Grande tonfo dei bancari

Oggi a piazza affari le banche affondano l’ indice FTSEMIB, la peggio Unicredit che ha toccato -15% portandosi ad una quotazione di 4,6€ ben ampiamente sotto i 5€, che sarebbero i vecchi 0,50 centesimi ante raggruppamento, sotto il minimo storico di marzo 2009 con buoni volumi. Leggera diminuzione dei prestiti overnight presso la BCE, che si portano a 443 miliardi contro l’ ultimo record di due giorni or sono di 453 miliardi. Il TED Spread, l’ indice che misura la diffidenza delle banche a prestarsi soldi tra loro, continua la sua corsa a rialzo, anche se ben lontano dal picco del pre-fallimento Lehman Brothers. Lo spred tra i nostri titoli di stato e il Bund tedesco, si è portato di nuovo a rialzo verso i 520/525 punti, il rendimento del decennale italiano è sopra la soglia critica del 7%.

Non buone notizie ci arrivano anche dal settore bancario USA, è vero che il bilancio dei fallimenti nel 2011 si attesta a 97 istituti, meglio degli anni precedenti dove nel 2010 erano 157 e nel 2009 altri 140. Il Wall Street Journal però avverte che si tratta solo di apparenza, rifendosi al fatto che negli ultimi due mesi del 2011 non è fallito nessun istituto, si tratterebbe di calma apparente.

”Le banche deboli restano in vita piu’ a lungo anche se sotto capitalizzate e quando falliscono sono in una condizione peggiore rispetto al passato. Questo, e il fatto che 844 istituti di credito restano nella lista delle banche con problemi stilata dalle autorita’, suggerisce che i fallimenti resteranno una componente del panorama bancario per mesi, forse per anni, con gli istituti piu’ deboli che impiegano piu’ tempo a recuperare o fallire”

 

Il 66% delle banche fallite nel 2011 era ”significativamente sotto capitalizzato nei sei mesi che hanno preceduto il fallimento” con un Tier 1 inferiore del 25% rispetto alle banche fallite nel 2010, quando solo il 29% degli istituti di credito era decisamente a corto di capitale nei sei mesi che hanno preceduto il crack.

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