innalzato una vera e propria cortina di silenzio, e persino le “associazioni dei consumatori” – che sono pronte ad imbastire “class action” addirittura per far recuperare ai cittadini poche decine di euro per il ritardo di un treno – evitano accuratamente di entrare in questi ambiti: mettersi contro il sistema bancario significa rinunciare a introiti pubblicitari, favori, finanziamenti.
L’associazione FermiamoLeBanche è nata anche per questo: cercare di bucare la corazza di collusioni che ha reso possibile questo sistema: far recuperare i soldi sottratti indebitamente ai cittadini, oltre ad esser un atto di giustizia, è anche l’unica strada praticabile per scardinare questo sistema.

Migliaia di imprenditori, più o meno “piccoli” sono stati costretti a cessare la propria attività a causa dei debiti nei confronti delle banche, molti hanno dichiarato persino fallimento, alcuni si sono persino SUICIDATI dalla disperazione, stroncati dall’aver perso tutto, dall’esser oberati dai debiti, IGNORANDO IL FATTO che se avessero fatto causa al loro istituto, avrebbero ottenuto un cospicuo rimborso, con tanto di interessi.
Ma per chi fa rivalsa nei confronti della banca, l’epilogo è quasi sempre diverso.

E’ il caso di un imprenditore veneto( ma di storie come queste ne abbiamo sentite tante e magari è anche capitato a noi), che si è presentato allo sportello di FermiamoLeBanche qualche mese fa.

dopo diversi lustri di lavoro in cui consegnava alla banca il frutto del suo impegno, per ripagare un debito che non vedeva mai fine per il frequente aggravio di nuovi interessi, quando a causa della crisi ha visto ridursi il margine di guadagno ha cessato l’attività: e nonostante la banca si sia intascata il provento della vendita del capannone e dei macchinari, vantava ancora un credito di 50.000€ nei suoi confronti, somma insostenibile per una persona priva di reddito. L’unico “consiglio amichevole” che ha saputo dargli il direttore dell’istituto, è stato quello di vendere celermente la prima casa per ripianare il debito, prospettandogli il fatto che altrimenti, “sarebbe destinata ad andata all’asta” in un futuro prossimo.

Quando i legali di FermiamoLeBanche gli hanno ricalcolato il conto corrente secondo i parametri di legge – che prevedono interessi più bassi di quelli abitualmente richiesti dagli istituti – gli hanno comunicato che era lui che doveva ricevere dalla banca poco meno di 200.000€, una prospettiva molto diversa da quella che gli prospettava il direttore, che gli “consigliava” di vendere la prima casa per saldare un debito di 50.000€ richiesto indebitamente: gli brillavano gli occhi, stentava a credere alle parole degli avvocati. Quando i legali di FermiamoLeBanche hanno presentato il conto all’istituto, nel giro di pochi mesi l’uomo ha ricevuto un indennizzo di 150.000€: la banca ha preferito conciliare evitando di arrivare a sentenza, l’uomo non ha perso la casa e la somma ricevuta gli ha permesso di ricominciare una vita rilevando una piccola attività commerciale. Senza alcun debito con nessun istituto bancario.
L’associazione FermiamoLeBanche, fondata dall’Avv. Alfonso Luigi Marra nel 1987, da oltre 25 anni si occupa di questo tipo di cause, fornendo consulenza ai cittadini vessati dalle banche.
trovate tutto scritto QUI
Per Informazioni: email info@pas-fermiamolebanche.it

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2 commenti Commenta
kry
Scritto il 27 Marzo 2012 at 18:07

Grazie Agata, sono ancora titolare di un conto che a suo tempo aveva un fido e da quello che capisco nulla è andato in prescrizione, nonostante siano passati più di 10 anni dall’estinzione del fido.

Scritto il 27 Marzo 2012 at 19:01

kry@finanza:
fido.

prova a chiedere… invia una mail e chiedi 😉

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