Lettera a Bruxelles contro le austerity: Monti e altri 11 ministri, bisogna modernizzare le nostre economie, costruire una maggiore competitività

Scritto il alle 09:12 da Agata Marino

 

Come aveva annunciato in conferenza stampa… ecco la lettera firmata da Mario Monti e altri 11 della comunità europea, facevamo accenno a questa lettera prorpio ieri… Qui

Il 20 febbraio i primi ministri David Cameron, Mario Monti e Mark Rutte hanno inviato una lettera al presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy per chiedergli un contributo sostanziale per “ripristinare la fiducia nella capacità dell’Europa di generare una crescita economica solida e duratura”

Della serie noi il nostro lavoro lo abbiamo fatto ora tocca a voi!!

Nella lettera si trovano le firme di altri nove paesi (Estonia, Lettonia, Finlandia, Irlanda, Repubblica Ceca, Slovacchia, Spagna, Svezia, Polonia), la lettera  indica un piano preciso per scongiurare il rischio di una recessione innescata dall’eccessivo ricorso all’austerity, oggi il ministro Monti ha evidenziato che sulla Grecia se si fosse intervenuti due anni fa non ci saremmo ridotti a questo livello:

l’apertura del mercato interno dei servizi; la creazione per il 2015 di un mercato unico digitale, e per il 2014 di quello dell’energia; il potenziamento di ricerca e innovazione, l’apertura a mercati globali come l’India; l’alleviamento delle regole Ue sulle piccole e medie imprese. E ancora: l’apertura dei mercati del lavoro a donne e giovani, la riduzione nel numero delle professioni regolamentate con un «nuovo duro test di proporzionalità» da introdurre nelle norme Ue. E la costruzione di un settore dei servizi finanziari «robusto e dinamico».

Tra i firmatari spicca però l’assenza di Angela Merkel e Nicolas Sarkozy e la cosa era già nota il 20. la lettera rappresenta di fatto “la risposta maggiormente concertata nell’Ue alla politica di controllo del deficit difeso da Angela Merkel”.

La lettera arriva in un momento cruciale, mentre l’economia dell’Ue è ormai quasi in recessione e la disoccupazione è in forte aumento. Occorre tener conto di questa iniziativa, se l’Ue è cosciente del fatto che i governi fanno il loro dovere per controllare il deficit e ridurre il debito. Angela Merkel dovrà prendere atto di questa ribellione coordinata.

Corriere della sera dice : <<Insomma, il contributo italiano al testo è stato decisivo>> spiega una fonte diplomatica qualificata.
La tesi di fondo: bisogna «modernizzare le nostre economie, costruire una maggiore competitività». Poi, i vari punti: l’apertura del mercato interno dei servizi; la creazione per il 2015 di un mercato unico digitale, e per il 2014 di quello dell’energia; il potenziamento di ricerca e innovazione, l’apertura a mercati globali come l’India; l’alleviamento delle regole Ue sulle piccole e medie imprese. E ancora: l’apertura dei mercati del lavoro a donne e giovani, la riduzione nel numero delle professioni regolamentate con un «nuovo duro test di proporzionalità» da introdurre nelle norme Ue. E la costruzione di un settore dei servizi finanziari «robusto e dinamico».

Tutto questo, ancora una volta, perché «abbiamo bisogno di ristabilire fra i cittadini, le imprese e i mercati finanziari la fiducia nella capacità dell’Europa di crescere con forza e di mantenere la sua porzione di prosperità globale».

 

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