RECESSIONE, BANCHE E INIZIO RIFORMA SUL LAVORO ENTRO MARZO CON O SENZA ACCORDO DEI SINDACATI

Scritto il alle 16:06 da Agata Marino

La riforma del lavoro ci sarà con o senza l’accordo dei sindacati.

Così il premier Mario Monti ha detto incontrando la comunità finanziaria a Piazza Affari. sottolineando che le liberalizzazioni verranno difese con i denti, l’Europa deve pensare alla crescita l’Italia compresa forte di un bilancio pubblico messo sotto controllo.

Mario Monti annuncia di avere scritto una lettera insieme a molti della comunità europea, esclusa Francia e Germania, che ha come fonte lo stimolo sulla crescita.

Crescita che è messa in discussione dalle continue minacce della recessione in corso e dalla stretta creditizia delle banche che anno chiuso i rubinetti nei confronti delle imprese, a dicembre meno 20 miliardi, la situazione è molto allarmante, altro che commuoversi!!!

Con un 2012 col segno meno per il Pil italiano, il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, intervenendo al Forex di Parma, ha confermato le previsioni già pubblicate dall’Istituto centrale riguardante il calo del prodotto interno lordo del Belpaese pari all’1,5%. Come avevamo già evidenziato ci sono brutte notizie anche dal punto di vista del credito erogato dalle banche nei confronti delle imprese.

A dicembre 2011, ha detto Visco,  “i prestiti alle imprese si sono contratti di 20 miliardi, una entità molto elevata nel confronto storico“. I finanziamenti alle famiglie sarebbero invece solo “leggermente calati( mi piacerebbe sapere quanti sono stati respinti)”, ma se non si risolvono i problemi di credito alle aziende anche questo dato potrebbe peggiorare .

L’importante è che le banche inizzino a fare le banche.  “È cruciale che l’economia non entri in stasi creditizia, è una sorta di cane che si mangia la coda, visto che se stringe la morsa creditizia l’economia prima o poi trascinerà con sé anche” le stesse banche.

Ora vi posto l’andamento del PIL….

Aggiorniamo il grafico dell’andamento del Prodotto interno lordo includendo i dati Istat relativi al quarto trimestre del 2011. Il grafico mostra i dati, ripresi dal sito Istat, relativi al livello del Pil trimestrale a valori concatenati (ossia depurati dall’inflazione) e destagionalizzati (depurati per l’effetto di calendario).

Personalmente penso che sia stato fatto un grande errore.

La manovra Salva Italia ha pensato solo ai conti pubblici e a mantenere gli impegni insensati presi dai predecessori; ma non si è pensato ai cittadini dei ceti medio bassi.

Con i salari così bassi, con la stretta creditizia alle imprese…(ricordo che l’Italia in Europa è al 22esimo posto dopo la Grecia), è impossibile rilanciare i consumi e l’economia( niente credito alle aziende possibili licenziamenti);

Spostare il dibattito sin da subito sul vero problema italiano:la produttività. Produrre in Italia costa troppo per vari motivi (non per l’articolo 18) non ultimo il costo dell’energia (vedi i costi in Germania e nei paesi del nord), chi può permetterselo va oltre oceano o nelle zone meno care dell’europa( vedi Fiat, vedi molte aziende del beni di lusso), chi rimane qui deve combattere con le tasse e la concorrenza sleale fatta da molte aziende che producono i loro beni fuori riportandoli in Italiae spacciandoli per italiani… la produttività è la vera piaga da risolvere per muovere l’economia…

L’austerità mette in moto dinamiche capaci di condurre alla crescita nel lungo periodo.

Peccato che, nel lungo periodo siamo tutti morti e che, nella situazione attuale, tagliare, tagliare e tagliare ancora!! senza alcuna controparte in investimenti pubblici volti alla ripresa significa fa morire il modello sociale europeo,  lascio a voi i commenti

1 commento Commenta
Scritto il 20 Febbraio 2012 at 16:21

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scusate mi serve questa cosa per collegarmi dal cell

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