Crisi Europea: il pericolo chiamato Portogallo

Scritto il alle 17:00 da balrock@finanzaonline

Il 13 gennaio 2012 Standard & Poor’ s ha declassato il rating del Portogallo a spazzatura ( junk ), quindi i suoi CDS a 5 anni hanno toccato livelli altissimi, attestandosi a circa 1400 punti base. In pratica vuol dire che per ogni 10 milioni di dollari investiti il costo per assicurarsi contro il default è di 1,4 milioni all’ anno. Ecco una grafico sui CDS:

I suoi titoli di stato a 10 anni iniziano a rendere oltre il 15%.

La situazione si fa difficile per la nazione lusitana, il suo debito pubblico è oltre il 90% del PIL, la sua economia per l’ anno in corso, è vista in contrazione del 3%. Quello che è più temuto però è il deficit pubblico, il quale per legge non può superare il 4,5%, ma il premier Pedro Passos Coelho ha dichiarato a fine dicembre che supererà il 5% se non saranno introdotte misure aggiuntive, comunque resta sempre più basso del 2011 quando era al 5,8% e del 2010 a 9,8%. Da qui si teme che il Portogallo abbia bisogno di rivolgersi alla comunità europea per chiedere nuovi aiuti dopo i 78 miliardi già presi in prestito. Il premier comunque dice che non saranno richiesti nuovi aiuti da parte loro anche se i 78 miliardi potrebbero non bastare ad arrivare al 2014.

A settembre 2013 ci sono in scadenza 9 miliardi, come per Atene, l’Fmi potrebbe forzarli a un nuovo salvataggio se dovesse ritenere che il Paese non è ancora pronto per affrontare i mercati.

 

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