Banche, dopo Unicredit avanti un’altra! senza ricapitalizzazione avremmo un deleveraging ancora più forte di quello visto

Scritto il alle 18:15 da Agata Marino

L’industria bancaria ha sostenuto la necessità di ritardare, o addirittura ritirare, le richieste di ricapitalizzazione. L’argomento è che, in questa fase, le banche avrebbero grande difficoltà a ricorrere con successo al mercato privato. Credo che sarebbe sbagliato assecondare queste richieste, In questo momento, le banche hanno bisogno di più liquidità e di più capitale, per potere garantire il sostegno dell’economia. La Bce sta lavorando sul fronte della liquidità. Alle autorità di vigilanza spetta il compito di intervenire sul capitale… e se lo scenario in cui la ricapitalizzazione è rimandata sarebbe, particolarmente negativo, come chiedono le banche, non sparirebbero i problemi delle banche, che erano emersi ben prima che l’Eba annunciasse le proprie misure. Gli investitori “continuerebbero a percepire le banche come deboli e maggiore incertezza circonderebbe il sistema bancario europeo“.L’Eba rimane sulle sue posizioni, convinta che le preoccupazioni mostrate dalle banche per l’inasprimento dei requisiti patrimoniali siano eccessive e che sia sbagliato rinviare le ricapitalizzazioni.  I problemi sul lato della raccolta, che dipendono anche dai livelli di capitale considerati inadeguati rispetto ai rischi, resterebbero inalterati. La conseguenza sarebbe un deleveraging ancora più forte di quello che si è già manifestato finora. È quindi essenziale procedere alla ricapitalizzazione, preferibilmente con collocamenti privati. I Governi si sono peraltro impegnati ad offrire il proprio sostegno finanziario alle banche che non dovessero essere in grado di accedere ai capitali privati, eventualmente ricorrendo all’Efsf.
Il presidente dell’Autorità bancaria europea ha anche ricordato che secondo l’Ocse, che fornisce specifiche stime per l’area dell’euro, le nuove regole ridurrebbero, nello scenario peggiore, il tasso di crescita del prodotto interno lordo di circa 0,23 punti percentuali per anno (0,15 in media per area dell’euro, Stati Uniti e Giappone). Tale costo eventuale deve essere confrontato con i benefici in termini di riduzione della probabilità di crisi in futuro e della conseguente contrazione del Pil. Inoltre occorre tenere presente che in realtà l’incremento del costo della raccolta per le banche, che è l’assunzione di partenza di questi modelli di stima dell’impatto, non è affatto scontato: più elevati livelli di capitale contribuiranno a ridurre la probabilità di default delle singole istituzioni e quindi a ridurne il costo della raccolta e a rendere più remota l’eventualità di crisi sistemiche.

Si tratta della via maestra per consentire alle banche di continuare a svolgere il proprio ruolo di sostegno alle imprese e alle famiglie” una contrazione dell’offerta di credito avrebbe un effetto negativo sul finanziamento dell’economia e sulle prospettive di crescita, alimentando a sua volta un ulteriore peggioramento della crisi del debito sovrano.
E’ essenziale che le banche possano accedere a liquidità illimitata, anche su scadenze di medio e lungo termine, a prezzi contenuti. Con il blocco dei mercati della raccolta bancaria all’ingrosso le banche stavano infatti perdendo la capacità di finanziare l’economiae ora stiamo pagandone le conseguenze, visto che le banche hanno incominciato a stringere notevolmente la cinghia.
Tutto ciò sarà un passaggio difficile e toccherà ancora il settore, come ha detto l’altro ieri Ghizzoni di Unicredit,  potrà incidere sugli assetti di controllo delle banche e in alcuni casi anche richiedere interventi di sostegno pubblico. Sul grafico c’è la possibilità di rivedere unicredit a 3.48… ma sono altri i numeri per un cambio trend, il governo apporterà delle modifiche a favore delle banche e si spera che ciò porterà giovamenti anche ai poveri correntisti, salassati sia dalle tasse che da questo settore dell’economia.

Ora affrontiamo l’analisi sul titolo Unicredit, per vedere a che punto siamo arrivati: per ora la soglia del nuovo supporto regge, ma ci troviamo inseriti in un canale discendente molto pericoloso e altri minimi potrebbero essere li pronti, l’importante è lo stop da inserire sulla statica che vedete sul grafico a quota 2, la prossima resistenza passa in area 2.73, in una normale settimana di borsa avrei detto c’è da tentare un long sino a quota 3.20… ma l’over non è consigliato per i deboli di cuore e sino a quando la situazione non diventa chiara ritengo sia meglio viaggiare con questo titolo a vista per evitare possibili gap down. comunque l’azione continua a valere più del diritto e questo resta un segnale perlomeno positivo, ma l’operazione di adc è ancora lunga. Per un’entrata migliore aspetterei eventuali nuovi minimi e se non arrivano meglio per chi è dentro e rimarrò fuori io ;-)Comunque il nostro indice è stato il solo a terminare le contrattazioni con un rialzo, seppur modesto, per il resto d’Europa in calo, ora attenzione alle 20:00 ora italiana sarà il momento del Beige Book e l’attenzione sarà calamitata quindi su quanto dirà Ben Bernanke.

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