In due giorni, due possibili approvazioni da parte di FDA per Nektar ($NKTR).

Scritto il alle 14:59 da cerealkiller

 

 

FDA dovrebbe rendere note le sue decisioni in questi giorni riguardo altrettanti farmaci in attesa di approvazione: Peginesatide nel trattamento dell’anemia e Levadex in quello dell’emicrania acuta. Lo so, i farmaci sono di Affymax ($AFFY) e Map Pharmaceuticals ($MAPP), ma indovinate chi vi sia dietro non è difficile, visto il titolo del post. Nektar riceverà royalties per tutti e due i farmaci, se verranno approvati e commercializzati e sebbene nel caso di Levadex qualche dubbio è ben più che lecito, l’affare Peginesatide è una manna dal cielo. Come si finanzia una compagnia farmaceutica che ha bisogno di soldi, senza emettere di continuo nuove azioni? Leggete qui e poi valutate se sia o meno il caso di fare un pensierino a questo titolo…

 

Nektar capitalizza 870 milioni di dollari, quindi rispetto ai titoli dei quali parlo di solito siamo a livelli  di capitalizzazione più elevati… ci si può scordare salite a tre cifre, ma contando su una pipeline ben diversificata, tanta cassa (ma anche debiti), istituzionali presenti in quantità imbarazzanti, gli 11$ non sono necessariamente un miraggio per questo 2012.

I farmaci e le royalties.

Cominciamo dalla pipeline. Volevo fare uno screen-capture dei farmaci in sviluppo, ma non sono riuscito a farli stare tutti nella stessa pagina.

Nektar Therapeutics ($NKTR) si occupa di oncologia con un candidato in fase 3 per cancro al seno, ma investigato anche in quello ovarico, del colon e in tumori gastrointestinali assieme a fluorouracile (5-FU): NKTR 102.

Un altro composto chiamato NKTR 118 si trova in fase 3 in pazienti con costipazione indotta da oppioidi (in collaborazione con Astra Zeneca) e fa parte dei 5 farmaci in sviluppo per quanto riguarda il versante dei disordini del sistema nervoso e del dolore.

C’è poi la sezione di immunologia, con Cimzia in fase 3 per artrite psoriasica e spondilite anchilosante mentre è già approvato per artrite reumatoide sia in Europa che negli Stati Uniti.

Nektar Therapeutics è solida, ambiziosa e, soprattutto, raggiunge gli obiettivi che si fissa con sorprendente autorevolezza.

C’è poi il capitolo infezioni, che spazia dagli studi preclinici per HIV a quelli in fase 2 in partnership con Bayer sulla fibrosi cistica e sulla polmonite.

Non è ancora finita, Nektar in collaborazione con Baxter si occupa anche di emofilia, ma di questo magari parlerò fra qualche giorno…

Veniamo quindi all’ultima parte della pipeline, quelle di coi parlavo all’inizio, con peginesatide e Levadex. Già senza conoscere nulla degli altri farmaci, concentrandoci su questi che attendono l’esito della richiesta di approvazione, ci si rende conto di quanto sia differenziata l’attività di Nektar. La cosa, di solito, non è che mi faccia impazzire, perché il più delle volte ci si trova di fronte a compagnie tanto vaste quanto poco profonde, ad una coperta troppo corta. Nektar sembra un’eccezione, questa lista di prodotti in commercio è un esempio degli obbiettivi raggiunti:

I diritti sulle Royalties di Cimzia e Mircera sono stati recentemente venduti, un modo intelligente e senza diluizioni per finanziarsi, senza danneggiare gli azionisti.

Recentemente Nektar ha pensato di mettere sul mercato e vendere, con successo, i diritti sulle royalties che avrebbe incassato dalla vendita di Cimzia e Mircera in cambio di 124 milioni di dollari. Per incassare una simile cifra avrebbe anche potuto vendere 16,5 milioni di azioni a 7,5$, il che si sarebbe tradotto in una diluizione di oltre il 10% del numero di azioni circolanti, tutto a danno degli azionisti.

Vendere questi diritti è stata una mossa azzeccata e non punitiva nei confronti dell’azionariato, un esempio da seguire.

Nektar potrebbe anche ripetere la mossa con successo anche rispetto ad altre royalties, non ultime quelle su peginesatide, oppure sedersi ed aspettare che i soldi arrivino, data che il mercato del farmaco di Affymax è potenzialmente smisurato.

Eventi binari all’orizzonte.

La fase 3 KODIAC darà risultati nel terzo trimestre (3Q12). Il mercato è molto interessante e la partnership con Astra Zeneca comporterà royalties a due cifre più milestones legate alle future vendite.

Da qui a qualche mese dovremo poter avere anche i dati della fase 2 in pazienti con carcinoma ovarico platino resistente. Qui la questione si fa un po’ più ingarbugliata visto che il passo successivo, se i dati saranno confortanti, potrebbe essere influenzato dalla penuria di doxorubicina liposomiale che presumibilmente sarebbe da impiegare per la fase 3 in questa indicazione:

There is currently a significant shortage of PLD drug supply and there is substantial uncertainty as to when this supply shortage will subside—as a result, future clinical trials of NKTR-102 in combination with PLD (if any) could be substantially delayed.

Nektar ($NKTR) dovrà quindi muoversi per tempo nel definire con FDA una linea da seguire per lo sviluppo del farmaco in fase 3 e questo potrebbe anche risolversi in un elemento positivo, visto che è impensabile che tutto il meccanismo si blocchi.

NKTR 181 dovrebbe iniziare poi una fase 2 nel trattamento da dolore cronico, presumibilmente fra qualche mese. Non impazzisco per i painkiller, ma anche qui il mercato potenziale è enorme e stimato dalla compagnia in 5 miliardi di dollari. NTKR 181 è pensato per diminuire il rischio di abuso, aspetto divenuto oramai imprescindibile per qualsiasi compagnia farmaceutica. I risultati, a mio modo di vedere, sono sempre al di sotto della sbarra, ma in linea con tutto quello che si è visto finora.

Il 2012 potrebbe essere un anno importantissimo per le casse e per il futuro della compagnia. Vista la capitalizzazione, non è uno di quei titoli ai quali vien voglia di saltare addosso, ma Nektar Therapeutics è solida, ambiziosa e, soprattutto, raggiunge gli obiettivi che si fissa con sorprendente autorevolezza. Per portafogli più morigerati, magari dopo un sell off da ASCO…

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